capitolo 28

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Sento il suono del mio cercapersone svegliarmi.

Non che io abbia poi dormito tanto stanotte. Mancava poco all'alba quando, stremata, ero finalmente riuscita a chiudere occhio.

Guardo l'orologio appeso nella stanza dell'ospedale.

Sussulto sgranando gli occhi. 10.

Afferro immediatamente il cercapersone. Naruto.

Contemporaneamente squilla il mio cellulare. Mi alzo in fretta e lo prendo dalla borsa. Sasuke.

54 chiamate perse.

72 messaggi.

Tutti da lui e da Naruto.

Sospiro rumorosamente, prendendomi la testa tra le mani.

Non sono pronta a parlare con lui, non so che fare.

Una cosa che puoi fare c'è, lavorare ad esempio.

Maledizione.

Adesso, oltre che affrontare il mio fidanzato, dovrei sentirmi anche la predica del mio capo.

Mi sciacquo in fretta la faccia e i denti cercando di rendermi il minimo presentabile per poi uscire.

Mi affretto a scendere le scale così da raggiungere lo spogliatoio, ma prima entrare, mi blocco quando sento la voce di Naruto.

-  Sas'ke, la troveremo. Cerca di calmarti -

-  E' UNA RAGAZZINA DI APPENA 23 ANNI, INCINTA. NON HA PASSATO LA NOTTE A CASA. IL SUO ANELLO DI FIDANZAMENTO STAVA SUL LETTO. NON DIRMI CHE DEVO STARE CALMO O GIURO SU DIO CHE TI CAMBIO I CONNOTATI! -

Faccio dei respiri profondi.

Ok, che faccio? Entro o non entro?

Mi guardo intorno cercando una via di fuga.

-  SAKURA, MIO DIO! HAI MESSO UN OSPEDALE IN STATO DI ALLARME – sento le urla di Ino provenire per il corridoio mentre corre verso la mia direzione.

Proprio mentre sto per raggiungere la mia migliore amica, si fa strada un conato di vomito.

Non ti ci mettere anche tu adesso. Maledizione

Mi affretto ad entrare nello spogliatoio e lancio la borsa su una delle panche mentre corro verso il bagno.

Mentre vomito, sento le voci di Naruto e Sasuke chiamarmi, invitandomi "gentilmente" ad aprire la porta chiusa a chiave apposta per non farli entrare.

Questa però viene comunque aperta con una spallata di Sasuke, penso, il quale si affretta a chinarsi alle mie spalle per tenermi i capelli e afferrarmi la fronte.

Ma che gentile.

- Sakura-chan – mi chiama il mio amico una volta calmata.

Respiro affannosamente, cercando disperatamente di non piangere.

Alzo una mano intimandolo di tacere.

Mi alzo dal pavimento e con passo svelto, mi dirigo verso il mio armadietto.

-  Mi scusi dottor Uchiha, ho fatto tardi. Non ricapiterà più- dico affrettandomi a svestirmi.

L'anta del mio armadietto viene chiusa con forza mentre le sue mani mi bloccano le braccia.

- MI STAI PRENDENDO PER IL CULO?! –

Mi urla anche contro adesso?

- Non toccarmi –

una promessa è una promessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora