Rimasi sveglia fino a dopo la mezzanotte a pensare alla serata passata, perché non smettevo di pensare a Luke? Io non volevo pensare a lui, specialmente in senso positivo, sarei sembrata patetica a prendermi una cotta per lo scemo che si prendeva gioco di me da sempre.
Nonostante io fossi sotto le coperte in posizione totalmente rilassata, ogni mio muscolo era in tensione e la mia mente non smetteva di formulare pensieri senza senso, dovevo davvero dormire o il giorno seguente non sarei riuscita a stare attenta a scuola."Buongiorno Lottie, dormito bene?" non appena misi piede in cucina mia mamma incominciò subito a parlare.
"Ciao, sì abbastanza." risposi svogliatamente e mi accomodai sulla sedia dell'isola, mangiai lentamente ricominciando a sentire il peso dei pensieri della scorsa notte.
Uscii rapidamente di casa mentre continuavo a sistemare la gonna che non smetteva di salire, quel giorno mi misi insolitamente una gonna che era accuratamente riposta nell'angolo meno visibile e illuminato dell'armadio."Buongiorno Charlotte, wow ma come siamo eleganti oggi." non appena arrivai davanti al cancello scolastico il solito gruppetto venne a farmi iniziare bene la giornata, ma a che gioco stava giocando Luke? Prima mi aveva fatto passare una serata tutto sommato piacevole, poi il giorno dopo ricominciava a prendermi in giro?
"Voi invece sembrate sempre cavernicoli." dissi liberandomi dalle loro braccia di dosso e andandomene in un angolo appartato aspettando il suono della campanella.La interessante lezione di anatomia venne interrotta dal suono prodotto da qualcuno che bussò alla porta, il professore si tolse gli occhiali prima di dire un sonoro "Avanti!", dopo pochissimi secondi la porta si aprì e tutte le ragazze presenti emisero un sospiro oserei dire sognate: il fantastico Luke Hemmings era lì in piedi con le mani in tasca e un sorriso falso di cortesia stampato sul volto.
"Hemmings, non sono abituato a vederla durante le mie lezioni, quale onore?" disse il professore pulendosi un po' le mani dal gesso sui pantaloni, che ora erano pieni di strisciate bianche.
"Buongiorno anche a lei, io qui sono solo un messaggero in quanto il preside ha bisogno di Charlotte" formulò Luke con un tono formale e guardandomi non appena mi nominò. Sentii l'ansia salire, perché mai il preside avrebbe dovuto parlarmi?
Magari voleva chiedermi di fare da tutor a qualcuno.
"D'accordo andate, buona giornata." concluse il professore prima di riprendere la lezione, io e il biondo ricambiammo il saluto e uscimmo.
"Non è successo nulla di grave, vero?" chiesi al ragazzo.
"Dolce e ingenua Lots, davvero hai creduto alla storia del preside?" disse ridendo di gusto ma non troppo forte. Roteai gli occhi e mi diressi al mio armadietto sbuffando, al contrario suo io seguivo le lezioni e non volevo saltarle.
"Ok molto divertente, ma ti chiedo di non rifarlo più."
"Sennò cosa fai?" mi provocò lui, ormai avevo imparato da tanto che quelle provocazioni da parte sua andavano sempre e comunque ignorate.
"Sennò ti faccio seguire una lezione di anatomia, le prime volte dicono siano le più traumatiche. Buona giornata." conclusi il mio discorso e me ne andai verso l'aula della prossima lezione, avrei aspettato fuori ma non faceva niente.
Fortunatamente la mia mattinata proseguì normalmente e fu presto ora di pranzo, presi il mio cibo e mi misi seduta nel mio solito tavolo appartato da cui osservavo un po' tutti. Estrassi il telefono.Me: Amanda, oggi non ti ho visto ne all'entrata ne a pranzo, è successo qualcosa?
La risposta della ragazza non tardò ad arrivare.
Amanda: Ehi Lottie! Scusami non ti ho avvisato stamattina: questa notte sono stata veramente da schifo, domani proverò ad esserci.
Sbuffai al messaggio, speravo fosse da qualche parte della scuola e mi avrebbe potuto raggiungere.
Me: buongiorno mio adorato Poppet, oggi non ci siamo ancora sentiti, come va?
Posai il telefono sul tavolo e mi misi a mangiare qualcosa dal vassoio, era incredibile come nessuno nella scuola mi interessasse, erano tutte persone superficiali secondo il mio punto di vista.
Poppet: Buongiorno anche a te cara Charlotte, va sempre bene se me lo chiedi tu. Negli ultimi giorni mi sento uno stupido a non avere il coraggio di parlarti di persona.
La porta della mensa si aprì e rivelò Michael, Ashton, Calum e Luke e in quell'esatto momento quasi tutte le ragazze si girarono a fissarli ammaliate, sembrava quasi che la loro camminata fosse a rallentatore.
"Che hai da guardare eh?" mi chiese il biondo guardandomi con disprezzo.
Lo ignorai e tornai a fissare il cibo nel mio piatto, i pensieri di quella notte mi si riproposero anche solo a guardarlo in faccia.
"Charlotte." mi richiamò la voce di Luke, che ora era a pochi centimetri da me, non mi ero accorta che si fosse seduto qui con me. Continuai a tenere lo sguardo basso e il ragazzo piegò leggermente il collo per farsi più vicino a me e sussurrò di nuovo il mio nome.
"Che vuoi?" sbottai stufa della sua vicinanza e del fatto che al mio corpo importasse pure, sentivo le guance calde e agitavo una gamba sotto al tavolo.
"Come stai?" continuò Luke sempre sussurrando e mostrandomi un piccolissimo sorriso.
"Vattene per favore." gli dissi supplicandolo, sentivo di impazzire.
"E perché mai? Te lo ripeto, come stai?" insistette.
"Male, sto male. Ora te ne puoi andare?" risposi appoggiando il palmo della mano sul tavolo, mi sudavano così tanto le mani in quel momento.
"Anche io negli ultimi giorni, che ne dici se tu mi dici i tuoi motivi e io ti dico i miei?" disse il ragazzo appoggiando il palmo della sua mano sul dorso della mia, gesto a cui non ero abituata. Fissai le nostre mani unite e sentivo di iniziare a sudare ancora di più, non capivo cosa stesse succedendo.
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Locker 251 - Luke Hemmings
FanficLuke e Charlotte; Charlotte e Luke; Quando il più deficiente della scuola decide di andare d'accordo con la sua preda numero uno, ma di mezzo ci saranno sentimenti, una carriera musicale e qualche bugia di troppo.