"Calma Apparente"

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"Avanti entra, non essere timido" lo invitò l'uomo alzando le tapparelle dello studio che, così a prima vista ricordava molto di più un magazzino completamente in disordine. La stanza era enorme, forse la più grande di tutta la casa, alle pareti vi erano quattro grandi finestre che, una volta alzate, permisero al luogo di venir totalmente inondato dalla luce esterna, seppur pallida a causa del maltempo.

Per terra, accatastati in un angolo si potevano vedere lastre e pezzi di marmo di diverse grandezze e tonalità. Un bancale pieno di utensili in widia posto verso la parete completava l'arredamento di quel luogo.

"Puoi metterti qui e provare con questo" disse l'uomo indicando un piccolo piano da lavoro e appoggiandovi sopra una piccola lastra di marmo "Questi sono gli utensili. Visto che sei molto bravo nel disegno potresti buttare giù uno schizzo, niente di troppo complesso e poi provare a riprodurlo. Vedrai che ti piacerà. La scultura come tutte le forma d'arte è molto rilassante" continuò Castiel mettendo a disposizione di Non diversi attrezzi simili a dei punteruoli con diverse punte e di diverse dimensioni.

"La subbia** ed il mazzuolo*** sono gli strumenti base. Una volta che avrai preso confidenza con loro potrai sbizzarrirti con gli altri" concluse l'uomo sorridendo al ragazzo ed invogliandolo a provare.

Non si sedette alla postazione osservando quella lastra lucida con curiosità e sospetto.

"Non ti preoccupare" lo incoraggiò Castiel, iniziando egli stesso a buttare giù qualche schizzo su un altro piano da lavoro poco distante da dove si trovava il ragazzo. "Quello è un pezzo di scarto, ne ho molti altri. Non avere paura di danneggiarlo o rovinarlo. Nell'arte non esiste l'errore e, chi ti dice il contrario, non ha davvero inteso cosa significa essere un vero artista" continuò regalandogli un sorriso.

Il silenziò calò nella stanza. Le due figure, ognuna concentrata sul proprio lavoro, non si resero nemmeno conto del tempo che veloce trascorreva accompagnandoli dolcemente. Dopo aver steso entrambi il loro progetto iniziarono ad accarezzare il marmo ognuno con il proprio strumento. Il ticchettio della subbia sulla lastra era l'unico suono proveniente da quel luogo. Non timidamente diede le prime incisioni, la roccia si scalfì appena mostrando un lieve segno più chiaro nel punto in cui il ragazzo diede il primo colpo.

Castiel lo osservò da lontano con un certo compiacimento. Sapeva che Non aveva un talento naturale per le arti ed una manualità fine particolarmente sviluppata, negli anni, quelle rare volte che lo aveva visto isolarsi da tutto e da tutti per concedersi dei lunghi momenti da solo con matita e gomma, l'aveva visto crescere in quell'arte, senza un minimo di lezioni. Puro e semplice talento. Purtroppo, conosceva bene il pensiero di Noppakorn nei riguardi di quella meravigliosa disciplina, l'avversione per ogni tipo d'arte che con gli anni s'era andata accentuandosi nell'uomo, era anche in parte una sua responsabilità. Forse, si diceva spesso l'uomo, se Ratana non si fosse innamorata di un artista, Non avrebbe avuto l'opportunità di concentrare i suoi studi in qualche indirizzo artistico, piuttosto che studiare una materia così sterile e priva di immaginazione come ingegneria.

"Fammi vedere un po'" disse ad un certo punto avvicinandosi al ragazzo e sbirciando.

Istinto innato.

Castiel spalancò gli occhi ed esplose in un sorriso raggiante "Per essere un ragazzo che non ha mai preso in mano uno scalpello hai davvero un ottima mano" continuò accarezzando le incisioni sottili e delicate "Preciso, non troppo marcato. Hai accarezzato il marmo rispettandolo. Complimenti! Il disegno è semplice e ben definito. Se fossi un mio studente ti consiglierei di intraprendere questa strada" concluse arruffandogli i capelli.

Il soggetto su cui Non si era concentrato era semplice e complesso allo stesso tempo.

Un temporale.

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