Percepire un respiro è possibile anche se ci limitiamo a pensarlo tramite l'empatia. Siamo così rivolti a noi stessi da chiederci se a volte sia normale sentire anche un emozione od un qualcosa che sta percependo l'altra persona alla quale siamo tanto legati. Questo sì, succede a tutti: a chi molti e a chi pochi, ma accade. L'essere sensibili riguarda anche nella musica che si ascolta, quando si scrive, si passa la maggior parte del tempo a stare o a pensare ad una determinata persona. Le parole fra tutte sono un'empatia, un sogno, un qualcosa che ci ricorda che quella persona è lì presente od anche lontana. Più delle volte distante chilometri o metri o centimetri, una distanza che potrebbe anche essere disfatta solo da respiri, pensieri ed emozioni, incontrollati.
Ermal ad esempio, bagnato fradicio, poteva sentire (per metafora si intende) anche i battiti acceleratati e la tipica sensazione di paura, tensione e rammarico in Fabrizio ed una strana ma banalissima curiosità in Marco che ora li stava fissando entrambi immobili dal lato opposto del tavolo appartenne ai clienti con le braccia chiuse e molti punti di domanda espressi in viso.
Fabrizio al contrario, ora in piedi rivolto verso di lui, scontrò i propri occhi scuri con i propri chiari con labbra semi aperte ed un cipiglio di sorpresa, come lui d'altronde.
"Ermal?".
Giorni che non lo vedeva ma ancora di più era lì a scrutarlo come se fosse la prima volta dal loro primo incontro. Stupefatto Fabrizio riuscì a dire il suo nome stringendo la sedia con le dita in una stretta mentre il tatuaggio spiccava dal palmo intravedendo le vene della stessa tensione.
Marco rimase in silenzio volto proprio verso il moro che con le gocce di pioggia presenti fra i capelli, i ricci pigiati poco verso il basso ed il volto coperto di shock ed occhi sgranati, tremò per gli improvvisi brividi. No, dal suo punto di vista c'era dell'altro ma cosa non seppe dirselo.
"Bi-Bizio?".
La voce tremò a pronunciare quel nome che tanto in quei pochi giorni tentava di dimenticare ma senza successo. Perché era lì in quel bar? Risposta che poi i propri occhi sfiniti gli diedero quando sfiorarono alcuni fogli sul tavolo facendogli sentire un "oh" tra i pensieri capendo. Una canzone. Lui e Marco erano amici a quanto sentito, che stessero scrivendo una canzone assieme? Il cuore si spezzò di poco ma bastò per far sì che il proprio respiro smettesse di lavorare come prima.
Rimase in piedi ma pensando che in fondo forse era una cattiva idea essere passato da lì come unico tentativo di riparo dall'acquazzone.
Un tuono risvegliò i due ragazzi dai loro pensieri e Marco ne approfittò per allontanarsi e raggiungere momentaneamente il retro.
"Sei-.." Fabrizio abbassò lo sguardo colpevole prestando attenzione alle proprie parole che non potessero risultare, scoordinate o senza senso. Le trovò ed rialzò lo sguardo quando un Marco affrettato porse ad Ermal un asciugamano color panna.
"Tieni." sorrise il moro gentile a quell'azione.
"Potresti ammalarti se non ti asciughi." e Fabrizio notò come l'altro stupito non l'osservò più per poter afferrare l'asciugamano offerto incerto ma pieno di gratitudine, cosa che per un attimo la gelosia ed il timore lo legarono al fatto che Ermal potesse preferire la compagnia di Marco alla sua ma non capendo tal confidenza che i due sembrarono avere; non volle pensarci, non subito.
"Ti preparo una cioccolata nel frattempo." Marco spezzò di nuovo quel silenzio invitando il riccio ad asciugarsi nel retro del bar con un breve cenno ed a rimanere al caldo per un po'.
"Fai come se fossi a casa tua.".
Ermal strabuzzò gli occhi a quella gentile richiesta cosa che da spaurito dovette abbassare lo sguardo per evitare gli occhi indagatori ed ora sottili ma minacciosi nei confronti del chitarrista. Perché sì, Fabrizio non tentò nemmeno di nascondere la sua improvvisa rabbia o gelosia.
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Dicembre || Ermal x Fabrizio
Fanfiction[autrice effettiva è @stellecadenti_ ] Ermal ama la propria musica. Scrive e compone per migliorare un futuro incerto, quando poi, riappare un ragazzo che lo aiuterà fino alla fine.