Parte senza titolo 33

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Aveva ragione, "L'Amour à la française", così come lo pronunciava lui,è il miglior sesso che abbiamo mai fatto.
All'inizio pensavo a qualche posizione di Kamasutra e la cosa non mi dispiaceva, ma il suo amour à la française non aveva niente a che fare con qualcosa di spinto, ma con l'amore in se.
Meravigliosamente lento carico di passione e di desiderio.
SI tratta  dell'allineamento coitale.
Invece di spinte veloci e aggressive, si tratta di colpi lenti e costanti.
 Ci sono interi libri che parlano di questa cosa, che Sasuke potrebbe aver letto o magari non ne ha mai avuto bisogno. Ma quando è fatta bene, crea la connessione definitiva, sia fisica che emotiva sentendomi vicina a lui più che a chiunque altro.

I francesi hanno un modo tutto loro per intendere l'amore, e visto che siamo in Francia...Posto che vai, usanze che trovi.
Anche se, l'amore francese, ha anche i "lati oscuri" dell'amore che di solito si fa difficoltà a comprendere: gelosia, sofferenza,  crimini passionali, delusioni e perfino violenza.
Per i francesi, la passione sessuale giustifica tutto.
L'amore non ha quella dimensione morale che gli altri si aspettano e per questo io e lui eravamo perfetti per Parigi mi ha spiegato accarezzando dolcemente il mio viso ancora avvolti nelle lenzuola bianche del letto a baldacchino dove per poco non mi ci aggrappavo a quelle tende mentre affondava delicatamente stimolando ogni fibra del mio corpo con una passione che mi sottometteva completamente mente anima e corpo.

Vorrei che questa vacanza non finisse mai, dormire insieme, svegliarsi insieme, ventiquattr'ore su ventiquattro l'uno accanto all'altra, senza litigare o prenderci per i capelli.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di comprare una cartina geografica, così da vedere tutte le meraviglie di questa città così bella e sembra che anche nostro figlio sia felice, visto che sto vomitando sempre più raramente, con mio sommo sollievo, peccato però per la crociera in bateaux sulla Senna, quella non gli è piaciuta per niente, ma al mio fidanzato moltissimo, visto che stavo addirittura per vomitare sul cameriere che a detta sua, mi faceva il filo.
Passiamo tutta la giornata fuori, facendo una pausa di tanto in tanto viste "le mie condizioni", ma lo lascio fare, infondo è solo in pensiero per me e poi ne approfitto per cerchiare le mete sulla cartina e scegliere la prossima.
Abbiamo comprato anche una macchina fotografica, visto che nessuno dei due si era portato dietro il cellulare e io volevo immortalare ogni momento, ogni luogo così bello e magico.
Eravamo come dei naufraghi su un isola deserta, potrebbe anche esplodere una bomba ma a noi non ce ne potrebbe fregar di meno, troppo intenti a vivere ogni istante insieme.
Ogni volta che passeggiavamo, lo prendevo per mano e questo me lo lasciava fare, un miracolo.
Il mio bellissimo fidanzato continuava a prendermi in giro, ma aveva ammesso che non ero male a scattare le foto.
Per ora di cena tornavamo in albergo, ci lavavamo, ci preparavamo e ritornavamo per le vie di Parigi. Mi ha addirittura portata ad assistere ad uno spettacolo teatrale francese al Garnier, aveva le lacrime agli occhi quando gli avevo confessato che non pensavo che i parrucchieri fossero aperti anche di sera qui.
Non l'ho mai visto così felice, così calmo, mi ha addirittura proposto di fare un giro per gli atelier e lì pensavo avesse la febbre, visto che si è sempre rifiutato di fermarsi a vedere delle vetrine.
Quello che si dice è vero, oltre che la città dell'Amore, è anche la capitale della moda. MI faceva provare vestiti su vestiti e quando tornavo nel camerino, lo vedevo sempre che pagava alla cassa. Contraria al fatto che lui spendesse tutti quei soldi per me, l'ho trascinato negli atelier maschili e questa volta sono stata io a comprargli qualcosa, anche se ogni volta che controllavo il saldo sugli scontrini, vedevo che il mio conto non faceva che aumentare anziché diminuire.
Se una camicia costava cento, ne trovavo mille in più e così via, sempre uno zero in più e non capivo come faceva, visto che non aveva con se il cellulare e non ci fossimo fermati in banca.
Diciamo che avevamo bisogno di un'altra valigia a testa per tutti quegli acquisti, ma non potevo farci nulla. Non potevo fermarmi davanti ad una vetrina che lui già capiva che mi piaceva qualcosa che era decisamente troppo costoso per me.
Che siano maledetti Chanel, Dior, Louis e pure Vuitton con le loro vetrine così belle.

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