"Le sue sono quelle blu in basso a destra" una voce divertita arrivò alle spalle di Non costringendolo a fermarsi, si voltò di scatto consapevole di essere stato colto sul fatto.
Due occhi vispi e divertiti ed un sorriso furbetto lo osservavano allegri.
"Cosa?" domandò il Nong perplesso da quell'affermazione.
Kiet si affacciò sulla soglia chiudendosi alle spalle la porta per non arrecare disturbo ai partecipanti.
Con noncuranza, sogghignando, indicò due mobiletti bassi contenenti diverse paia di scarpe posti proprio affianco al ragazzo.
"le scarpe di Chad, sono quelle" continuò indirizzando l'indice verso un paio di calzari appoggiati sulla mensola del contenitore in basso a destra. "Te lo sto dicendo perché non vorrei che ti sbagliassi" esclamò scoppiando in una sonora risata.
Non lo guardò sempre più sconcertato, aveva sentito parlare della particolarità di quel P', ma non immaginava certo che fosse matto da legare.
"Nel caso decidessi di giocare qualche scherzo al mio buon amico, vorrei essere sicuro che le mie povere converse bianche non ci andassero di mezzo. Ci sono molto affezionato sai... Mi accompagnano dal dodicesimo grado ormai, certo sono ammaccate ma che vuoi farci, sono un sentimentale" concluse avvicinandosi al ragazzo.
Il piccolo, compreso finalmente il senso del discorso iniziò a balbettare "Io... Io..."
"Tranquillo, resterà il nostro piccolo segreto" ammiccò facendogli l'occhiolino. "Però è un peccato sprecare il tuo tempo qui fuori. Dentro la musica si sente meglio e sono sicuro che a Chad farebbe davvero piacere avere un ammiratore in più ai suoi piedi" lo stuzzicò il P'.
"Cosa?" Non si fece rosso in volto fino alla punta delle orecchie.
Lui non era certo venuto lì per vedere quel rompiscatole ed insolente di P' Chad, stava semplicemente aspettando il suo amico niente di più.
"Sto aspettando Ai Sunan" esclamò dandosi un tono "Del resto non interessa nulla"
"Ah, ah senti, senti che bel caratterino abbiamo qui" lo canzonò il più grande senza scomporsi troppo da una tale mancanza di rispetto.
A differenza del suo amico, Kiet, si indispettiva raramente e solo per questioni importanti.
Chad era così dentro a quella situazione da non riuscire a rendersi conto che, davanti a lui, c'era solo un ragazzino invaghito alla disperata ricerca di attrarre la sua attenzione. Non ci volevano certo tre anni di studi psicologici per comprenderlo ma, solo buon senso che l'amico avrebbe senz'altro messo in campo, se, per qualche strano motivo, non fosse inconsapevolmente egli stesso attratto da quel bambino capriccioso.
"Beh..." continuò il P' riportando la conversazione sullo scopo che l'aveva spinto ad uscire dalla stanza per parlare con il piccolo "Indipendentemente dal motivo per cui sei qui perché non entri e dai almeno un'occhiata? Mancano più di trenta minuti alla fine dell'incontro, che senso ha restare qui fuori e magari aggredire delle povere scarpe innocenti quando puoi entrare e sederti? Non devi fare nulla, sarai il nostro spettatore per un giorno ti va?" domandò sorridendo.
Non rimase titubante per alcuni secondi.
La curiosità ed il desiderio di scoprire i segreti di quel luogo misterioso lo spingevano ad accettare la proposta del più grande, che, gli sembrava davvero molto bravo a persuadere le persone, in più era desideroso di vedere meglio il volto di Chad per scacciare via i pensieri contradditori che gli affollavano la mente.
"Ok, ma non pensare neanche minimamente che mi metterò il teschio di uno sconosciuto in mano per iniziare a pronunciare frasi senza senso del tipo "Essere o non essere" o qualcosa del genere" sottolineò Non togliendosi le scarpe e posandole proprio a fianco a quelle di Chad.
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NON
Short StoryChad e Non non potrebbero essere più diversi e allo stesso tempo più simili. Il primo frequenta il terzo anno della facoltà di musica presso un'importante università di Bangkok ed il secondo si è appena iscritto al primo anno della facoltà di ingegn...