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Sorprendentemente mi svegliai la mattina successiva più energica del giorno prima, non avevo paura di andare a scuola visto che il giudizio di persone superficiali non mi spaventava, però avevo paura di vedere Luke.
"Buongiorno Lottie." mi salutò radiante mia madre mangiando qualcosa nel suo piatto.
"Buongiorno, vado via ciao." la salutai andando fuori di casa velocemente, ero curiosa di iniziare quella giornata.
"Ehi Lottie!" mi salutò Amanda poco distante da me.
"Buongiorno!" ricambiai e poi ci incamminammo per la scuola, ridendo alle stupide battute che ci facevamo l'una con l'altra.
Non appena ci avvicinammo al cancello scolastico riuscii già a vedere il ciuffo chilometrico di Luke girarsi verso di noi, nonostante non riuscissi ancora a vedere il suo viso immaginavo che ci stesse guardando.
"Che hai da guardare? Stronzo." gli disse Amanda guardandolo da capo a piedi con disprezzo, quanto avrei voluto essere come lei e saper gestire quel tipo di situazioni.
"Non guardavo te, tranquilla perdente." rispose il biondo guardando la mia amica con sufficienza.
La tirai leggermente per il braccio per evitare di farli iniziare a discutere, entrammo e ci dirigemmo ai nostri armadietti.
"Ci vediamo a pranzo ok?" le chiesi mentre già ci stavamo incamminando verso le nostre aule e lei annuì per poi salutarmi.

Poppet: Sei così carina

Me: vorrei poterti dire la stessa cosa ma ancora non so chi sei, però ti ringrazio <3

Poppet: Sto cercando di rimandare questo momento il più possibile.
Tra pochi giorni sarà il tuo compleanno, che farai?

Me: non lo so, probabilmente pranzerò insieme ad Amanda. o magari potrei pranzare con te :)

Poppet: Forse

Appoggiai il telefono al banco e sbuffai per la noia, la lezione non mi interessava poi così tanto.
"Mi scusi, posso uscire? Non mi sento bene." inventai una scusa molto banale che però era sempre una sicurezza, infatti il professore annuì e poi tornò a leggere l'esercizio di prima.
Quando chiusi la porta alle mie spalle andai a sistemare i libri nell'armadietto e poi mi incamminai per la scuola. I corridoi erano molti e le classi e laboratori erano spalmati su due piani su cui sopra c'era il tetto.

Me: Amanda puoi uscire un po' dalla classe?

Amanda: Sto facendo un compito in classe, se il professore mi vede con il telefono sono morta, scusami.

Sbuffai e rimisi nella tasca il telefono, era tutto così noioso lì dentro.
Entrai in bagno e appeso al muro c'era un volantino con la foto di me e Luke, sbuffai di nuovo e la stracciai via per buttarla, quei quattro erano arrivati davvero in ogni singolo posto della scuola, probabilmente avrei potuto trovare qualche volantino anche nel ripostiglio del bidello.
Passeggiai verso la biblioteca, l'unico posto dove forse potevo trovare qualcosa, ed entrando non vidi nessuno.
Canticchiai piano mentre con lo sguardo passavo in rassegna ogni singolo libro che vedevo, ogni tanto mi misi anche a sfogliare alcuni libri per capire se avrebbero potuto interessarmi o no.
"Non lo sai che in biblioteca si deve fare silenzio?" la voce di Luke distante un paio di scaffali da me mi fece sobbalzare, credevo non ci fosse nessuno lì dentro.
"Credevo di essere da sola." prestai poca attenzione ai passi del ragazzo che ovviamente vennero verso di me, solo ripensare a come era conciato il corridoio ieri mi fece venire il mal di testa quindi cercai di calmarmi.
"Che libro guardi?" mi chiese sbirciando, ma io lo chiusi di scatto.
"Non ti interessa, va via grazie." lo snobbai cercando invano di spingerlo indietro, neanche si mosse di un centimetro da dov'era.
Mi arresi alla sua palese forza fisica, maggiore della mia, e sbuffai per l'ennesima volta in quella mattinata per poi rimettermi a guardare il libro per conto mio ignorandolo.
"Ehi Lots..." mi chiamò nuovamente Luke iniziando a toccarmi la guancia, lo guardai male e tornai a farmi i fatti miei.
"Lottie." il biondo parlò di nuovo e persi la pazienza.
"Basta Luke! Non devi andare in classe per caso?" chiesi.
"Per tua fortuna no, ho tutta l'ora per te principessa." rispose compiaciuto, Luke era solito essere sbattuto fuori dalle classi che frequentava.
"Piantala."
"Di fare che?"
"Di fare finta che siamo amici, non lo siamo." gli ricordai.
"Quanto sei pesante." sbuffò lui questa volta e mise il braccio sulle mie spalle.
"Ecco vedi, stiamo bene insieme." aggiunse di nuovo. Sentii brividi per tutta la schiena ad avere Luke così vicino.
"La vuoi smettere?" chiesi di nuovo irrigidendomi, com'era possibile che la bibliotecaria non arrivasse e che la campanella non suonasse?
"No." il ragazzo tirò un sorriso e avvicinò il viso al mio, guardando il libro che ancora tenevo tra le mani e sfogliando qualche pagina avanti e indietro.
"Nah fa schifo, prendi questo." chiuse il libro e me lo prese dalle mani rimettendolo al suo posto e poi ne tirò fuori un altro. 'Le pagine della nostra vita'.
"Non pensavo leggessi queste cose." ammisi osservando il libro, l'avevo già letto e mi sorpresi del fatto che lo avesse letto anche Luke. In realtà mi sorpresi anche che Luke leggesse.
"Neanche io, però è bello." ammise osservando la copertina.
"Ti devo dire una cosa..." iniziò il suo discorso ricomponendosi e allontanandosi un po' da me.
"Uhm ok." mi preparai già a qualsiasi cosa lui volesse dirmi o farmi.
"Io sono..." e la campanella suonò.
Era incredibile.

Locker 251 - Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora