You're so vain
You probably think this song is about you
You're so vain (so vain)
I bet you think this song is about you
Don't you don't you don't you?(Carly Simon)
"Esperto25"
Non appena Non sentì pronunciare quel nome il sangue gli si gelò nelle vene, sbiancò di colpo e per qualche secondo si sentì mancare.
Il volto contratto in un'espressione di puro spavento, gli occhi spalancati, le labbra tremanti ed intensi brividi di pura angoscia che saettavano in tutto il suo corpo provocandogli una sensazione di soffocamento.
Il cuore gli martellava nel petto, nelle orecchie e perfino in gola. Il dolore al torace era così intenso da togliergli perfino il respiro. Il ragazzo iniziò a tremare convulsamente portandosi le mani al petto convinto che da lì a poco sarebbe senz'altro morto per il dolore e la mancanza d'ossigeno.
Chad lo scrutò senza far trasparire alcuna emozione, studiandolo per comprendere se la sua reazione fosse reale o mero frutto di un attento calcolo.
Quando si accorse che il giovane, con il suo comportamento inconsapevolmente, stava attirando l'attenzione su entrambi intervenne.
"Adesso Calmati" con tono imperativo si impose in quella situazione attirando l'attenzione su di sé.
Non lo toccò né si avvicinò a lui più di quanto non lo fosse già, Utilizzò semplicemente la sua voce, sicura e ferma, per accompagnarlo fuori da quella sensazione spiacevole.
"Respira. Chiudi gli occhi e respira. Non morirai certo per un piccolo attacco di panico" quel tono denigratorio provocò l'effetto sperato, gli occhi di Non si illuminarono di una nuova emozione, mentre la paura scemava lentamente la rabbia sbucava sul suo volto regalandogli finalmente un po' di colorito.
"Usciamo di qui" continuò Chad avviandosi verso l'uscita dell'edificio senza voltarsi per controllare che il Nong lo stesse realmente seguendo.
Non si avviò in silenzio, intanto che il respiro si stabilizzava ed il cuore iniziava a battere ad un ritmo regolare.
Mentre si dirigevano in una zona appartata, dietro all'edificio, i suoi pensieri si rincorrevano nella mente calpestandosi l'un l'altro senza trovare un'ancora alla quale aggrapparsi. Doveva trovare una soluzione al più presto per uscire da quella situazione e liberarsi una volta per tutte di quel maledetto ragazzo.
Negare, negare il più possibile, non poteva fare altro.
Quando giunsero sotto una cassia ancora in fiore Chad si voltò verso di lui osservandolo in attesa di una risposta osservandolo con curiosità.
"N... non so di cosa tu stia parlando" balbettò Non, mentre l'immagine di suo padre che veniva a conoscenza il suo segreto iniziava ad inondargli la mente annebbiando la sua capacità di giudizio.
Chad rimase ad osservarlo in silenzio, orgoglioso del suo operato e per nulla turbato dalla reazione del più piccolo, sicuro che, con quell'attacco la sua vittoria fosse ormai scontata.
Di quale vittoria si trattava poi?
Osservando quel bambino tremante che, tentando di arrampicarsi sugli specchi in cerca di una via di fuga, appariva ai suoi occhi ancora più indifeso di quanto in realtà fosse, Chad si interrogò per un secondo sul reale obbiettivo finale, verso il quale tutta quella situazione l'avrebbe portato, domandandosi il perché desiderasse così tanto accanirsi su quel Nong, che per lui, significava meno di niente, si trattava solo di un moccioso bambino insolente in grado di far emergere la sua parte più oscura.
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NON
Short StoryChad e Non non potrebbero essere più diversi e allo stesso tempo più simili. Il primo frequenta il terzo anno della facoltà di musica presso un'importante università di Bangkok ed il secondo si è appena iscritto al primo anno della facoltà di ingegn...