Occhi aperti.
Palpebre anch'esse cadenti per il sonno.
In questo caso Fabrizio non si rese conto di essersi addormentato poco dopo essere salito in treno ed aver trovato il suo posto affianco al finestrino ma di fronte ad Andrea. La sua ipocondria negli spazi chiusi era davvero insopportabile per questo preferì il finestrino al corridoio. Il male minore.
Mani a strofinarsi il viso il moro accennò anche a uno sbadiglio.
Vigentini accennò ad un saluto intanto che l'altro si rendeva conto di dove fossero e per quanto tempo si fosse addormentato. Sguardi rivolti sia al di fuori che attorno a sé. Il vagone era pieno tranne con l'unica eccezione che i posti accanto a loro erano vuoti. Andava bene dopotutto.
"Buon giorno, fiorellino" scherzò il ricciolo notando come Fabrizio in modo molto strascicato gli gettasse sia un'occhiataccia intanto che le proprie braccia trovavano posto al chiudersi strette nel proprio cappotto e sciarpa. Assonnato era poco.
"Nun scherza', Vige". Occhi stropicciati.
"Dove siamo?" domandò poco dopo.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo intento nello stesso tempo ad ascoltare musica nelle proprie cuffie e cellulare.
"Va bene, come vuoi. Non sono Ermal, hai ragione." e "Non dovrebbe mancare molto. Forse un'ora".
Fabrizio annuì. Scosse la testa invece attento al nome di Ermal e soprattutto al fatto che sì Andrea non era brutto di per sé ma non era il suo tipo. Il ricciolo invece...
"Non sei il mio tipo" respirò.
"E poi tu hai..." per un momento Fabrizio dimenticò il nome del ragazzo quindi decise di richiederglielo per sicurezza.
"Qual'era il nome del pischello che sta sempre con te? Carlo, Franco...?" provò a farsi strada con nomi sbagliati.
"Cordio". Una smorfia.
"Ma è un cognome non un nome" rispose. L'altro annuì scettico ma andava bene tant'è che ad un tratto lo stesso Andrea ritornò al suo essere serio e pensieroso. L'espressione tramutò al fine di aver di fronte a sé un Fabrizio perplesso e che forse in qualche modo aveva toccato un tasto... dolente?
In effetti era da un bel po' di tempo che Andrea non parlava di quanto fosse speciale, simpatico, gentile, fantastico il suo ragazzo Cordio. Che fosse successo qualcosa fra loro? Non era affare suo ma...
"Tutto bene?" e "Fra voi intendo".
Fabrizio intervenne volendo poi scusarsi in qualche modo. Si morse il labbro.
Andrea fermò la sua musica. Gli occhi verdi che prima fissavano il finestrino ora fissavano gli occhi di scuse dell'altro. Un sospiro. Si tolse le cuffie, digitò qualcosa sul cellulare e lo passò al moro che lo prese incuriosito. Un messaggio, anzi, vari messaggi di scuse dello stesso Cordio.
"Me lo ha mandato stamattina mentre aspettavamo il treno. Dovevamo vederci ed anche lui era entusiasta di venire a Milano ma... ha disdetto all'ultimo.".
Un "oh" di dispiacere nacque in Fabrizio pensando fino all'ultimo che il ragazzo potesse venire con loro. Andrea pensò a qualcosa fra una risata metà amara che il moro non negò di vedere.
"È impegnato" alzò le spalle rispondendo così ai pensieri dell'altro in quanto però gli occhi si inumidirono a quella serie di messaggi inviati da un bel po'.
Prima di Natale qualcosa cambiò fra loro ed Andrea cominciò a pensare che forse era perché il ragazzo Cordio si fosse stancato di lui ma quando quel "Simone" si intromise fra loro le cose andarono sempre più in discesa. Geloso?
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Dicembre || Ermal x Fabrizio
Fanfiction[autrice effettiva è @stellecadenti_ ] Ermal ama la propria musica. Scrive e compone per migliorare un futuro incerto, quando poi, riappare un ragazzo che lo aiuterà fino alla fine.