Mi ritrovo davanti alla porta di casa sua con la chiave che mi aveva lasciato davanti al mobile dell'entrata che mi trema tra le mani.Sei pronta a discutere con lui? no
Hai altra scelta? Nemmeno
Maledizione. Prendi il coraggio a due mani e fatti valere.
Non appena apro la porta entro a piccoli passi nell'immenso soggiorno open space. Lascio la mia valigia davanti all'entrata sospirando.
Inizio a cercarlo aprendo varie porte di quella casa, ma non lo trovo da nessuna parte eppure sono sicura che sia qui. Sento dei pugni su un sacco da box provenire dal piano di sotto. Scendo velocemente e quello che vedo mi fa trattenere il respiro.
Sasuke a torso nudo intento a colpire quel sacco come se fosse il suo peggior nemico.
Si gira un secondo.
non appena si accorge della mia presenza si fionda nuovamente su quel sacco.
Sono abituata a vederlo assestare calci e pugni, dato che da bambini abbiamo praticato assieme le arti marziali miste, ma so che in questo momento sta cercando di placare la rabbia che prova nei miei confronti.
Se potesse dare una faccia a quel sacco da box, sarebbe la mia.
- Sa-
- Non fiatare-
Sgrano gli occhi a quelle parole, anche se avrei dovuto aspettarmelo.
- Come ti viene in mente di entrare in casa mia come un ladro e prendere la mia roba senza permesso? –
- STAI ZITTA HO DETTO- urla assestando un violento cazzotto al sacco da box.
Porto entrambe le mani sul mio ventre, come per non far assistere al bambino quella scena macabra, mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
Ripercorro le scale in silenzio.
Mi dirigo in bagno e mi sciacquo la faccia, cercando di calmarmi per poi andare a preparare la cena.
Il bambino ha bisogno di una madre forte e sana e io devo resistere all'idea di andare di nuovo da lui.
Quando entra in cucina rimango un momento pietrificata.
Era appena uscito dalla doccia con indosso solo un paio di pantaloni della tuta e una t shirt bianca.
Le mie narici vengono inebriate dal profumo del suo dopobarba.
Continuo con non curanza a cucinare il salmone accompagnato da delle verdure grigliate.
Parla, di qualcosa, qualsiasi cosa.
Mi si posiziona a fianco e prende l'utensile dalle mie mani.
- Faccio io. Vai a sederti-
Guarda per un po' il mio ventre per poi iniziare a cucinare.
Sospiro e mi ritrovo a fare ciò che mi ha ordinato. Seppur sgarbato e presuntuoso, vuole che mi riposi, avrà capito quanto quella giornata sia stata devastante per me.
Inizio a giocare nervosamente con l'anello mentre mi siedo su una delle sedie del tavolo da pranzo, in silenzio.
Mi sembra tutto così strano. Così surreale.
Nel giro di una settimana mi aveva proposto di sposarci, avevo scoperto di aspettare un bambino e adesso ci ritrovavamo a condividere lo stesso tetto anche se, da infuriato com'è, avrà bruciato le mie cose per poi gettarle nel fiume.
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una promessa è una promessa
Storie d'amoreSEQUEL: LA LEGGENDA DEL FILO ROSSO Durante questi due anni Sakura è cambiata, è cresciuta, è diventata una giovane donna nota in tutto il paese per via delle sue capacità chirurgiche, ma nonostante ciò non è ancora è soddisfatta ed il motivo è sempr...