"Segreti inconfessabili e nastri verdi"

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Non non seppe spiegarsi il perché alla fine avesse accettato di andare a quello stramaledetto incontro, una piccola parte di lui sentiva un certo terrore nascere e crescere, la paura che, infrangendo la parola data P' Chad potesse davvero divulgare le sue foto non si era mai estinta totalmente. Però la curiosità ed un briciolo di un sentimento nuovo al quale non era in grado di dare ancora un nome avevano prevaricato su qualsiasi altra sensazione spingendolo, ancora una volta ad agire prima di pensare. 

Ecco perché all'alba delle quindici e dieci del pomeriggio, invece di rintanarsi in biblioteca a studiare o fingere di farlo utilizzando invece il tempo per fare due chiacchiere con il suo amico, si trovava ancora una volta in quella stramaledetta aula scalzo e in attesa.

Kiet, come sempre, non l'aveva forzato a partecipare, poteva starsene in un angolo ad osservare e respirare quella sensazione di pace che solo quel luogo era in grado di donargli. Tutti pronti, i partecipanti si stavano dedicando ai primi esercizi di riscaldamento, accompagnati da una musica piuttosto allegra e rassicurante, Chad non era ancora arrivato e, dopo aver pazientato alcuni minuti, il vicepresidente si era deciso ad iniziare senza di lui.

"Strano" si disse mentalmente, davvero un comportamento insolito per una persona meticolosa e precisa come il suo amico, che gli fosse accaduto qualcosa di brutto?

La verità era ben lontana dai pensieri del giovane, P' Chad si stava godendo le attenzioni di P' Book.

Stretti l'un l'altro nella macchina di quest'ultimo, avvolti da una passionale atmosfera si erano persi nella lussuria provocata dallo scambio di caldi baci che, di casto, non ne avevano nemmeno il sentore. Quando le mani di Book si erano intrufolate dispettose e provocatorie nei pantaloni del musicista il ragazzo si era lasciato trasportare da quel piacere scaturito mandando al diavolo qualsiasi altro pensiero o impegno pregresso.

Book sapeva davvero come trattarlo e attrarlo sempre di più nella sua tela. 

Con la scusa di volergli offrire un pranzo degno di quel nome, al di fuori della solita mensa universitaria, lo aveva invitato in un ristorantino un po' distante con la promessa di riaccompagnarlo in sede giusto in tempo per l'incontro del pomeriggio. Ma, non appena il ragazzo aveva spento la macchina, in una vietta piuttosto appartata a pochi metri dall'ingresso, la sua volontà di divorare il giovane che gli era seduto accanto si era fatta viva dando vita a quello spettacolo degno dei video per adulti che Chad si concedeva ogni tanto. Nemmeno la paura di essere scoperti li aveva frenati da quell'impulso, più precisamente, al primo segno di incertezza mostrato dal giovane violinista, il suo predatore lo aveva letteralmente sviato da quel pensiero, facendo si che tutte le sue intenzioni si incanalassero al centro dei suoi pantaloni dove le mani di Book gli stavano di certo regalando un'emozione così intensa da non permettergli di pensare ad altro.

"Che strano" esclamò Kiet a metà dell'incontro, durante i soliti dieci minuti di pausa concessi al gruppo per riprendere fiato. 

"Chad non risponde nemmeno al telefono, non è da lui tardare o peggio non presentarsi senza avvisare" continuò il ragazzo rivolto a Sunan mentre ricomponeva il numero dell'amico per l'ennesima volta.

"Magari se la sta spassando con quel nuovo tizio" esordì Non con una punta di irritazione ingiustificata nella voce. 

Il Nong si era intrattenuto abbastanza, desiderava approfittare di quell'intervallo per recuperare le sue cose ed andarsene al più presto eppure, qualcosa lo frenava.

Il pensiero che Chad si stesse trattenendo con qualcuno, a fare qualsiasi cosa a sfondo sessuale possibile e immaginabile, gli rodeva dentro irritandolo minuto dopo minuto.

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