capitolo 8

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- Allora? Come sto?- chiedo per la quarta volta ad Hinata, nemmeno lei aveva il turno di pomeriggio e così le avevo chiesto di venire a casa mia  e aiutarmi a prepararmi per il mio primo appuntamento con Sasuke.

- Sei magnifica, impazzirà non appena ti vedrà- mi rassicura mentre mette a posto la mia stanza.

Avevo passato tutto il pomeriggio a provare vestiti su vestiti.

Alla fine ho optato per un abitino viola con lo scollo a barca e dei laccetti dietro la schiena.

Era semplice, fine, della lunghezza giusta, appropriato per la serata.

- Dimmi la verità, ti occupi ancora del "paziente X?"- chiedo alla mia amica mentre finisco di piastrarmi i capelli.

Hinata non risponde, ma diventa rossa in viso.

A quanto pare il "paziente X" ha rivendicato il segreto professionale.

- diciamo che era voluto quell'episodio nella sala relax, credeva davvero che tu non lo amassi più-
Seh...una parola.

Quando la mia amica se ne torna a casa, mancano pochi minuti alle 8 e decido di aprire una bottiglia di vino per via della tensione.

Magari un bel bicchiere riuscirà a calmarmi visto che sono tesa come una  corda di violino.

Guardo per un secondo l'orologio 8:15.

Che strano, di solito Sasuke non è mai in ritardo, anzi.

L'unica volta è stata la sera del ballo, ma in quel caso voleva aspettare che Tobi si addormentasse per poi venire da me.

Ricordo ancora quando, la prima volta che ci incontrammo in biblioteca così da poter studiare insieme per quell'operazione che alla fine ha comportato l'inizio della nostra "relazione" arrivai con 8 minuti di ritardo e lui se n'era andato.

8 minuti, per via del ritardo del treno, 8.


Fisso di nuovo l'orologio e sospiro. 9:45

Ancora che ti meravigli? Lo vuoi capire o no che non ti vuole?

Scuoto la testa dandomi della stupida.

E io che pensavo che ci tenesse a spiegarmi l'accaduto. Mi ero perfino fatta bella per lui.

Mi ritrovo qui, sul divano, con i tacchi lanciati chissà dove e la bottiglia di vino tra le mani.

Sorrido amaramente quando vedo quella vuota poggiata sul tavolino.

Mi sento proprio come quella sera al ballo, se non peggio, visto che mi sto lasciando fregare, un'altra volta.





Ormai sono le 11 passate.

Per tutta la serata non ho fatto altro che bere vino ogni qual volta vedessi dalla finestra una macchina nera passare vicino casa mia. Quando finisco anche la seconda bottiglia, mi arrendo.

Faccio per tornarmene in stanza quando sento il campanello suonare.

Sicuramente sarà Naruto, che come sempre, vuole assicurarsi che io stia bene per poi andarsene una volta addormentata.

Nemmeno mia madre si era mai preoccupata così tanto di me.

Rido malinconicamente davanti a quel pensiero.

Mamma.

Apro appena la porta per poi avvicinarmi allo specchio vicino all'attaccapanni per cercare di slacciare il vestito, ma i miei riflessi non sono poi un granchè per via dell'alcol.

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