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Mi svegliai indecisa se essere felice o terrorizzata. Mi cambiai e cercai di vestirmi bene poi andai di sotto prima di andarmene.
"Ciao mamma ci vediamo oggi." la salutai frettolosamente ed uscii.

Me: Amanda stamattina vai da sola, prima di entrare devo fare una cosa

Percorsi a passi decisamente svelti la breve strada che mi divideva dall'edificio scolastico.
Non appena arrivai vidi qualche piccolo gruppetto di ragazzi e poi scorsi anche Luke che appena mi vide alzò il mento per salutarmi.
"Perché dovremmo parlare?" mi chiese mentre mi seguiva, allontanandoci un po' dai gruppetti di prima.
"Sei tu?" gli chiesi quasi sussurrando. Le sue sopracciglia si corrugarono e il suo viso si fece visibilmente confuso, per un attimo pensai anche di dileguarmi.
"Huh?"
"Sei tu l'anonimo?" chiesi calma e sgranò gli occhi, cavolo.
"C-come lo... Voglio dire, no!" si agitò e fece un passo indietro, tutta la sicurezza che scorreva nel suo corpo qualche secondo prima, ora era sparita.
"Aspetta, volevo solo sapere se eri tu, non ho intenzione di dire o fare niente. Davvero." lo rassicurai e provai ad avvicinarmi a lui, stava per andare tutto a rotoli e probabilmente ora non avrei neanche più avuto 'Poppet' con cui parlare.
"Sì, ok? Sì. Quei tre coglioni mi continuano a prendere in giro perché pensano abbia una cotta per te e volevo sembrare più duro ai loro occhi, ma allo stesso tempo non voglio sembrare un cafone a te." fece riferimento a Michael, Ashton e Calum, abbassò il capo e percepii la sua agitazione da come tirava il piercing nero con i denti.
"A me sei sempre sembrato un cafone, non serviva fare tutto questo." con le mani gesticolai tra me e lui.
"Senti vado in classe, ci vediamo." tagliò corto e se ne andò via con le mani avvolte strette nelle tasche dei jeans skinny neri. Era davvero lui.

Me: Amanda, è appena successa una catastrofe.

Amanda: Oh mio dio cosa?

Me: ugh non so spiegartelo così! magari oggi ti racconto tutto con i dettagli, ma penso di sentirmi morire.

Corsi in classe e arrivai con il fiatone proprio mentre il professore stava per chiudere la porta. Appena in tempo.

"Ehi che succede? Stamattina mi hai messo ansia." arrivai vicino all'entrata della mensa e iniziai subito a parlare con Amanda.
"Ok senti un po' di tempo fa ha iniziato a scrivermi un numero dicendomi che gli piacevo, abbiamo fatto amicizia ma lui non mi ha mai voluto dire chi è sostenendo che avrebbe rovinato tutto. Beh penso di aver scoperto chi è." dissi velocemente quando ci stavamo sedendo.
"E chi è?" non feci in tempo a rispondere che la porta si spalancò rivelando quelli che ormai erano probabilmente i quattro ragazzi più popolari a scuola. Rimasi in silenzio e Amanda sussultò.
"Non mi dire che è il biondino..." disse sgranando gli occhi sottovoce.
"Credo di sì, stamattina gliel'ho chiesto e penso proprio abbia ammesso di essere lui." bisbigliai guardando dritto a terra, non avevo intenzione di alzare lo sguardo su Luke.
"Oh mio dio, che scoop. Lo sapevo che è innamorato di te." affermò sicura e io scossi il capo.
Finimmo il pranzo e io mi diressi in classe, non vedevo l'ora di poter finalmente tornare a casa.

"Lottie! Indovina cosa facciamo stasera." mia mamma mi chiese felice.
Non la cena dagli Hemmings, non la cena dagli Hemmings, non la cena dagli Hemmings.
"Andiamo a cena dagli Hemmings!" ecco, appunto.
"Evviva direi?"

Me: stasera andiamo a cena da Luke..

Amanda: Oh sì! Aggiornami poi su come va.

Dopo essermi accuratamente lavata, tornai in camera ed indossai il vestito precedentemente preparato da mia mamma. Ero così nervosa stasera e non capisco il motivo, tecnicamente sarebbe dovuto essere Luke a essere nervoso.
"Lottie scendi?" la voce di mio padre raggiunse presto le mie orecchie.
"Sì arrivo." controllai di nuovo di essere pronta e poi scesi le scale, tamburellando le dita sulla stoffa del mio vestito color carta zucchero.
"Ciao! Accomodatevi." stranamente ci aprì il padre di Luke, e non la madre come ogni volta. Entrammo e i miei genitori si misero a parlare con i signori Hemmings, nessuno mi disse di raggiungere Luke in camera sua o cose simili.
"Oh Charlotte, questa sera Luke arriverà dopo cena, sai è uscito con una ragazza." mi informò Liz rattristata della notizia. Annuii, immaginavo che dopo quella mattina Luke avrebbe cercato un escamotage per evitarmi.

Me: update: Luke arriva dopo cena perché è fuori con una ragazza :|

Posai il telefono nella borsa di mia madre e mi accomodai a tavola per mangiare, era strano vedere la sedia di fronte a me vuota visto che da quando avevo memoria ne io ne Luke avevamo mai potuto saltare una di quelle cene.

Amanda: Oh no... Chissà per quale assurdo motivo lo starà facendo, non farti intimidire, mi raccomando.

Ridacchiai al messaggio di Amanda, non si arrendeva all'idea di me e Luke insieme.
"Charlotte, se vuoi puoi aspettare Luke in camera sua." mi propose la madre di Luke, e mia mamma annuì e aggiunse.
"Oh ma che bella idea! Vai Lottie." tirai un sorriso falso e annuii per poi incamminarmi verso la camera del ragazzo.
Immaginavo già se fosse tornato a casa con la ragazza con cui era fuori e mi avesse visto nella sua camera, sarebbe stato molto imbarazzante.

Me: mi hanno spedito in camera sua per 'aspettarlo'

Amanda: Veloce! Togliti le mutandine!

Me: Amanda! non lo farò. se dovesse tornare a casa con la ragazza con cui è uscito?

Amanda: Sarebbe molto imbarazzante.

Mentre girovagavo su Twitter stravaccata sulla poltrona di Luke sentii la porta di sotto sbattere, erano le 9:30 quindi relativamente presto.
"Oh ciao tesoro! Va in camera tua." grazie Liz.
I piedi pesanti di Luke percorsero le scale molto velocemente, avrei azzardato a dire che fece almeno due o tre scalini insieme. Mi tirai in piedi e poi mi rimisi seduta, mi misi seduta dritta ma poi accavallai le gambe, non riuscivo a decidere una posizione normale per poter dire 'ehi ciao ti sto aspettando da venti minuti qui in camera tua!' e farlo suonare normale.
Inaspettatamente la porta si spalancò con forza e Luke si spaventò a vedere la mia figura nel bel mezzo della sua stanza che lo fissava con un sorriso imbarazzato sul volto.
"Gesù Cristo, Charlotte!" disse sfregandosi il volto con la mano, cavolo non credevo di fare così tanta paura.
"Che cosa ci fai qui?" mi chiese ovvio dato che rimasi in silenzio con la stessa espressione di pochi secondi prima e senza spiccicare parola.
"Mia mamma e tua mamma mi hanno obbligata a venire qui per aspettarti." mi difesi.
"Ok, beh grazie di avermi aspettato, gentile da parte tua, ma ora te ne puoi andare." disse riaprendo la porta.
"Oh... D'accordo..." sentii le guance andarmi a fuoco per l'imbarazzo di quella situazione, cercai di inventare in fretta una scusa per quando sarei arrivata di sotto ma non mi venne nulla, Luke mi aveva letteralmente cacciato da camera sua.

Luke Hemmings: Hai dimenticato qui il tuo libro.

Dopo una decina di minuti che avevamo lasciato casa Hemmings lo schermo del mio cellulare si illuminò nuovamente.

Me: lo so, volevo chiederti se potessi portarlo indietro tu ma non mi hai lasciato il tempo

Luke Hemmings: Capito, lo porterò in libreria io.

Ciao anche a te eh, non mi aveva nemmeno salutata.

Locker 251 - Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora