"F.M."
Due lettere. Un'espressione del tutto dubbiosa su chi o per quale motivo la persona che poco prima era lì si fosse dimenticato di tenere per se quel pezzetto di foglio che ora era fra le mani di Ermal. Una frase, un'unica strofa che poteva significare poco tutto o quasi nulla.
"Sono anni che ti aspetto.".
La voce bassa, quasi sussurrata come quando i nostri pensieri si ritrovano a dover riflettere molto di più su una determinata scelta. Qui però, non era tanto la questione di scegliere o agire ma tanto quanto cosa significasse. Forse la persona in questione l'aveva lasciato lì in modo tale che qualcuno lo trovasse. Un altro motivo poteva paragonarsi al fatto che gli fosse scivolato dalle tasche e non si fosse accorto di averlo perso dalla fretta di scappare e non farsi notare. Allora perché scappare? Non c'era nessun altro a parte un ragazzo incuriosito da tal voce. Ermal infatti tentò anche di chiedersi se fosse tutto un sogno o se per puro caso la propria stanchezza non stesse giocando brutti scherzi a riguardo. Non era così, certo al sentir la voce per un momento pensò bene di ignorarla e di andarsene ma poi, come attirato, le proprie gambe lo attirarono ed.. eccolo lì. In mezzo al parco ad un'ora del tutto originale e bizzarra che rifletteva e camminava reggendo fra le proprie mani un pezzo di carta che a guardarlo bene sembrava più un foglio di pentagramma. Assurdo se non alquanto strano, quale artista dimenticherebbe un pezzo della propria canzone così importante? Non Ermal, lui teneva troppo alle proprie canzoni per poterle perdere in quel modo così, distratto? Sì e se magari dimenticandolo lì la persona gli stesse lasciando qualche tipo di messaggio? Non a lui sia ben chiaro ma forse..
Ermal scosse la testa terminando quel tumulto di pensieri, ragionamenti e parole che in ogni caso non ne avrebbe saputo dare risposta.
<<Cosa ti salta in mente?>> osservò quel foglietto di nuovo con curiosità credendo di star impazzendo dicendosi che quella voce non era neanche reale e molto probabilmente solo frutto della sua fantasia.<< Stai impazzendo, mi pare naturale. >> si disse con un'alzata di occhi al cielo e le labbra arricciate incamminandosi sul pontile di strada di ritorno che lo avrebbe riportato a dove tutto era cominciato ossia la sua idea di schiarirsi le idee e tentare di comporre solo che, in gesto automatico, i propri occhi ritornarono di nuovo su quella frase così particolare e.. poetica? C'era molto di più di poesia e talento dietro tutto ciò. Come se chi lo avesse scritto fosse in cerca di un qualcosa o qualcuno in particolare: un emozione? Un amore mai trovato? Un sentimento che nel profondo non si capacitava di far uscire dal suo stesso sé? Ne dubitò, le idee risultarono ridicole così tanto quanto banali.
"Sono anni che ti aspetto." lesse ma trovandosi solo un cerchio alla testa per l'essersi concentrato troppo a lungo su quel dettaglio prese la decisione di ripiegare il tutto, porlo in tasca e tenerlo per sé come una specie di rarità. Non era rubare se poi forse avrebbe ritrovato o incontrato il proprietario di quell'oggetto o la voce... Come poteva ritrovare un ragazzo con una voce così irreale e mai sentita prima? Impossibile se non del tutto improbabile dato che quella voce potesse appartenere a chiunque. Non conosceva nessuno con quel tipo di timbro, a meno che..
<< Non è il momento di perdere la testa.>> si rincuorò mostrandosi ostile a quel leggero vento e gelido che si posava sopra le proprie guance costringendo il ragazzo ad alcuni brividi e ad stringersi nel proprio cappotto per non rischiare il mal di gola e portargli via anche quella piccola speranza di cantare. Si mosse con passi del tutto lenti, il respiro quasi regolare ed un unico pensiero mentre scrutava le luci attorno a sé spegnersi portandolo in direzione di un fiumiciattolo che attraversava la zona poco boschiva facendogli sgranare di poco gli occhi da quello spettacolo così magnifico e da togliere il fiato guardando da un certo punto di vista quel tocco in più della città che non era riuscito mai a notare prima.
<<Bellissimo.>> gli uscì fermando i propri passi come se fosse la prima volta che i propri occhi segnati da un passato buio gli facessero notare quella prospettiva di luce e bellezza.
<< Non c'è parola per definire tutto questo.>> deglutì come se ammettere quel pensiero fosse un segreto tenuto nascosto e quando un ennesimo respiro sforzato dall'ammirare così tanta bellezza lo lasciò ritornare alla vera realtà Ermal diede un'ultima occhiata a quello spettacolo con la speranza di riuscire a rivederlo di nuovo.
<< Forza Erm, torna a ciò che sei davvero. >>. Anche se le proprie parole risultarono malinconiche sperò con tutto sé stesso di ritornare lì e rimanere nel silenzio di una città che lo aiutava a sognare e non perdersi nella cruda vita che lo segnava come punto fermo e senza veri progetti.
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Dicembre || Ermal x Fabrizio
Fanfiction[autrice effettiva è @stellecadenti_ ] Ermal ama la propria musica. Scrive e compone per migliorare un futuro incerto, quando poi, riappare un ragazzo che lo aiuterà fino alla fine.