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"Ehi vicina." sentii un'inconfondibile saluto alla mia sinistra, abbassai gli occhiali da sole e vidi Amanda sotto alla veranda di casa sua.
"Buon pomeriggio vicina." ricambiai ridacchiando proprio come lei.
"Ho sentito che questa sera ci sarà una festa qui vicino, a casa di un certo Calum Hood, andiamo?" mi disse eccitata.
"Uhm no, non penso di poter venire questa sera, però se tu vuoi andare vai." le dissi mortificata, era meglio non andare direttamente nella tana del lupo, no?
"Oh peccato... Se non vai tu non vado nemmeno io, però la prossima volta andiamo eh!" mi rimproverò e io annuii sorridendole. Passammo il pomeriggio sotto il sole e chiacchierando ognuna nel proprio recinto.

"I miei mi chiamano, ciao Amy." la salutai indicandole la porta di casa mia e lei annuì facendomi un cenno con la mano.
"Questa sera andiamo fuori a cena, se hai bisogno di qualsiasi cosa non esitare a chiamarci. Va a letto a un'orario ragionevole, ok?" mi avvisò dalla camera padronale mia madre sistemando i capelli mentre li arricciava con il ferro.
"D'accordo." le risposi semplicemente per poi andare in camera.

Poppet: Ci sarai stasera vero?

Mi meravigliai del fatto che anche lui sarebbe andato a quella festa.

Me: uhm no, non ci tengo ad andare a una festa a casa di Calum Hood

Poppet: Oh :(

Riposi il telefono e mi chiusi in bagno per fare una doccia rilassante, lavai via l'abbronzante e passai sul corpo al suo posto il mio adorato bagnoschiuma alla vaniglia, pulendo bene i capelli con lo shampoo al miele, che ricordo fosse il mio preferito.
Passai la serata tranquillamente seduta per terra sul tappeto in salotto a mangiare cibo cinese e guardare Friends.
Amavo il tempo che passavo con me stessa, penso fosse il migliore in assoluto, sapevo esattamente cosa mi piacesse fare e mi sentivo così bene a farlo per i fatti miei.
A mezzanotte passata mi misi finalmente sotto le coperte, rilassandomi nel buio della mia stanza. Ovviamente tutta questa pace venne interrotta dalla vibrazione del telefono, che segnò l'arrivo di molteplici messaggi nello stesso momento.

Poppet: C'è qui qualcuno che mi chiede di te mia adorata Charlotte!!

Poppet: Aspetta ora te lo passo.

Luke Hemmings: BOOO ti ho spaventata vero?

Luke Hemmings: Ma dai Lottie sei già a dormire? Che noia!

Poppet: Lottieee non dormire daiii!!

Luke Hemmings: Bla bla bla senti quanto parla quel cretino, sono meglio io.

Rimasi sinceramente confusa dai messaggi sconnessi che arrivarono nel giro di pochi secondi, lessi per bene e probabilmente quelli che avevano senso erano solo un paio. Perché Luke avrebbe dovuto dire di essere meglio dell'altro ragazzo?

To: Poppet: sei ubriaco?

To: Luke Hemmings: sei ubriaco?

Poppet: Forse.

Luke Hemmings: Sì, ma non diglielo. Aiutami a tornare da te mia dolce Lottieee, non so dove sono e ho paura.

To: Poppet: ok senti esci da dove sei ora e chiama qualcuno che ti porti a casa.

To: Luke Hemmings: in che senso a tornare da me? perché hai paura? pensavo non avessi paura di niente

Luke Hemmings: Di solito no, ma stasera ho tanta paura di perderti.

To: Luke Hemmings: non c'è pericolo che tu mi perda, non mi hai mai 'avuta' se così possiamo dire

Luke Hemmings: Beh, tu mi volevi formalmente chiedere di uscire.

To: Luke Hemmings: non te l'ho mai voluto chiedere! muoviti va a casa

Poppet: Ok, ho chiamato Calum ma mi ha detto che lui è alla festa, quindi non può portarmi a casa. Aiutami ti prego.

To: Poppet: come hai fatto a chiamare Calum? lo conosci?

Poppet: Ma certo! Ci conosciamo da sempre!

Fissai il messaggio terrorizzata, lui e Calum si conoscevano da sempre? Perché non lo avevo saputo prima?

To: Poppet: che fortuna... chiama qualche tuo amico dai

Luke Hemmings: Pssst, aprimi! Ho dimenticato le chiavi.

To: Luke Hemmings: non posso aprirti se non sono a casa tua

Luke Hemmings: Giusto, allora aprimi a casa tua perché ci sono di fronte.

Spalancai gli occhi facendo cadere a terra il cellulare, per fortuna il tonfo venne attutito dalla moquette. Non poteva essere qui.
Scesi piano dalle scale e dalla finestra del salotto sbirciai fuori per vedere la figura di Luke con le mani in tasca. Iniziai ad agitarmi e andai verso la porta, alla fine mi sarebbe dispiaciuto lasciare al suo destino qualcuno che non era in grado di intendere e volere, anche se quella persona era Luke Hemmings.
"Che cazzo ci fai qui brutto idiota?" sussurrai appena aprii la porta di casa e lui si avvicinò sorridendomi come non aveva mai fatto.
"Oh Lottie, che bello vederti." mi disse affondando la testa sulla mia spalla, non mi aveva mai abbracciato ne parlato così educatamente. Avrei potuto affezionarmi a Luke ubriaco.
"Seguimi, ma fai silenzio." gli dissi premendo l'indice sulle labbra e lui annuì seguendomi in camera mia senza proferire parola.
"Perché sei qui? Devi tornare a casa, Liz potrebbe essere in pensiero." gli dissi con lo stesso tono di voce appena la porta fu chiusa.
"Liz non è in pensiero, me lo ha detto Poppet." disse sicuro di se.
Come faceva a sapere di lui? Sentii di essere sull'orlo di una crisi di nervi.
"Come puoi conoscerlo?!" chiesi disperata e lui mi si aggrappò addosso di nuovo, facendomi quasi perdere l'equilibrio.
"Perché non ci siamo mai abbracciati?" mi chiese ancora attaccato a me.
"Perché sei senza un cuore."
"Ti voglio bene Charlotte." disse inaspettatamente queste parole e il mio cuore fece le capriole, non succedeva tutti i giorni di sentirsi dire 'ti voglio bene' da Luke Hemmings (soprattutto se eri la sua preda favorita).
"Sì anche io." gli risposi dopo qualche secondo di silenzio, ovviamente non era vero ma preferii assecondarlo in ogni cosa così che tornasse in fretta a casa.

To: Poppet: ehi ci sei?

Il telefono del ragazzo seduto sul mio letto emise un doppio ping.

Locker 251 - Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora