Capitolo 30

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L'ultimo dito pigiato sul tasto del pianoforte.

Il respiro trattenuto finalmente venne lasciato uscire dai propri polmoni.

Immobile, occhi chiusi incerti se aprirsi e dirsi che no, non aveva davvero suonato fra la folla e la neve.

Una canzone da tanto tralasciata ma ritrovata non si sa come nella sua scrivania dichiarata, aperta in mezzo alle persone di certo ignare della sua vita. Un ragazzo che fino a prima credette di bere la sua tazza di caffè rinchiuso in un bar solo con i propri pensieri e vita breve. Poi però qualcosa era sfuggito nel suo percorso di strada trovandosi così lì seduto di fronte ad un pianoforte che forse da tempo immemore sperava, cercava un giorno di suonare o aver per sé come unico oggetto affettivo o regalo. La sua chitarra non c'era più ed era un caso che quel pianoforte fosse il suo obiettivo? In effetti permetterselo non poteva ma comunque era un sogno e suonare gli diede modo di dirsi che la musica, seppur abbandonata, gli faceva compagnia e come sempre doveva ringraziarla.

Un sussulto, un deglutire e nello stesso tempo riaprire gli occhi, rendersi conto che no non era un sogno ma tutto vero e reale. Non era un palcoscenico come molte volte immaginava di esserci od una carriera tanto perfetta e sua ma... questo gli piacque.

Alcune lacrime ed una sensazione allo stomaco mista a felicità ed incredulità gli lasciarono spazio nel notare che quelle persone in effetti fossero là, di fronte ed attorno, a battere le mani a lui ed alla sua di voce.

Ermal, per quanto incredulo, vagò con gli occhi bagnati a questa scena. Le persone sorridevano a lui ed il riccio ne fu scioccato, abituato a suonare o cantare in posti meno affollati, pub o bar di poco conto, di fronte a persone annoiate o ignare di quanto il suo cantare fosse per lui una salvezza e possibilità per non soffrire.

Vagò, cercò ma quando i propri occhi chiari raggiunsero un'altra di persona, ferma, immobile e che lo osservava con sguardo simile al suo ossia scioccato, tremò. Sì perché, Fabrizio, messo poco più distante ed isolato da molti, era lì. Mani tra le tasche, la neve ad incorniciare il tutto attorno e labbra di poco aperte per lo stupore. Sentirsi nervoso, agitato ma nello stesso tempo col cuore a mille perché da quanto tempo i suoi occhi non incontravano quelli dell'altro? Molto tempo ma troppo poco però per rendersi conto di quanto in effetti tenesse, amasse e fosse innamorato di quel ragazzo seduto al piano che lo stava guardando basito. Una bolla creata fra loro a rinchiuderli fra i pensieri, un ponte molto lungo a dividerli nonostante le incomprensioni di tanti giorni e minuti.

"Riccioletto?" Fabrizio comprese piangendo e resosi conto di quanto fosse stato stupido.

"Bi-Bizio?" Ermal disse all'unisono resosi consapevole che l'uomo di cui era tanto affascinato, innamorato e che avrebbe perso ora si trovava di fronte a lui.

I loro cuori batterono all'unisono. Cuore e pensiero però non posso andare d'accordo in certi, momenti. È raro. O uno o l'altro, ed Ermal si rese conto che dopotutto quanto successo le cose erano cambiate. Chiedersi come e perché il romano fosse in quel punto era l'ultima cosa che doveva domandarsi. La voglia di raggiungerlo, abbracciarlo e rendersi felice era poca se non nulla. Comprensivo nel dirsi che l'altro non avrebbe avuto ragione per assecondarlo visti gli ultimi ed interminabili incubi di perderlo e che forse non erano poi così irreali.

Osservò il moro per qualche secondo con il viso speranzoso.

L'altro non si mosse quindi per lui fu facile distogliere lo sguardo, afferrare i propri fogli messi sul pianoforte e andarsene.

Non nel suo appartamento di cui rischiava persino di perdere a causa del suo essere in ritardo con il pagamento visti i richiami del proprietario e le minacce di cacciarlo fuori da là dei giorni successivi. Ermal aveva le mani legate ma gli promise che avrebbe fatto qualcosa a riguardo con tanto di sopracciglia inarcate dell'uomo grugniti e frasi come "Non ti darò un ultimo appello. Dovrai sloggiare se non pagherai la quota arretrata di due mesi! Sei mesi Meta o la strada".

Dicembre || Ermal x FabrizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora