"Ermal?".
Il moro distorto dai suoi pensieri rialzò il viso trovandosi il ragazzo del bar Andrea di fronte che lo guardava ad occhi sgranati come se avesse visto un fantasma girovagare per il marciapiede.
Andrea, non ricevette risposta, non subito nonostante lo shock nella quale l'altro ora si ritrovava. Aspettò qualche altro secondo.
"Cosa ci fai qua?" domandò tenendo anche lui in una mano un sacchetto contenente alcuni pacchetti regalo.
Il riccio ancora assorto nel domandarsi la stessa cosa lo scrutò da capo a piedi con l'intento di non volere dire nulla di più di quanto accaduto o cosa stesse davvero facendo in giro a quell'ora.
Scosse il viso.
Infondo però si fidava del ragazzo di fronte a lui. Lo sguardo che gli diede gli trasmise pietà verso i suoi confronti.
Ermal volle evitare. Si strinse di più al pacchetto blu e con esso alla palla di neve regalatagli nascosta nel sacchetto.
"Stavo... ritornando a casa" tossì con un po' di insicurezza nella voce.
Andrea inclinò di poco il viso rendendosi conto come ed in quale aspetto si trovasse dall'ultima volta che si erano visti o meglio quando Ermal si era presentato al bar in cerca di Fabrizio.
Spento come gli stessi occhi scavati.
Occhiaie più ovvie più accentuate.
Magro che nonostante fosse coperto da quel cappotto di giorni migliori si riusciva ad intravederne quasi gli spigoli delle ossa.
Da memoria ricordò che Ermal sì fosse magro, ma non così tanto.
<< È peggiorato>> preoccupato si morse un labbro interrompendo il suo stesso pensiero.
Guardò Ermal che più di riposo e letto fosse più bisognoso di un ospedale.
Non volle però spaventarlo ed esporsi sul sapere della sua malattia. L'avrebbe agitato di più e non era il caso. Cos'era accaduto da quel giorno? Fabrizio sapeva in quale stato fosse il suo ragazzo? Con molta probabilità si disse che no, non si erano neanche rivisti sennò lo avrebbe di certo saputo. Nemmeno con lui il moro si era fatto vivo.
Il cellulare squillava sempre e spesso a vuoto. Nessuna risposta se non addirittura la segreteria.
Non era colpa di Ermal, questo no, Fabrizio doveva capirlo.
Fece un breve cenno di sorriso.
Si avvicinò a labbra strette e con un pensiero.
Ermal scostò un ciuffo che gli cadde sopra agli occhi.
"Come stai Ermal? Non ti ho più rivisto dall'ultima volta" ad un tratto la voce di Andrea si fece più matura.
Essa sorprese il riccio che volse lo sguardo a tutto tranne che agli occhi del ricciolo sorpreso di tale domanda.
Rispondergli "bene" era sol mentire, "male" la verità.
Gli mancava Fabrizio.
Cercava risposte.
Un "ciao" col tipico accento dello stesso erano una mancanza che Ermal smise di ricordare per timore che adesso le cose fossero cambiate per un motivo non spiegato.
Un abbraccio, un bacio, una speranza.
Questo voleva sentire di nuovo nella sua vita, nient'altro.
"Non è importante" rispose togliendosi quel dubbio che persino lui stesso si stava creando ed era così.
Abbassò lo sguardo volendo voltarsi ed andarsene a casa ma Vigentini non crebbe a quanto dettogli. Notò un certo distacco nella voce e freddezza.
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Dicembre || Ermal x Fabrizio
Fanfiction[autrice effettiva è @stellecadenti_ ] Ermal ama la propria musica. Scrive e compone per migliorare un futuro incerto, quando poi, riappare un ragazzo che lo aiuterà fino alla fine.