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Me: puoi dirmi almeno quanti anni hai?

Unknown: Quasi 19

Me: ti senti mai come se la tua vita andasse a rotoli e tu non sai neanche il motivo?

Unknown: Sì... Che cosa ti fa stare tanto male?

Me: quattro ragazzi nella mia scuola, non so cosa posso aver mai fatto loro per meritarmi l'odio che riversano su di me. uno di loro oggi mi ha picchiata.

Unknown: Charlotte, dillo alla tua famiglia.

Me: non posso, darei loro un gran dispiacere visto che il ragazzo in questione è figlio di amici loro.
mi dispiace devo sembrare solo una sfigata.

Unknown: Non essere sciocca, sei la cosa più preziosa che ho. Ti prego, dillo a qualcuno, sono sicuro che quello stronzo pagherà e la tua famiglia non sarà dispiaciuta per esserti aperta con loro.

Me: e a te cosa fa stare tanto male, visto che hai detto di capirmi.

Unknown: È complicato, sento di essere orribile e non merito quello che attualmente ho.

Me: scommetto che qualsiasi cosa sia, si risolverà. quindi sei un ragazzo? hai parlato di te al maschile

Unknown: Non ti sfugge nulla, eh? Sì, sono un ragazzo. Ma per oggi basta così, sarà meglio che tu vada a danza.

Me: come lo sai?! come sai che tra poco ho lezione di danza?!

Unknown: Ti conosco bene, Charlotte. Ora va.

Riposi distrattamente il cellulare nella tasca del borsone e seguii mio padre nella sua auto.
Dopo aver passato le successive due ore e mezzo a lezione, mi diedi una sistemata ed uscii dalla palestra per aspettare mio padre nel parcheggio.

Unknown: Bentornata, non voglio spaventarti ma da qui sei anche più carina.

Lessi il messaggio ed alzai lo sguardo provando a trovare una figura umana da qualche parte, ma fallii.

Me: beh, mi hai spaventato. queste sono cose che fa uno stalker, sei per caso uno stalker?

Unknown: Ma certo che no dolce Char, però mi piace guardarti fare anche le più piccole cose come leggere i miei messaggi, anche se allo stesso tempo mi fa sentire così male...

Me: e perché mai dovresti sentirti male? coraggio, esci dalla tua tana e vieni a parlarmi, sarò molto felice di chiacchierare a quattr'occhi con te.

Unknown: Toglitelo dalla testa, te l'ho detto che non posso dirti chi sono altrimenti rovinerei molte cose... Ma in ogni caso fidati, non ti piacerebbe parlare con me.

Me: questa è una bella sciocchezza... la mia offerta però ora non è più valida visto che è arrivato mio padre, ti saluto.

Alzai il braccio e lo agitai un po' intorno a me, provando a salutare la persona con cui stavo parlando.

Unknown: Hahaha grazie Charlotte, fa finta che anche io ti abbia salutato, sei molto carina.

Non appena misi piede in casa mia mamma corse subito da me, parlandomi di una cena importante di cui però non capii nulla.
"Lottie vestiti bene, stasera a cena ci sono gli Hemmings!" congelai sul posto a sentire quel nome. Non lui. Dopo ciò che era successo non volevo neanche stare nel suo stesso isolato, pensai immediatamente di chiudermi a chiave in camera mia fingendo una improvvisa nausea, ma i miei genitori non lo avrebbero apprezzato affatto.

"Prego venite!" mia mamma e mio padre attesero gli ospiti nella sala da pranzo, dove il tavolo era stato rigorosamente sistemato in ogni particolare. Io, invece, rimasi impassibile sul divano a controllare le mail e sorridendo svogliatamente alla signora e al signor Hemmings che mi salutarono.
A metà della cena Luke, seduto di fronte a me, iniziò a tirarmi calci nelle gambe che mi costrinsero ad alzarmi definitivamente da tavola.
"Scusate, non mi sento molto bene. Vado di sopra." dissi brevemente iniziando a percorrere i primi scalini, ma mia madre mi bloccò.
"Perché non porti con te Luke?" mi chiese sorridendo, guardai per un secondo il ragazzo che mi stava sorridendo innocente.
"No, grazie." risposi, per poi tornare a percorrere la breve strada che mi divideva dalla mia stanza.

Me: ugh! odio così tanto la mia vita.

Stranamente la risposta ci mise quasi 40 minuti ad arrivare, ma immaginavo fosse perché anche lui aveva una vita dopotutto.

Unknown: Ti direi che non sei sola, ma io voglio essere forte per te quindi ti chiederò il perché.

Sorrisi leggermente al messaggio, ormai lui era l'unica persona che mi capiva.

Me: semplicemente odio Luke Hemmings, e lui fa purtroppo parte della mia vita.

Aspettai un'altra ventina di minuti, nel mentre potevo distintamente sentire che di sotto gli altri proseguivano la cena tranquillamente.

Unknown: Luke Hemmings?

Me: sì... si prende gioco di me da sempre, ha tre amici e pare si siano coalizzati per rendermi la vita un inferno, è lo stesso che mi ha picchiata.

Unknown: Capisco... Mi dispiace, davvero, non te lo meriti.

Me: grazie... ormai non ho più nessuno dalla mia parte, sapere che ho te mi fa sentire meglio :)

Unknown: Fidati, non sono l'unico dalla tua parte. Immagino che a questo Luke daranno corda solo perché è un coglione, tu sei fantastica.

Me: ❤️

Bloccai lo schermo e lasciai cadere il cellulare sul letto lasciando uscire anche uno sbuffo, ero così frustrata. Dall'altra parte della stanza vidi qualcosa ai piedi della porta, mi avvicinai ed era effettivamente un foglietto piegato malamente:
'scusa per quello che ho fatto, ho perso la testa e ho oltrepassato il limite. Spero potremo dimenticarlo..'
Rilessi un po' il foglietto, era possibile che Luke mi avesse appena chiesto scusa?

Locker 251 - Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora