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Mi alzai assonnata ed iniziai a prepararmi con gli occhi ancora socchiusi per la sonnolenza, per fortuna i vestiti erano già pronti sulla scrivania.
"Ciao." salutai, ma solo dopo corrugai le sopracciglia chiedendomi tra me e me chi avessi salutato, visto che i miei genitori erano usciti prima quella mattina.
"Ehi!" mi salutò radiosa dopo una manciata di minuti Amanda.
"Ciao, come ti va?" di solito alla mattina cercavo di trovare argomenti interessanti di cui parlare con Amanda, ma dopo ieri sera non ne avevo voglia.
Sapevo che prima della fine delle lezioni la ragazza mi avrebbe obbligata a sputare il rospo riguardo come si era conclusa la serata dagli Hemmings, ma onestamente avrei voluto poterlo evitare.
"Ieri non mi hai più aggiornata... Che è successo?" come se mi avesse letto nella mente, Amanda iniziò subito a parlare.
"Male, mi ha 'ringraziata' di averlo aspettato in camera sua e poi mi ha cacciata."
"Cavolo, che gentiluomo." disse ironicamente la ragazza e io ridacchiai, ormai eravamo già arrivate a scuola.
Avevo paura di vedere di nuovo Luke.

"Ciao meravigliosa Lottie" disse Ashton mettendo sicuramente voce agli stupidi pensieri dei ragazzi con lui.
"Non vi ho mai salutati, credo possiate smettere anche voi con questo teatrino, è già abbastanza tutto il resto." sbuffai infastidita, purtroppo Amanda non poteva raggiungermi a pranzo perché doveva assolutamente completare un progetto di scienze, come aveva detto lei, in realtà credo sperasse ancora che Luke mi parlasse visto che il professore di scienze era ammalato da quasi un mese e quindi non aveva dato alcun compito.
"Lasciamo perdere. Piuttosto, Luke ci ha parlato di quanto tu sia stata gentile ad aspettarlo nella sua stanza ieri, cos'è sei innamorata sfigata?" continuò il riccio di fronte a me guardandomi sbeffeggiante. Sbuffai di nuovo, mi infastidiva la presenza di questi ragazzi e la consapevolezza che potevo essere derisa per qualsiasi cosa facessi.
Guardai Luke che neanche mi guardava in faccia, era occupato a fissare il mio vassoio. Fin da piccoli quando era nervoso digrignava  i denti, lo capivo perché la sua mascella si muoveva quasi meccanicamente ed era stretta, molto.
Coraggio Luke, alza gli occhi, dai.
Dimmi perché racconti soltanto certe cose ai tuoi amici.
Stavo per aprire davvero la bocca e dare voce anche ai miei di pensieri, ma mi bloccai: cosa avrebbe fatto Luke se avessi detto ai suoi amici quello che aveva fatto per quasi due mesi? Non ne sarebbe stato felice.
"Dopo aver parlato di questo ha menzionato anche quanto mi abbia scritto per quasi due mesi in anonimo? No? Oh ok." sospirai e recuperai lo zaino andandomene, avevo paura di Luke ora.

Luke Hemmings: Perché lo hai fatto? Pensavo sapessi tenere una cosa per te, e invece nemmeno questo.

Me: non ho saputo tenerlo per me proprio come tu non hai saputo tenere per te il fatto che fossi semplicemente seduta in camera tua ieri sera, potrei chiederti anche io il perché di averlo detto ai tuoi amici

Luke Hemmings: Perché per loro sei la sfigata da prendere in giro...

Me: e appena ne hai l'occasione mi prendi in giro anche tu, afferrato.

Posai il telefono e feci il cambio di libri per le lezioni poi andai in classe, ero esausta. Parlare con Luke per messaggio mi aveva fatto pensare che forse non era arrabbiato davvero, ma non ne ero sicura, con lui era tutto un'incognita.

Luke Hemmings: Questo lo hai detto tu.
Ho lasciato una cosa nel tuo armadietto.

Dopo aver letto il messaggio mi incuriosii, aveva lasciato una bomba per caso? Chiesi di andare in bagno e andai velocemente verso il mio armadietto che per fortuna non era lontano da qui, arrivai e misi la combinazione di numeri.
Quando lo aprii apparentemente non c'era nulla, tutto in ordine e nessun oggetto strano, se non un pezzo di carta buttato sui libri. Era questa la cosa che aveva lasciato Luke.
Non appena lo aprii riconobbi la scrittura disordinata del biondo, era un foglio strappato malamente a metà e scritto storto.

'today i called to tell you that i'm changin, but i don't think you have enough respect to see me try.'

Luke sapeva scrivere qualcosa di diverso dalle cattiverie senza nascondersi dietro ad un anonimo? Rimasi piacevolmente colpita dalle parole e restai qualche altro secondo a leggere il foglio, era incredibile come un pezzo tagliato, scritto e piegato talmente male assumesse un aspetto così bello ed innocente con le parole che Luke ci aveva buttato sopra.
"Sapevo saresti venuta subito a controllare." una voce mi fece sussultare e spaventare, non avevo sentito i passi di Hemmings ne tantomeno un qualche rumore provocato dal suo peso sugli armadietti alla sua destra, su cui si era appoggiato.
"Non ti avevo sentito arrivare, in ogni caso ero troppo curiosa per aspettare altri quaranta minuti." ripiegai il foglio e lo misi ben schiacciato tra il libro di economia e il lato dell'armadietto.
"E pensa che ora devi aspettare tutto il weekend per avere il prossimo." fece una finta faccia preoccupata, si mise le mani nelle tasche dei jeans neri e poi si allontanò.
Lunedì mi avrebbe dato un altro foglietto? Se fosse stato con un'altra delle sue frasi poetiche non vedevo l'ora.

Me: ALLARME ROSSO: Luke Hemmings mi ha scritto un biglietto!! *immagine allegata* e lunedì penso me ne darà un altro.

Amanda: OH MIO DIO, sto assistendo a un amore che sboccia😍😍😍

Ridacchiai e feci scivolare il telefono nella tasca del maglione, poi tornai in classe.
Alla fine dell'ultima ora presi il biglietto di Luke e lo portai a casa, mettendolo al sicuro dentro una vecchia scatola dei miei Dr. Martens.

Locker 251 - Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora