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Alla fine delle lezioni tornai a casa trascinandomi per la strada, avrei voluto solo poter mangiare del gelato e dormire.
Quando arrivai a casa andai dritta in camera mia, estrassi la scatola da scarpe che si trovava sotto il letto e ci infilai il nuovo biglietto di Luke.
Speravo che mia mamma non si incuriosisse del contenuto di quella scatola quando sarebbe venuta a passare l'aspirapolvere in camera mia.

Mamma: Questa sera torniamo giusto prima di cena, preparati che andiamo dagli Hemmings.

Buttai il telefono sul letto e iniziai a scegliere un vestito per quella sera, ma non trovando nulla decisi di provare a chiedere aiuto ad Amanda.
Vidi che la sua finestra era aperta quindi probabilmente era in camera, scrissi su un foglio di affacciarsi e poi lo appallottolai per tirarlo dentro a camera della mia migliore amica, e funzionò.
"Che c'è?" chiese svogliata appoggiandosi al davanzale.
"Stasera ho una cena con gli Hemmings, aiutami a capire che mettere." le dissi, le si illuminarono gli occhi e si mise dritta.
"Fammi vedere un po' che hai." disse sedendosi sul davanzale con una gamba dentro alla finestra e una fuori.
Passammo un paio di ore a parlare e decidere alcune cose per questa sera, smettemmo solo quando andai a farmi la doccia ma dopo riprendemmo subito.
"Che ne dici?" le chiesi facendo vedere dalla finestra anche le scarpe e lei annuì convinta. Finii di mettere gli orecchini a perline dopo che mio padre aveva suonato un paio di volte il clacson fuori da casa.
"Vado, ti aggiorno. Grazieee." le dissi chiudendo la finestra e lei mi mostrò il pollice in su.

"Ciao, vi stavamo aspettando venite!" Liz sorrise e si spostò di lato per farci entrare in casa sua, ordinata come sempre.
"Charlotte, se vuoi puoi raggiungerlo." disse indicando con il mento il piano di sopra, mi incamminai e pensai a cosa dire a Luke per non creare imbarazzo.
Bussai e la voce di Luke mi disse di entrare, così aprii la porta con decisione e me ne pentii subito dato che era mezzo nudo.
"Gesù vestiti!" esclamai mettendomi una mano sugli occhi per impedire a me stessa di sbirciare.
"Ok ok, fatto." mi disse e io sbuffai togliendo la mano dal mio volto.
Mi accomodai sulla solita comoda poltrona in camera di Luke ed estrassi il telefono per mandare un aggiornamento ad Amanda.

Me: iniziamo male, sono entrata in camera sua ed era senza maglia...

Amanda: Perfetto, spero che ti sia tolta il vestito a quel punto?

Me: ora credo che non ti risponderò più.

Bloccai lo schermo del telefono e mi guardai intorno, la camera di Luke era sempre stata particolare: molto disordinata, piena di poster, con vestiti ovunque e cose simili.
Mi alzai e controllai con lo sguardo ogni oggetto sulla scrivania: bottigliette d'acqua vuote, matite e penne ovunque, fogli interi o a brandelli e ogni tanto una parvenza di libro di scuola.
Mi piaceva quanto il disordine di Luke lo rappresentasse, era così affascinante.
"Cosa c'è che ti interessa tanto?" chiese il biondino che era sdraiato sul suo letto con in mano il telefono, ma che guardava me.
"Uhm boh, per ora nulla..." rimasi vaga, con la mano spostai qualche libro e vidi una scatola non grandissima, mi incuriosii e mi avvicinai ad essa.
"No! Hai trovato proprio la cosa sbagliata." Luke si precipitò sulla scatola e la accalappiò prima ancora che io me ne accorgessi. Sbuffai e incrociai le braccia.
"Tu mi hai chiesto cosa mi interessa, beh mi interessa quella." dissi puntando con il dito la scatolina di legno stretta tra le grandi mani di Luke.
In quel momento Liz venne a richiamarci per la cena, così mi avviai sconfitta verso il piano di sotto mentre Luke ovviamente nascose la maledetta scatolina.

Me: accidenti, avevo trovato una scatolina ma non mi vuole far sapere cosa c'è dentro

Amanda: Ci scommetto la mia Prada vintage: ci sono dentro i bigliettini che scrive per te.

Me: hai una Prada vintage?

Amanda: Sì. Modestamente non me ne voglio vantare, però la ho.

"Vado in bagno." dissi a mia mamma e lei annuì, mi alzai da tavola e vidi che Luke era troppo impegnato a smacchiare sul suo cellulare per badarmi, mi avviai verso la sua camera e scrissi un biglietto dopo aver raccattato un pezzo di carta e una penna che non fosse già del tutto scarica, sapendo già che non sarei mai riuscita a trovare la scatolina.

'in the dark we're black and white, in the morning color blind.'

E lo nascosi proprio sotto alla coperta, mi piaceva il fatto che ci scambiassimo delle frasi poetiche, era divertente.
Passammo la serata a tavola a chiacchierare tutti insieme e prima della mezzanotte tornammo a casa. Appena arrivai in camera mia sbadigliai e mi iniziai a cambiare per poter andare a dormire il prima possibile.
Quando finalmente appoggiai la testa sul cuscino lasciai andare un sospiro liberatorio e chiusi gli occhi aspettando di addormentarmi, ma la vibrazione del mio telefono fece cambiare i miei piani.

Luke Hemmings: *immagine allegata* Di un po' stai cercando di spodestarmi?

Luke Hemmings: Perché ci stai riuscendo.

Luke Hemmings: Scusa, starai cercando di dormire e io sono qui a rompere le palle mandando messaggi inutili.

Me: sinceramente sì, sto cercando di superarti, comunque non stavo ancora dormendo ma credo che ora andrò. buona notte.

Luke Hemmings: Buona notte bella Lots.

Misi in carica il telefono e mi addormentai.

Locker 251 - Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora