10 anni dopo...
Scendo dalla mia auto dopo averla parcheggiata nel vialetto della mia villetta, i piedi mi fanno male per colpa delle scomode scarpe che sono obbligata a portare al lavoro.
Prima di andare verso la porta mi fermo dalla cassetta della posta per ritirare le lettere, dentro ci trovo le solite cose: bollette da pagare, annunci pubblicitari e i menù di qualche nuovo ristorante che ha appena aperto qui intorno.
Oggi però dentro alla posta c'è anche qualcos'altro.
Prendo a fatica la carta aiutandomi con le unghie leggermente lunghe e smaltate di beige, sbuffo per la fatica e mentre vado alla porta do una rapida occhiata a cosa ho trovato.
Il bigliettino è piegato con meticolosa cura e più volte, ma quello che ci trovo dentro ha un sapore tanto famigliare da farmi dimenticare addirittura la fatica fatta per prendere il biglietto.'i hope you think of me highly.'
Rimango immobile davanti alla carta che, innocentemente, mi ha tolto le parole di bocca.
Esco di casa con le mie comode ciabatte Adidas e lascio socchiusa la porta, lui deve essere qui intorno. Deve.
Ma non importa quanto aguzzi la vista, Luke non avrà mai la stessa macchina scassata nera di 10 anni fa, espiro profondamente.
"Non è possibile..." commento girandomi il biglietto tra le mani, toccando la carta che fino a qualche tempo fa ha toccato anche lui, quasi accontentandomi solo di questo pensiero.
Oggi il tempo non è dei migliori, il cielo è nuvoloso e c'è vento, forse stasera potrebbe piovere, ma non fa niente.
Alzo la testa per tornare sconsolata dentro in casa e vedo una chioma bionda inaspettatamente lunga e mossa che guarda proprio verso di me.
Stringo un po' le palpebre per mettere a fuoco e piano piano, partendo dagli stivaletti neri, la figura di Luke si forma davanti ai miei occhi lasciandomi a bocca aperta.
Non è più un ragazzino: il piercing nella parte sinistra del suo labbro inferiore è sparito, i capelli non sono più tirati in un alto ciuffo ma sono sciolti e lunghi, non ha più degli skinny jeans e una canottiera smanicata ma dei pantaloni neri e morbidi abbinati ad una maglia che probabilmente 10 anni fa avrebbe deriso, e non si appoggia più ad una macchina che cade a pezzi ma ad un suv pulito e luccicante che sembra essere molto costoso.
Ho saputo che la sua band è diventata famosissima e che fanno tour mondiali, ma da quando non l'ho più visto ho piano piano smesso di guardare news su lui e i ragazzi per smettere di pensare a loro.
Lo osservo a lungo e lui osserva me, forse pensando le stesse cose che penso io.
Gli faccio cenno di avvicinarsi e lui si mette le mani in tasca venendomi incontro, sembra essere addirittura più alto.
"Sei tu?" gli chiedo guardando quanto da vicino sia meravigliosamente diverso, si lascia andare una piccola risata.
"Certo, e tu?" la sua voce non è più squillante come quella dell'ultima volta in cui ci ho parlato, quando cercò di confidarmi quanto le visualizzazioni ad una loro cover erano salite, è più grave.
"Credo di sì."Entriamo in casa mia e mi scuso per l'ovvio disordine, lavoro di più ultimamente e non ho molto tempo per occuparmi di casa mia.
"Che lavoro fai?" mi chiede accomodandosi sul divano e appoggiandosi allo schienale.
"Contabilità in una azienda che si occupa di moda."
"Ti avrei immaginato nella scena della moda più come modella che come contabile." arriccia il naso dopo aver pronunciato quella frase e io mi gratto il collo.
Immagino di essere una nullità in confronto a quello che fa lui.
"Hai ascoltato il nostro nuovo album?" mi chiede appoggiandosi sulle ginocchia con le braccia.
"Uhm intendi Sounds Good Feels Good?" chiedo vedendo che inspira e espira lentamente.
"Sounds Good Feels Good è uscito 6 anni fa, Charlotte. Sto parlando di Calm." mi informa ed io strabuzzo gli occhi, cavolo il tempo passa in fretta.
"Oh scusami, avevo smesso di seguirvi da un po'... Non l'ho ascoltato, ma se vuoi lo farò." cerco di rimediare alla figuraccia che ho appena fatto.
"Tranquilla, in realtà lo immaginavo, ascoltalo solo se ne hai voglia. È stato un periodo difficile ma mia mamma ha ritrovato alcuni biglietti tuoi e io e i ragazzi ci abbiamo scritto un album." mi spiega la nascita del loro nuovo progetto.
Lo guido in casa mia fino alla mia camera da letto, e da sotto il letto estraggo la scatola impolverata ormai vecchia con dentro i bigliettini quasi ingialliti.
"Cavolo..." commenta osservandoli tutti.
"Li ho tenuti tutti, anche se sono finita con l'odiarti questa scatola è stata l'unica cosa che non sono mai riuscita a buttare." gli confido.Incredibile come questa mattina mi sono svegliata pensando sarebbe stata una noiosissima giornata e ora ho in salotto Luke Hemmings, il mio adorato Luke.
Rimane tutto il pomeriggio seduto comodamente sul mio divano, parlandomi di quanto la sua vita sia una figata e di quanto ora, di fronte a me, si senta lo stesso di 10 anni fa. Ad ora di cena torna a casa, ma non prima di chiedermi che cosa mi piace fare, cosa e dove mi piace mangiare e se ho il ragazzo.
Sì, ce l'ho Luke. Ma probabilmente mai nessuno potrà essere come te.
Lo osservo camminare con sicurezza verso la sua macchina, mettere in moto e partire velocemente.
Ci allontaniamo l'uno dall'altra sapendo che probabilmente non ci rivedremo mai più.Il legame di due anime gemelle è più forte anche del destino.
- Angela Patrono.

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Locker 251 - Luke Hemmings
FanfictionLuke e Charlotte; Charlotte e Luke; Quando il più deficiente della scuola decide di andare d'accordo con la sua preda numero uno, ma di mezzo ci saranno sentimenti, una carriera musicale e qualche bugia di troppo.