Vai a caccia del tuo Nong

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Chad era bloccato su quel pentagramma da almeno un'ora, cancellava, scriveva e cancellava di nuovo senza trovare pace. Quelle maledette battute da ¾ quel giorno non ne volevano sapere di bilanciarsi e rendere la melodia degna di essere finalmente completata.

Il ragazzo non riusciva a mantenere la concentrazione, sebbene quello fosse solo un esercizio di ripasso, uno dei tanti che negli anni era sempre riuscito a svolgere in tempi da record grazie alle sue capacità, quella mattina, le sue care amiche note, sembravano essergli ostili non volendone sapere di venirgli incontro.

Non riusciva a soffermarsi su quelle cinque righe nere per più di qualche minuto, poi, puntualmente, due occhi neri ed un sorriso arrogante prendevano posto nei suoi pensieri catturandone tutta l'attenzione.

Quel maledetto Nong, ancora una volta lo stava disturbando. Chad non riusciva non pensare a lui, si costringeva a farlo ma invano. Quel sorriso irriverente, il volto ostile e beffardo di quel maledetto moccioso non lo abbandonavano mai.

Era passata una settimana dall'incidente con quella matricola ed il più piccolo sembrava essere sparito dalla circolazione senza lasciare traccia, non che Chad l'avesse volutamente cercato ma, molto più spesso di quanto in realtà necessitasse, si era trovato a passeggiare per i cortili fra i due edifici centrali della sede della facoltà di ingegneria nella speranza di scorgerlo fra la folla per poterlo sistemare a dovere una volta per tutte, purtroppo senza riuscirci.

La facoltà di ingegneria era enorme, la più vasta fra quelle presenti all'interno dell'università, inoltre, si diramava in tanti piccoli sotto indirizzi, pertanto non conoscendo il programma di studi dettagliato del Nong, Chad si era lanciato nell'impresa affidandosi al caso gironzolando qua e la senza meta speranzoso di trovarselo prima o poi davanti magari intento a correre ad una lezione. Invece nulla, nonostante avesse messo da parte perfino le sue di lezioni, per dedicarsi a quella attività così inconcepibile per lui, tutti i suoi sforzi erano risultati vani e, con il fallimento naturalmente inseguito era sopraggiunto anche il malumore.

"Eccoti qua" esclamò una voce alle sue spalle facendolo sussultare, giratosi vide Kiet che, sedendoglisi accanto, gli agitava freneticamente il telefono sotto al naso sorridendo.

"Che faccia scura, che succede? Durante queste vacanze hai perso i tuoi superpoteri?" domandò il giovane indicando il foglio tutto scarabocchiato e pieno di cancellature appoggiato sul tavolo.

Per superpoteri l'amico intendeva la sua capacità mnemonica parecchio sviluppata. Chad era in grado di leggere una qualsiasi cosa, che si trattasse di un testo, uno spartito o anche solo osservare un'immagine per non più di due volte e ricordarla quasi alla perfezione anche a distanza di anni, una gran bella fortuna visti i numerosi spartiti che, la sua formazione da musicista, lo aveva spinto a memorizzare negli anni.

"Divertente. Davvero divertente" rispose il ragazzo sbuffando per poi appallottolare il foglio e lanciarlo nel cestino più vicino. "Che cos'è tutta questa agitazione? Hai vinto alla lotteria?" domandò acido all'amico "Che pessimo umore..." continuò Kiet "Ho qualcosa che ti tirerà su. Ecco guarda qua" continuò il ragazzo mostrandogli il telefono.

Chad, senza troppa convinzione diede uno sguardo allo schermo.

Un volto, due occhi neri ed un sorriso irrispettoso che conosceva fin troppo bene gli apparvero davanti.

Non

Matricola 0012

Primo Anno Facoltà Ingegneria Gestionale

Iscrizione a club extrascolastici: nessuna

Sport praticati: nessuno

Una serie di informazioni generali su quella matricola impudente si estendevano per quasi due pagine. Quali scuole superiori avesse frequentato, il suo indirizzo, il punteggio piuttosto mediocre con il quale si era aggiudicato il posto in facoltà, perfino il numero di telefono, insomma tutto il necessario per poterlo contattare e rimettere finalmente al suo posto.

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