Cuore di bambino

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"Aspetta!"

Esclamò Non attirando l'attenzione dei due ragazzi che, con noncuranza si stavano allontanando pronti a godersi la loro serata insieme.

Non non riusciva a spiegarsene il motivo ma, quella sensazione di disagio ed irritazione, gli cresceva dentro sempre di più turbandolo ad ogni passo che faceva verso di loro.

Chad lo guardò divertito, non era necessario essere un esperto per rendersi conto che quell'atteggiamento così distaccato rivoltogli volutamente era bastato a suscitare quella reazione esagerata, dopotutto Non era soltanto un moccioso, uno stupido ed insolente ragazzino privo di freni e di filtri.

"Che cosa vuoi ancora? Tirarmi un altro pugno perché non esigo le scuse che mi merito? O, aggredirmi semplicemente perché ti ho ignorato?" domandò canzonandolo il più grande.

Non tremava di rabbia e ribolliva di frustrazione, quello stronzo lo stava volutamente provocando, per giunta in presenza di altre persone fra cui il suo unico amico che, finora lo aveva sempre reputato come una persona sicura di sé stimandolo enormemente.

Quel P' si stava divertendo a spogliarlo della corazza protettiva fatta di sicurezze fittizie e coraggio inesistente mostrandolo al mondo per quel bambino insicuro che in cuor suo sapeva di essere sempre stato.

"Ah..." continuò il più grande pronto per sferrare il colpo decisivo che avrebbe finalmente messo fine a quella partita "Gira una strana voce. A quanto pare ti avrei spinto ad entrare nel mio club perché mi sono preso una cotta per te. Voglio essere chiaro, perciò ascoltami bene piccolo insolente che non sei altro. Mai e poi mai potrei provare interesse di alcun tipo per un ragazzino viziato e maleducato come te, quindi smettila di mettere in giro queste assurdità" concluse con uno sguardo severo.

Non a quelle parole diventò furente per l'umiliazione subita.

Il suo primo desiderio fu quello di prendere a pugni quel maledetto ragazzo ma, per fortuna, riuscì a mantenere un minimo di calma onde evitare di cadere ancora di più nel ridicolo rispondendo a quella provocazione voluta.

"Sei... Sei..." balbettò furente alzando i pugni chiusi all'altezza del più grande.

"Ai Non..." Intervenne a quel punto Sunan mettendogli una mano sulla spalla per cercare di calmarlo.

"Ti sta solo stuzzicando, lascialo perdere e andiamo via" propose tremante senza troppa convinzione.

Sunan era piuttosto preoccupato, sebbene lo conoscesse da poco tempo aveva già imparando a riconoscere gli stati d'animo dell'amico ed i campanelli d'allarme che da li a poco l'avrebbero portato allo scoppio di una crisi isterica o forse ad una vera e propria aggressione nei confronti del più grande.

Non era interessato nel sapere quale, fra le due versioni riportate così differenti fra loro, fosse la più veritiera e quale quella più fantasiosa, in quell'istante, il suo obbiettivo era sostenere il suo amico ed evitare che si mettesse di nuovo nei guai soprattutto con un P' così influente come Chad.

Sunan si era informato, dopo che il ragazzo, qualche tempo prima era venuto a cercare Non e, quest'ultimo, si fosse mantenuto piuttosto vago sulla loro interazione, il piccolo aveva fatto delle ricerche per sedare la sua curiosità.

P' Chad era uno degli studenti più brillanti di tutta la facoltà di musica, e, sebbene lo tenesse riservato e si mostrasse al mondo come uno studente appartenente ad un ceto medio, la sua famiglia era una delle più facoltose del paese, suo padre aveva addirittura dei contatti con alcuni politici della capitale.

Queste informazioni Sunan, se le era tenute per sé, desideroso di tutelare al meglio l'amico.

Meglio fare cadere subito qualsiasi interesse ed evitare di alimentare quell'antipatia.

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