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Mi svegliai in ritardo e mi affrettai a prepararmi per non perdere la prima ora di scuola, mi truccai malamente per la fretta ed uscii senza mangiare.
Odiavo così tanto il mercoledì.

Avvisai già da ora Amanda di partire senza di me per non far arrivare tardi anche lei e iniziai a correre sul marciapiede per recuperare il tempo perduto dormendo. Ecco perché non andavo pazza per le cene con gli Hemmings durante la settimana...
Arrivai con un paio di minuti di ritardo ma non demorsi e provai a bussare sulla porta di legno dell'aula di storia, dopo che il professore chiese chi fosse aprii la porta.
"Mi scusi per il ritardo, posso entrare?" chiesi cordialmente.
"La mia lezione è già iniziata Charlotte, penso sia più opportuno non interrompermi." sbuffai e chiusi la porta dietro di me dopo essere uscita.
Ripetei ad alta voce le parole del professore prendendomi gioco di lui, avrei voluto poter rientrare e dirgli che tanto della sua lezione non interessava a nessuno e che quindi avrebbe potuto anche farmi entrare, ma pensai che una nota poco prima delle vacanze di Natale mi avrebbe solo rovinato i giorni di festa.

Luke Hemmings: Piantala di parlare da sola Lots. Ho lasciato una cosa nel tuo armadietto...

Mi ammutolii e corsi al piano di sotto verso il mio armadietto, arrivai con affanno e misi la combinazione di numeri, che dovetti ripetere qualche volta perché continuavo a sbagliarla.
Quando finalmente riuscii ad accedere al mio armadietto cercai con lo sguardo il foglietto, lo trovai nel solito posticino sopra i libri che attendeva di essere letto.

'it's only a matter of time now.'

Mi mordicchiai il labbro inferiore e rilessi le parole di Hemmings mentre aspettavo che il ragazzo si facesse vivo come ogni volta per chiedermi cosa ne pensassi.
"Allora?" mi sussurrò all'orecchio di punto in bianco facendomi di nuovo sussultare.
"Dove le prendi queste frasi?" gli chiesi fissando il foglietto e sentendo il calore del suo corpo proprio dietro di me.
"Qui." disse puntando con il suo dito nel punto esatto in cui si trovava il mio cuore. Trattenni il respiro anche solo per il contatto del suo dito e il tessuto del mio maglioncino, volevo trovare un modo per uscire da quella situazione.
"Era una scusa per toccarmi le tette per caso?" chiesi rompendo il breve silenzio.
"Forse." disse ridacchiando e posizionandosi di fronte a me.
"Io non ho tutte le tue idee, quando saprò che scriverti allora ti scriverò di nuovo anche io." affermai mentre piegavo il biglietto e lo mettevo al sicuro nella tasca dei jeans.
"Se non hai idee basta che scrivi quello che ti passa per la testa, mi piace comunque." disse estraendo dal mio armadietto il libro di fisica e sfogliandolo un po'.
"Ci proverò. Vado in bagno, chiudi l'armadietto quando te ne vai." feci un piccolo sorriso e lo superai per andare verso i bagni delle ragazze, stava diventando tutto un po' troppo diverso dal solito e avevo solo bisogno di andarmene da quella intera situazione.

Ad ora di pranzo percorsi le scale velocemente, e a volte andai a sbattere contro alcuni studenti che mi imprecarono contro, e arrivai finalmente da Amanda che mi stava aspettando. Ci sedemmo al nostro solito tavolo ed iniziai a raccontarle ciò che era successo quella mattina, ormai aspettava solo aggiornamenti riguardo Luke.
Ovviamente per ultimi entrarono nella grande stanza Calum, Ashton, Michael e Luke. Al loro arrivo mi guardai un attimo intorno, avrei potuto rischiare di inciampare sugli enormi ormoni delle ragazze nella mensa, ma se solo avessero saputo di cosa erano davvero capaci quei quattro forse avrebbero cambiato idea.
"Ciao sfigate." ci salutò Michael quando i ragazzi si accomodarono con noi.
Lanciai una occhiata a Luke che teneva lo sguardo fisso sul cellulare e si mordicchiava il piercing nero al labbro inferiore.
"Clifford, hai i capelli blu e pensi di poterci rivolgere la parola?" chiese Amanda trattenendo le risate, cosa che ora stavo facendo anche io.
"E tu sei qui da due mesi e pensi di saperne più di me?" chiese a sua volta il ragazzo.
"Fottiti." disse lei.
"Magari puoi pensarci tu." disse il ragazzo facendo un ghigno e lasciando me e Amanda senza parole.

Me: davvero non hai intenzione di dire qualcosa ai tuoi amici?

Luke Hemmings: È meglio se lasciamo tutto com'è, penserebbero che noi due ce la facciamo insieme.

Alzai lo sguardo e fissai Luke, non voleva neanche provare a difendere me e Amanda dai suoi stupidi amici? Alzò lo sguardo anche lui e impercettibilmente scosse il capo per dirmi di smetterla, sbuffai e presi lo zaino.
"Amanda vado in classe." la ragazza mi guardò interrogativa ma comunque annuì. Uscii dalla mensa e continuai a mordermi la guancia per non sembrare una pazza e litigare con Luke.
A metà del corridoio sentii la grande porta della mensa aprirsi e qualcuno che camminava velocemente verso di me, pensai che fosse Amanda quindi mi fermai aspettandola, ma quando mi si avvicinò venni avvolta dall'inconfondibile odore di Luke.
"Lots piantala, lo sai che sono diversi da me, se facessi qualcosa loro penserebbero chissà che e tu ci staresti ancora peggio poi..." disse respirando un po' affannosamente per avermi inseguita di corsa.
"L'unica persona che mi abbia mai difesa da voi è Amanda, mai nessuno ha detto qualcosa per aiutarmi, nemmeno una parola di conforto quando piangevo nei bagni." dissi pensandoci meglio, non c'entrava un granché ma era una cosa triste.
"Mi dispiace Charlotte, davvero. Vieni." mi disse il ragazzo aprendo di poco le sue braccia verso di me, mi avvicinai lentamente a lui e sprofondai tra di esse godendomi quei pochi secondi di beatitudine prima che il mondo reale mi colpisse ancora.
"Adesso vai in classe ok? E sta tranquilla." mi disse mettendo le mani sulle mie spalle e stringendole. Inspirai profondamente e annuii prima di camminare svogliatamente verso l'aula della prossima ora.

Finalmente finì anche l'ultima ora di lezione e io passai come sempre dal mio armadietto per prendere i libri della giornata, e una piacevole sorpresa mi colpì: un nuovo biglietto.

'killing me slow with the words you wrote.'

Sorrisi e strinsi il biglietto tra le dita, corsi a casa e riposi i due bigliettini nel nascondiglio segreto.

Locker 251 - Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora