Metà gennaio, sabato sera
Il digitare continuo nei tasti. Qualche imprecazione fra i denti ed a volte tenuta in gola per non svegliare la persona che in quel momento stava riposando accanto a lui sul divano per non svegliarlo: capelli ricci, viso ormai noto ed occhi chiusi e respiro costante che Fabrizio teneva costantemente sotto controllo per timore che potesse terminare da un momento all'altro asciandolo da solo.
Una coperta a ricoprire Ermal ed un maglione prestatogli perché potesse tenerlo al caldo e sicuro anche da un semplice raffreddore.
Il moro conviveva con la sua ipocondria da sempre. per lui era ancor più alto il fatto di stare attento nei confronti del suo ragazzo.
Dopo quanto successo, le parole non dette e l'essersi perduto nella propria strada per timore di un'angoscia ancor più grande di lui a causa di un'insicurezza ed impossibilità capì che l'importante ora era rimanere accanto ad Ermal. Niente scuse, niente rimorsi, non si tornava indietro. Tutto passava in secondo piano, tutto scorreva troppo veloce.
Questo era ancor peggio perché tutto il tempo passato a rincorrersi e di aver gettato i mesi ed i giorni a capire cosa o quali effettivamente fossero i veri sentimenti era stato anche di più assurdo del previsto.
La pioggia battente contro ai vetri di quella metà di gennaio piuttosto tranquillo lasciò Fabrizio intento a fare le sue ricerche e modi alternativi per aiutare Ermal in una possibile cura e rimedio per salvarlo. Non potendo fare miracoli il moro dopo quel chiarimento fra loro a fine dicembre si mobilitò per fare tutto il possibile, cosa che venne quasi difficile riuscirci visti i continui "no" e "mi dispiace" da parte di medici ed esperti facendo sì che il mondo gli crollasse addosso e così Ermal per rassicurarlo che non era importante e che era giusto fare il suo corso il moro si arrabbiò non con lui ma con sé stesso per sentirsi tanto impotente quanto sciocco per essere arrivato soltanto alla fine. I pianti di disperazione non mancarono per trovare una soluzione. Le notti insonni divennero molte e costanti e dei caffè ormai se ne perse anche il conto di quanti il moro ne assumesse per rendersi sveglio e attivo. Giorni poi frequentati al posto dove Ermal stava per rassicurarsi che stesse bene, da passeggiate con il moro che ogni giorno di più tossiva forte e quindi era più propenso stare al chiuso evitando così di uscire e questo strinse il cuore a Fabrizio che temeva da un momento all'altro di portarlo all'ospedale e così facendo la paura lo assaliva. Ermal, da parte sua, lo rassicurava spesso che stava bene ma non era così ed il moro lo vedeva da come era emaciato sempre più magro e stanco ad ogni passo di più.
"È solo stanchezza, Bizio, non devi preoccuparti" gli disse Ermal una sera al ritorno da una cena con pizza e cinema.
L'altro ovviamente lo strinse di più a sé con un magone stretto alla gola speranzoso che il ricciolo non potesse notare quanto in realtà volesse piangere e dirgli che avrebbe fatto tutto per lui anche venduto i suoi strumenti, il proprio studio per permettergli di pagare l'intera operazione che avrebbe permesso di salvarlo. Fabrizio non chiedeva molto: un miracolo, un qualcosa che lo avesse convinto che almeno da lassù, qualcuno che potesse assecondarlo ed aiutarlo. Non voleva rimanere solo. Non senza Ermal. Non senza la persona che per vari e molti motivi lo aveva compreso, capito in mezzo alla passione che li univa: la musica. Per quanto quell'odioso dicembre di freddo e gelo li avesse divisi e poi riavvicinati.
Una smorfia.
Il ricontrollare come abitudine il cellulare per sperare in una chiamata nelle molte email scritte e spedite per risposte riguardo aiuto. Niente. Come lo schermo veniva acceso venne di nuovo spento ed il moro stava perdendo speranze.
Non molto pratico di tecnologia se la cavò abbastanza e se per Ermal doveva combattere lo avrebbe fatto. Anche se le e-mail non venivano lette od anche scartate.
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Dicembre || Ermal x Fabrizio
Fanfiction[autrice effettiva è @stellecadenti_ ] Ermal ama la propria musica. Scrive e compone per migliorare un futuro incerto, quando poi, riappare un ragazzo che lo aiuterà fino alla fine.