capitolo 9

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La sveglia ha suonato troppo presto per i miei gusti.

Quando mi sono alzata dal letto, girava tutto, tant'è che mi sono dovuta sedere di nuovo.

Ok ricapitolando... cos'è successo?

La cena.

Non è arrivato.

Poi è venuto. Ho creduto fosse Naruto. Che figura di merda.

Abbiamo mangiato. Abbiamo parlato.

Mi ha detto che è andata a letto con una per dimenticarmi.

Ci è riuscito? Non ricordo, merda

Credo di no, altrimenti non mi avrebbe invitato a cena.

Mi alzo poi andando in soggiorno, cercando di ricordare altro.

Sussulto quando vedo il divano coprendomi la bocca con le mani.

Gli ho detto che ero eccitata. doppia figura di merda

Gli sono saltata addosso, come una maniaca sessuale acchiappa uomini. 

Mio Dio. E' possibile che io sia così molesta da ubriaca?

Forse te lo sei solo sognata, è possibile no?

Mi aggrappo a quel pensiero mentre mi dirigo in bagno per lavarmi.

Quando mi guardo allo specchio però, sbianco.

Mi tocco nervosamente il collo non più così niveo. Mi bagno le dita con l'acqua, ma la macchia non si leva.

BASTARDO!

ok, non è stato un sogno, la figura della maniaca l'ho fatta davvero.

E dovrò anche vederlo tra i corridoi quest'oggi? Non ho il coraggio di guardarmi allo specchio, figurati trovarmi nello stesso edificio con lui.

Impreco immaginando chissà quali insulti avrà da dirmi. Scommetto che ha passato tutta la notte a prepararseli a dovere.

Dopo essermi fatta una non così tanto doccia rilassante, ritorno in stanza per vestirmi. Seppur faccia caldo stamattina, sono costretta ad indossare un body a collo alto

Opto poi per una gonna di jeans nera e delle converse. Dopo essermi lavata i denti, decido di truccarmi un pò di più rispetto al solito visto che ho un espressione orribile, sembro uno zombie.

Ma per quanto ho dormito? Si e no tre ore?

Ok Sakura, basta ignorarlo. Infondo l'avete fatto per giorni. Non è poi così difficile


Entro in fretta nell'ascensore della Hall per poi massaggiarmi le tempie doloranti con una mano.

Al secondo piano però, l'ascensore si ferma aprendo le porte.

- Dottoressa Haruno, che piacere vederla-

Maledizione.

Abbasso immediatamente lo sguardo mentre si posiziona affianco a me.

La situazione non mi piace, io e lui, da soli, in un ascensore.

- Ha fatto le ore piccole? – mi chiede porgendomi del caffè, il quale rifiuto con un gesto della mano.

So che è amaro, bastardo.

- Smettila- sibilo a denti stretti, rossa dalla vergogna.

- Di fare cosa? –

Mi porge del collirio per gli occhi e quello lo accetto volentieri.

Lo guardo per un secondo, mentre lui inarca un sopracciglio incuriosito, facendo il finto tonto.

una promessa è una promessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora