NON

"Non fidarsi è sempre meglio" Avvertenze

(avvertenze il capitolo contiene scene di violenza ed un linguaggio forte non leggete se siete sensibili o molto giovani)

Quando Chad decise di approfondire quella conoscenza di pelle non riscontrò alcuna resistenza da parte del più piccolo che, sovraeccitato dai mille stimoli che stava vivendo, sentiva di essere ogni minuto sempre più affamato.

La ragione prese il sopravvento nel più grande quando, il rumore di una porta che sbatteva poco distante, lo riportò al presente e alla situazione che stavano vivendo.

Prontamente si scostò dal piccolo lasciandolo insoddisfatto e desideroso di prolungare quel contato in eterno.

Un brontolio proveniente da quelle labbra imbronciate e rosee spinse Chad a sorridere interiormente di tutta quella scena.

Il Nong che, con tanta devozione e testardaggine, si era sempre dichiarato un eterosessuale devoto ora recriminava il contatto con le sue labbra maschili mugugnando per l'abbandono.

Non aprì gli occhi, ancora perso in quel frangente sospeso, guardò Chad stranito e spaesato per poi, resosi conto di ciò che era avvenuto, tingersi in volto di un rosso acceso.

"Io...io...." balbettò senza sapere realmente cosa dire.

La sensazione provata poco prima era stata senza dubbio la più intensa della sua vita, se fosse stato per lui, da quelle calde labbra non si sarebbe mai allontanato. Ma, in quell'istante subito dopo, la paura e la vergogna di quel gesto che, con la sua irruenza andava a confermare una tesi alla quale il piccolo non voleva e poteva dare certezza, presero di nuovo il sopravvento spingendolo a rifiutare ciò che era appena avvenuto con tutte e le sue forze, e, difendersi da quei sentimenti reputati sbagliati, con l'unica arma che conosceva la rabbia.

Chad lo guardava, una parte nascosta di lui nel profondo era davvero desiderosa di prendersi cura di quel ragazzino terrorizzato da sé stesso, abbracciarlo, consolarlo e dirgli che in quello che era appena successo non c'era nulla di sbagliato. Sottolineare quanto quelle emozioni così contrastanti avessero sommerso anche lui, quando fosse normale avere paura e che non vi era alcun motivo per vergognarsi di essa. Ma la parte più in superfice, quella che combatteva contro le sue emozioni spingendole a nascondersi nel profondo della sua anima non era d'accordo. Baciare Non e farsi baciare a sua volta era stato un evento scaturito da quell'energia vibrante nell'aria. Dovevano entrambi considerarlo un episodio isolato, e, onde evitare di ricadere in quella tentazione così forte, per non essere trascinati nuovamente in quel mare in tempesta impossibile da gestire, convincersi che tutto quell'istante e che l'unione delle loro anime fossero gli elementi più errati in assoluto.

Doveva spingere Non e se stesso a quel pensiero, prima che il desiderio e la fame di entrambi tornasse a mordere i loro cuori in cerca di altro sentimento di cui cibarsi.

"E' stato uno sbaglio" esclamò Chad vestendosi al meglio della sua maschera d'indifferenza e nascondendosi dietro ad essa. "Dimentichiamocelo e andiamo avanti ognuno per la sua strada" continuò volgendo le spalle al ragazzino, scosso e tremante di fronte a lui.

Sentiva la rabbia di Non salire, graffiare la superfice del suo cuore per crearsi un varco ed incombere su di lui.

"Uno sbaglio. Sì uno sbaglio" ripetette Non a voce alta illudendosi che sentendo la sua stessa voce pronunciare quelle parole così terribili, la sua volontà avrebbe di nuovo ceduto ad essa. "Un momento di tentazione. Se tu... se tu non mi avessi provocato, è colpa tua, solo colpa tua" iniziò a dire Non alzando la voce.

Eccola la rabbia, Chad la respirò con un senso di pace, un sentimento che conosceva bene e, dalla quale, negli anni, aveva imparato a difendersi, non come quei sentimenti nuovi e spaventosi che stavano nascendo in lui, che provava ogni volta che quel moccioso arrogante gli era vicino. Sì, così poteva andare, poteva accettarla e sopravvivere restando perennemente affamato senza mai riuscire a saziarsi.