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Amanda: Sono sicura che a lui fa piacere averti a casa sua

Me: certo, come no

"Venite giù cari, la cena è pronta." Liz ci parlò da fuori, non aprì nemmeno la porta.
"Arriviamo." rispose Luke sul suo telefono.
Uscii dalla stanza per prima, non avevo bisogno di aspettare lui, e scesi mettendomi a tavola.
"Allora che avete fatto?" ci chiesero i nostri genitori, sembravano quasi impazienti di sapere. Io e il biondo ci guardammo un attimo e io mi schiarii la voce.
"Parlato di scuola." dissi sorridendo e Luke annuì.
"Oh certo, scuola." disse mio padre ridacchiando. Credevano che la nostra fosse una copertura o cose simili?
"No, davvero.." Luke cercò di sembrare più convincente di pochi secondi prima, e i nostri genitori sembrarono crederci un po' di più.
Dopo la noiosissima cena i nostri genitori ci proposero di fare una passeggiata, pensandoci non ci sembrò una brutta idea quindi accettammo. Il sole si poteva ancora vedere che illuminava le strade, a quell'ora non c'erano molte persone in giro ed era molto rilassante.
"Non è strano?" parlò Luke dopo alcuni minuti passati in totale silenzio.
"Cosa?" chiesi confusa.
"Quando stiamo in silenzio non siamo così insopportabili." continuò facendomi addirittura sorridere. In effetti non pensavo mai a me e lui senza pensare all'astio che c'era tra noi, non eravamo mai andati d'accordo e non ci eravamo mai nemmeno impegnati per stare simpatico l'uno all'altra.
"Hai appena ammesso di essere insopportabile?" mi sorpresi, Luke Hemmings non ammetteva mai questo genere di cose.
"Forse, ma ovviamente se qualcuno te lo chiederà tu non saprai nulla." annuii e seguii i suoi passi sul marciapiede, non sapevo dove stavamo andando di preciso ma mi piaceva l'atmosfera che si era creata.
"I nostri genitori pensano davvero che stiamo insieme?" mi domandò con le mani in tasca e lo sguardo sulle sue solite Converse nere.
"Uhm non so, ma credo che più che altro lo sperino." ragionai a voce alta, quello che aveva detto Amanda mi aveva aperto gli occhi.
Camminammo in silenzio e il biondo stava più avanti di me di alcuni passi.

Me: hey anon, ci sei?

Inviai il messaggio e poi raggiunsi Luke, purtroppo la differenza tra le sue gambe e le mie si fece sentire visto che io avevo il fiatone per provare a stargli dietro.
"Vai più piano, sto facendo una maratona per starti dietro." mi lamentai lasciando uscire un grande sbuffo.
"Sì scusa." mi rispose deconcentrato, vidi che nella tasca stava smacchiando col suo cellulare di nuovo, che aveva quella sera di tanto interessante?
"Forse è meglio se torniamo a casa." proposi e annuì.
Poco prima di arrivare davanti a casa Hemmings fermai Luke posando una mano sul suo braccio, cosa che lo fece sussultare dato l'insolito gesto.
"Volevo solo dirti che quando sei da solo, quando sei il vero Luke, sei molto meglio. Per la prima volta ho apprezzato il tempo che ho passato con te, grazie." buttai tutto fuori e mi addentrai in casa prima che mi rispondesse con cose tipo 'io avrei preferito stare in camera' o 'non sai un cazzo di me'.
"Oh eccovi! Che avete fatto?" ci chiese mia mamma.
"Una passeggiata, proprio come ci avevate detto voi." cominciai a non sopportare più quelle domande che ci facevano, avrei voluto poter raccontare loro il rapporto mio e di Luke ma sono sicura che avrei recato ai miei genitori un grandissimo dispiacere vista la ammirazione che provavano verso il ragazzo.

Poppet: ciao Lottie, ci sono sempre per te.

Mi sciolsi un po' leggendo quelle parole.

Me: secondo te le persone possono cambiare?

Poppet: Dipende, di chi stiamo parlando ora?

Me: Luke, stasera sembrava una versione di se stesso che non avevo mai visto, una versione bella però

Poppet: Probabilmente cercava di far uscire questa sua versione da un po' e ora ci è riuscito grazie a te

Me: ne sarei tanto felice. non abbiamo mai avuto un bel rapporto ma sapere di averlo aiutato mi renderebbe davvero felice

Poppet: Rende felice anche me.

Le voci di mio padre e del padre di Luke che ridevano sonoramente mi risvegliarono dai miei pensieri, era finalmente ora per noi di tornare a casa.
"Buonanotte bella Lots." mi disse Luke quando mi alzai dalla poltrona, mentre lui invece rimase stravaccato sul divano in pelle. Non mi guardò in faccia ma il fatto che mi augurò una buona notte mi rincuorò, magari non mi avrebbe deriso per sempre per ciò che gli avevo detto prima.

Me: Amanda, penso di aver rotto Luke.

Locker 251 - Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora