"Accessori Mediocri"

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I giorni erano passati velocemente e, alle cinque del pomeriggio del venerdì, Non non aveva ancora ricevuto nessuna comunicazione da parte di P' Chad su quel famoso incontro previsto per il sabato.

Il ragazzo aveva vissuto quella settimana fra l'eccitato e lo spaventato, il suo timore più grande verteva attorno all'idea che Chad, non mantenendo fede all'accordo preso spiattellasse a tutte le sue conoscenze universitarie il suo segreto o peggio ancora che potesse aver deciso di divulgare le sue foto intime sotto anonime spoglie.

Il Nong si era connesso quasi tutte le sere in attesa di ricevere qualche comunicazione ma, senza successo. P' Chad non era risultato più online da quella maledetta sera, aveva anche spiato il suo profilo Facebook, senza tuttavia abbassarsi a chiedergli l'amicizia o scrivergli un messaggio in privato su Messenger per primo, per qualche istante l'idea di chiedere il suo contatto line a Sunan, sicuro che il ragazzo l'avesse gli era balenata nella mente poi, arrabbiato con sé stesso da quel pensiero e dandosi dello stupido ci aveva ripensato.

Una piccolissima parte di lui s'illudeva che il più grande si fosse dimenticato di tutto e che avesse deciso di lasciarlo in pace una volta per tutte.

"C'è qualcosa che non va Ai Non?" gli chiese preoccupato Sunan dopo aver tentato di richiamare la sua attenzione per diverse volte.

"Eh?" rispose Non mordicchiando una matita. "No, no, niente. Stavo solo pensando ad una cosa." Continuò cercando di riportare la sua attenzione sul foglio di carta millimetrata che aveva davanti.

Quella era la prima volta che invitava Sunan a casa sua, sicuro che il padre non sarebbe stato presente per tutto il week-end, a causa di un corso sulla sicurezza al quale avrebbe partecipato fuori città, il giovane si era fatto coraggio e, da quando era successo lo spiacevole incidente con P' Kao, aveva deciso di invitare nuovamente qualcuno presso la sua abitazione.

Nonostante l'assenza del padre, Non ne sentiva comunque la presenza giudicante, motivo per cui invece che invitare l'amico a sistemarsi in camera sua per studiare l'aveva fatto accomodare in salotto attorno alla grande tavolata, decisamente troppo ingombrante ed eccessiva per due persone.

Seduti al tavolo, con l'intento di portare a termine i compiti di disegno tecnico industriale assegnati per il lunedì successivo, in modo da potersi ritagliare dei momenti di libertà e relax per il week end, i due ragazzi, dopo due ore intense di studio, faticavano a mantenere la concentrazione.

"Dovremmo fare una pausa" disse infine Non stiracchiandosi e stendendo le gambe sotto al tavolo. "Vado a prendere qualcosa da sgranocchiare, Cosa vuoi da bere?" domandò alzandosi pronto a dirigersi in cucina.

Sunan rispose timidamente "Quello che bevi tu va benissimo Ai Non io non ho preferenze."

Il ragazzo era al settimo cielo, mai nella sua vita fino ad allora aveva provato la gioia di essere invitato a casa di qualche coetaneo per studiare o per fare altro. Quando Ai Non il giorno prima glielo aveva proposto la sua prima reazione era stata quella di puro smarrimento. Aveva faticato a celare i suoi sentimenti e, con imbarazzo aveva acconsentito annuendo impercettibilmente. Nonostante fosse stato messo al corrente dall'amico che sarebbero stati soli, Sunan si era preparato impeccabilmente per l'occasione, indossando un abbigliamento non troppo sbarazzino, ammesso che il suo guardaroba contenesse davvero abiti appellabili in quel modo, e per di più si era impegnato nel portare un dolce di pasticceria da poter essere consumato dal padre di Non al suo rientro.

"Non dovevi disturbarti" lo aveva ringraziato l'amico quando si era presentato quel pomeriggio con un presente dall'aria invitante e molto costosa "Mio padre non si merita tutte queste reverenze ed attenzioni" aveva continuato il ragazzo lasciando Sunan piuttosto.

NONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora