Poppet: Oggi è uno splendido giorno, ma non è il giorno giusto. Sii paziente Lottie
Ad ora di pranzo io e Amanda ci vedemmo davanti alla mensa come concordato.
"Ehi, andiamo sono affamatissima!" mi disse la ragazza dirigendosi subito dentro alla mensa.
Ci mettemmo a mangiare e a chiacchierare.
"Prima Luke mi ha chiesto di cenare insieme fuori..." dissi cercando con lo sguardo aiuto in Amanda.
"O mio dio, è fantastico! Sono sicura che vi innamorerete. Magari lo intende da amici, per poter costruire una amicizia normale. " disse formulando delle ipotesi.
"Non ci innamoreremo mai. Non so, mi sembrava strano ma magari mi sbaglio io, questa sera andrò e valuterò." dissi decisa e lei annuì."Mamma questa sera non ci sono a cena." avvertii mia madre prima di salire e prepararmi per la serata.
"E perché no?" mi chiese incuriosita.
"Vado a cena con Luke." dissi e subito mi maledii per aver detto la verità, mi morsi la guancia e sbuffai prima di proseguire il mio discorso.
"Ma da amici, non mi piace Luke in quel senso." e il sorriso di mia mamma rimpicciolì ma di poco.
Prima di andarmene salutai i miei genitori, che mi fecero promettere di stare attenta e di provare a conoscere Luke (nonostante ci conoscessimo fin da piccoli), dopodiché mi lasciarono andare.Luke Hemmings: Ti sto aspettando, muovi il culo.
Me: disse il poeta guardando il cielo stellato...
Sbuffai e posai il telefono nella tasca della giacca velocizzando un po' il passo, dopo un paio di minuti arrivai alla destinazione e sorprendentemente Luke era davvero lì davanti che aspettava impazientemente qualcuno, e quel qualcuno credo proprio di essere stata io perché appena mi vide mi venne incontro.
"Finalmente, pensavo non volessi più venire." disse sbuffando.
"Non rifiuto mai la pizza." puntualizzai e dopodiché mi avviai verso la porta della pizzeria seguita dal biondo.
Ordinammo e dopo qualche momento di silenzio Luke fu il primo a parlare.
"Quindi... Come va?" di nuovo impacciato come quella mattina.
"Direi bene, e tu?" chiesi altrettanto impacciata, se non di più. Era imbarazzante per tutti e due stare a tavola insieme da soli.
"Sì anche io." rispose per poi buttare un rapido sguardo in tutta la pizzeria.
"Perché mi hai inviata?" gli chiesi.
"Non lo so, non potevo?" chiese a sua volta.
"Non era quello che volevo dire, ma farò finta di aver ricevuto una risposta soddisfacente." conclusi facendolo ridacchiare.
Arrivò la nostra pizza e la divorammo, era così strano stare a cena con lui soltanto.
"Comunque i miei genitori erano felici di sapere che stasera mangio con te." disse Luke sorridendo.
"Davvero? In realtà anche i miei."
"Sì, diciamo che in te hanno sempre visto quello che non vedono in me." disse e io corrugai le sopracciglia dubbiosa.
"Lasciamo stare, pago ed usciamo." disse di nuovo alzandosi ed estraendo il portafoglio, ma lo fermai mettendoci una mano sopra.
"Forse volevi dire paghiamo ed usciamo, vero?" dissi balzando giù dalla sedia seguita da lui, dividemmo il conto in due ed uscimmo.
"Ti accompagno a casa." disse il ragazzo ed io annuii rimettendo le mani in tasca, proprio come all'andata.
"È stato strano." riflettei ad alta voce.
"Lo è stato, ma ora sappiamo che non dobbiamo più cenare insieme." disse Luke.
"Non ti è piaciuto venire a cena con me?" chiesi fingendo di essere offesa, forse fingendo un po' troppo bene.
"No no non è quello che intendevo, io..." disse agitandosi.
"Ehi ehi, stavo scherzando calmati, so cosa intendevi." lo rassicurai e lui si lasciò andare un sospiro.
Arrivammo davanti a casa mia e le luci in salotto erano ancora accese, segno che i miei genitori erano ancora svegli. Mi girai verso Luke e mi dondolai sui talloni pensando velocemente a qualcosa con cui salutarlo.
"Beh grazie, ci vediamo domani a scuola." dissi e lui annuì, gli diedi le spalle e percorsi velocemente la breve strada verso la porta per poi aprirla con un solo giro di chiave, gli rivolsi un ultimo piccolo sorriso e poi mi dileguai in casa.
Non appena chiusi la porta le voci dei miei genitori mi raggiunsero forti e chiare.
"Che avete fatto?" era la domanda più gettonata da entrambi.
"Abbiamo mangiato, proprio come avete fatto voi e tante altre persone alle sette e mezzo di sera." sbuffai spazientita, mi tolsi la giacca appendendola e poi camminai svogliata verso camera mia.Amanda: Vi ho spiati e ho visto Luke andarsene, com'è andata?
Me: normale, abbiamo parlato poco e abbiamo tutti e due concordato sul fatto che sia stato strano
Amanda: Aw siete così carini
Nello stesso momento mi arrivò un altro messaggio.
Poppet: Ho sentito del tuo appuntamento, so che te lo staranno chiedendo tutti ma com'è andato?
Come faceva a saperlo? Non lo sapeva nessuno oltre ai miei genitori e Amanda.
Me: come fai a saperlo? e non era un appuntamento
Poppet: L'ho sentito dire in giro, ok non lo definirò come un appuntamento.
Luke aveva detto in giro della nostra cena? E perché mai avrebbe dovuto? Non era un appuntamento.
Me: come ho detto ad Amanda: normale, abbiamo parlato poco e abbiamo tutti e due concordato sul fatto che sia stato strano
Poppet: Poteva andare peggio no? Tra poco è ora di andare a letto, non fare tardi.
Me: grazie di avermelo ricordato, mamma
Mi cambiai e pulii il viso dal trucco che avevo precedentemente applicato prima di cena, quella serata mi aveva svuotato da tutte le mie forze.
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Locker 251 - Luke Hemmings
FanfictionLuke e Charlotte; Charlotte e Luke; Quando il più deficiente della scuola decide di andare d'accordo con la sua preda numero uno, ma di mezzo ci saranno sentimenti, una carriera musicale e qualche bugia di troppo.