Mi svegliai assonnata ed infreddolita, mi preparai e scesi le scale per gustarmi la colazione.
"Buongiorno Lottie!" mi salutò energica mia mamma.
"Ciao." risposi un po' meno emozionata per la giornata.
"Forza e coraggio Charlotte, manca solo una settimana alle vacanze di natale!" mi disse scuotendomi le spalle, per provare a tirarmi via di dosso la stanchezza. Non mi ero accorta di quanto veloce fosse passato il tempo, il primo giorno di scuola sembrava essere stato soltanto ieri.
Uscii di casa e vidi la povera Amanda aspettarmi congelando.
"Amanda! Potevi farti portare da tuo padre, oggi fa freddo." le dissi scaldandola con il braccio, per quanto mi fosse possibile.
"Potessi tornare indietro di dieci minuti lo farei." rispose alitandosi sui palmi delle mani, e facendo fuori uscire una minuscola e quasi impercettibile nebbiolina. Cavolo faceva davvero freddo.Arrivammo a scuola e ci riparammo subito dentro all'edificio, come metà degli studenti.
Amanda mi accompagnò al mio armadietto per poter prendere i libri, aprii l'anta di metallo e sotto al materiale scolastico c'era una piccola freccia di carta fatta male con su scritto 'pull me!' così seguii le indicazioni e tirai con cautela la freccia verso di me, essa rivelò l'ennesimo biglietto di Luke.'i've watched the world fall from your eyes.'
Devo ammettere che quella volta apprezzai anche il contesto.
"Oh mio dio state ancora facendo questa cosa da innamorati? Siete così dolci!" disse Amanda fingendosi quasi commossa.
"Non è da innamorati..." le risposi ridacchiando, la verità era che purtroppo Luke mi stava iniziando a piacere sul serio, anche se probabilmente lui avrebbe voluto solo pulirsi un po' la coscienza ed essermi amico.
Ci dirigemmo verso le nostre classi e io mi accomodai in un banco in ultima fila, e senza pensarci due volte presi la penna rosa - la mia preferita e che odorava di fragole - e scrissi su un pezzo di carta un po' malandato.'address the letters to the holes in my butterfly wings.'
Guardai compiaciuta il mio lavoretto e controllai l'orologio, ormai era quasi finita l'ora perciò aspettai l'inizio delle prossime lezioni.
A metà della lezione in corso alzai il braccio e chiesi per favore di uscire, appena lo feci corsi verso l'armadietto di Mr. Luke Hemmings per recapitargli il mio biglietto. Quando arrivai riguardai un'ultima volta il foglietto e poi lo lasciai cadere dopo la porticina di metallo, inspirai profondamente e tornai in classe.L'ora di pranzo arrivò in fretta, io e Amanda eravamo accomodate vicino alla panchina del solito tavolo, essendo vicine alle finestre si poteva sentire già il freddo che penetrava dentro alla mensa. Mi strinsi nel maglioncino nascondendo le braccia dentro alle lunghe maniche per sentire un po' meno freddo, anche se non funzionò un granché. Anche Amanda sembrava infreddolita e provò a riscaldarsi mettendosi sulle spalle una felpa.
Notai la presenza di Luke nella mensa e pensai che, a differenza di quasi tutte le persone lì dentro, lui e i suoi amici non sembravano sentire il freddo. Erano tutti vestiti con camice, t shirt e jeans strappati, soltanto Calum aveva un beanie blu in testa (ma non credo potesse contare a molto, visto che indossava una maglia quasi del tutto smanicata).Me: non hai freddo?
Luke tenne stretto il cellulare, che tra le sue dita sembra diventare minuscolo, lesse sullo schermo per un paio di secondi poi mi guardò e scosse il capo sorridendo.
Luke Hemmings: No, sono un vampiro.
Me: allora mordimi, sto morendo di freddo :/
Luke Hemmings: Anzi, credo di averci ripensato, andresti al mio armadietto a prendere la felpa che c'è dentro?
Alzai lo sguardo e lo guardo con un sopracciglio alzato, voleva farmi sgobbare per prendergli una felpa? Ad ora di pranzo?
Luke Hemmings: Ti prego Lots 🥺
Sbuffai e mi alzai avvisando Amanda, poi uscii frettolosamente dalla mensa.
Me: qual è il tuo codice idiota?
Luke Hemmings: 1996, ovvio no?
Me: come ho fatto a non pensarci...
Misi la combinazione e aprii l'anta metallica, l'armadietto di Luke era proprio come la sua camera da letto. Recuperai la felpa stranamente piegata per bene dall'armadietto e poi lo richiusi incamminandomi di nuovo verso la mensa.
Me: vieni a prendertela ora.
Luke Hemmings: E poi sarei io l'idiota? Mettitela genio.
Roteai gli occhi ma non protestai, finalmente sarei potuta stare un po' più calda.
Amanda: Vi vedo, smettetela di amoreggiare.
Me: entra in modalità fangirl, mi ha dato la sua felpa
"Oh mio dio!" esclamò lasciando cadere sul tavolo il telefono, nonostante fosse proprio di fronte a me avevo preferito dirlo attraverso messaggio per non dover parlare. Alcuni si girarono a guardarci male, così Amanda aggiunse subito qualcosa alla sua esclamazione.
"Matematica è andata malissimo!" disse incerta.Alla fine delle lezioni mi incamminai verso l'uscita, ma un giandone con ciuffo biondo alto circa venti centimetri decise di sorprendermi alle spalle e ridere di me quando mi spaventai.
"Sei a piedi?" mi chiese appoggiando il suo braccio sulle mie spalle con poca grazia.
"Come sempre."
"Allora ti accompagno, vieni." disse utilizzando la posizione del suo braccio per guidarmi al parcheggio.
Salimmo su una macchina nera abbastanza vecchia e Luke girò la chiave facendo accendere il motore.
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Locker 251 - Luke Hemmings
FanfictionLuke e Charlotte; Charlotte e Luke; Quando il più deficiente della scuola decide di andare d'accordo con la sua preda numero uno, ma di mezzo ci saranno sentimenti, una carriera musicale e qualche bugia di troppo.