Capitolo 4

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La felicità di Ermal in quell'istante per chi lo avesse visto si sarebbe potuta definire improvvisa. Di certo non si aspettava un incontro così casuale con l'unico ragazzo che, be', a parer suo non avrebbe mai più rivisto se non solo nei propri ricordi o canzoni. Sì perché ogni parola e frase erano collegate a lui, a Fabrizio. Un nome che di certo non avrebbe mai più scordato se non sino a quando i propri ricordi sarebbero rimasti intatti. Così avrebbe fatto anche Fabrizio che, stringendo ora tra le proprie braccia quel ragazzo incontrato per pura casualità, sorrise sentendo dentro di sé quelle emozioni che pensava di aver assopito per sempre a causa di una paura più forte di lui nel legarsi in qualcuno che di certo non avrebbe mai approvato il proprio passato burrascoso.

Si scostarono entrambi colpiti come quando due amici non si rivedono da tanto o troppo tempo dai tempi del liceo o università solo che loro due non erano amici, le loro strade erano del tutte diverse e questo risultò piuttosto difficile da definire.

"Mi sei mancato anche tu." sussurrò Fabrizio sentendo quella sensazione di calma e tranquillità che non credeva di poter risentire accanto a lui quando, in gesto del tutto non contato, mosse con la propria mano i ricci dell'altro che scrutandolo sorrise con una lieve smorfia e le guance colore porpora.

"Cos'era questo?" domandò dimenticando per un attimo le proprie paure ed incubi mentre Fabrizio rideva a quell'ovvietà. Non era chiaro? Per Ermal forse no, ma Fabrizio si sentì in dovere di sotterrarsi non appena ne avrebbe avuta la possibilità. Alzò le spalle scrutando quel viso che possibilmente gli era mancato.

"Niente di importante. Solo un.. ciao." ammise osservando tutto ma non il viso stupito del riccio che inclinò di poco la testa a quella risposta ambigua. Cosa?

"Che succede?" domandò Fabrizio stupito adesso nel notare l'altro dissentire a quella domanda.

"Nulla." rispose senza distogliere i propri occhi da quel volto che conobbe solo un momento di un giorno qualunque.

"È solo che.." bloccò le proprie parole non sapendo cosa dire mentre si morse il labbro agitato seguito da Fabrizio che si passò una mano fra i capelli e tossì nel tentare di inserire un qualche tipo di barriera a quel momento tenendo fra le proprie dita ora la custodia della propria chitarra per non azzardarsi ad altri gesti assurdi notando Ermal farsi sempre più indietro nelle proprie parole. Lasciò perdere soprattutto non complicando ancora di più quella situazione così ambigua che per un attimo aveva reso quel momento speciale considerando la stranezza nel chiedersi perché proprio ora, in quel periodo tanto difficile e complicato, il ragazzo che Ermal credette scomparso dalla propria vita fosse ritornato come un dicembre lontano che ad un tratto sembrava molto più vicino di quanto avesse creduto.

Solo che da come i propri pensieri volevano fargli credere, Fabrizio non era ritornato per lui anzi in realtà credette quasi ad un caso e ad una coincidenza se entrambi adesso erano lì, uno di fronte all'altro a sorridere e comportarsi come vecchi amici. E dentro Ermal quella sensazione di notte e buio dentro sé sembrò quasi afferrarlo nel chiedersi cosa avesse fatto l'altro in quel lasso di tempo, se come lui era fermo ed immobile alle proprie paure o se per qualche altro motivo la sua strada era tracciata diversamente.

Così cancellando quel tentativo di iniziativa si strinse nel proprio cappotto considerando di allontanarsi e ritornare su i propri passi. In fondo non avrebbe dovuto nemmeno trovarsi lì; la voce e il biglietto, quelli erano il motivo del suo improvviso perdersi.

"Stai bene?" gli domandò il moro nel distogliere il riccio dai pensieri.

"Sì. Io-.. dev-" Ermal si osservò intorno nel notare un certo disagio fra loro.

"..devo andare, mi dispiace. Ci- ciao." mentì preferendo allontanarsi il più veloce possibile quando nel tenere stretto alla propria chitarra sorrise con lo sguardo preoccupato e stranito di Fabrizio che l'osservò volgergli le spalle come se ad un tratto non volesse parlargli o anche rimanere al suo fianco nonostante pensasse il contrario dal modo in cui entrambi si ritrovarono forse dato il comportamento di qualche anno prima e l'essere andato via così di fretta senza neanche presentarsi. O la causa era quel gesto così naturale che il moro non ebbe tempo di fermare mettendolo a disagio? In fondo erano amici? Oppure no?

Dicembre || Ermal x FabrizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora