25 - Avevo bisogno di farlo

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"Sono stanchissimo" sbotta Ron lanciandosi sul divano della Sala Comune come un sacco di patate.

Tutti, siamo stanchi. La lezione di ballo è durata un'ora in più del previsto.

Per due ore mi sono alterata fa Cedric e Draco e non è stato i piacevole per due motivi.

Uno: Ad un certo punto mi stavano cedendo le gambe. Due: ad ogni passo Maia si incollava sempre di più a Draco, più del previsto. Così tanto che neanche una sega elettrica sarebbe riuscita a scollarla da lui.

Ma il peggio è stato quando la McGrannit ci ha annunciato che stava andando via e ci ha detto di provare un ultima volta gli otto passi con il nostro partner, per poi potercene andare.

Abbiamo svolto tutti i passi, senza cambiare partner. Poi prima che Draco si allontanasse da tutti noi, sotto lo sguardo di Maia ha detto a Cedric "Tieni a posto le mani Diggory".

Lo ha detto proprio mentre si girava, senza guardarmi. Ma ha comunque marcato il territorio con la sua solita aria strafottente.

Mi sono scusata con Cedric e lui mi ha rassicurata sorridendomi.

Ma sono anche felice che Maia abbia visto che nonostante siamo litigati, lui è comunque geloso di me.

"Che diamine avete fatto una lotta in Sala Grande?" Sbotta a ridere uno del terzo anno, osservandoci.

Infatti siamo sul punto di crollare sul pavimento.

Guarda caso Fred si è appoggiato su Angelina per non addormentarsi.

"Forse perché abbiamo ballato per due ore senza sosta?" Ironizza George.

"A noi hanno fatto fare un ballo veloce, niente di che".

"Figurarci se non lasciavano a noi io lavoro pesante!" Sbotta Seamus.

Dal tunnel entrano Dean e Neville.

"Ivy".

Mi giro verso di loro, passandomi una mano sui capelli per la stanchezza.

"C'è Malfoy fuori" dice Dean indicando l'uscita con la testa.

Sospiro pesantemente, facendomi uscire un verso disperato rivolgendo gli occhi al soffitto.

"Se sentite un urlo non vi preoccupate per me, è il suo" dico alzandomi, avvertendo tutti in caso decidessi di spingerlo giù dalle scale.

"Non lo uccidere Ivy, o tutti sospetterebbero di te" mi urla dietro Oliver.

"Non se faccio sparire il corpo" dico ovvia.

Mi dirigo verso il tunnel mentre gli altri ridono, ormai abituati a queste scenette.

Una volta fuori, eccolo lì che mi da le spalle. I gomiti appoggiati al corrimano in pietra della scala e le spalle larghe e muscolose.

Chiudo con un tonfo il quadro della Signora Grassa cercando di fargli venire un infarto post-traumatico per lo spavento.

Ma non accade.

"Dove sono i quadri?" Chiede senza girarsi.

Mi guardo intorno. Non intendeva dire che sono spariti i quadri, ma le persone all'interno.

"Ti hanno visto arrivare e sono scappati via".

Ma in tutta risposta sorride, lo vedo da come la mascella di contrare.

"Cosa sorridi brutto coglione?" Chiedo spazientita, incrociando le braccia al petto.

"Ti ricordi quando l'anno scorso non volevi dire ai tuoi amici delle visioni?" Chiede, ancora senza girarsi.

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