capitolo 30

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Sento il suono della sveglia suonare, segno che ormai è giorno.
Sasuke aveva ragione, non ho dormito un minuto, pensando a ogni possibile ed immaginabile scenario di guerra. Da uomini che venivano sparati in mezzo agli occhi quando risultavano inutili per continuare a combattere all'essere svegliati costantemente dal rumore degli spari o dallo scoppio delle bombe e la pioggia in questo mi ha aiutata molto.

Sento sfilare lentamente il suo braccio dalla mia vita, per poi voltarsi e spegnere la via.
Non sento più il calore che emana il suo corpo quando si alza dal letto così da prepararsi per andare a lavoro, mentre io rimango paralizzata per via dei miei pensieri macabri.
I miei occhi si incontrano poi con i suoi quando questo fa il giro del letto e si piega sulle sue gambe.
mi porta delicatamente una ciocca dei miei capelli rosa dietro l'orecchio, per poi darmi un magnifico bacio a fior di labbra che mi fa serrare maggiormente le gambe.
- buongiorno- mi sorride dolcemente mentre io sposto le labbra da un lato.
-giorno- mi limito a dire mentre mi metto su a sedere, stropicciandomi gli occhi assonati.
- non dovevi dormire sul divano?- mi chiede inarcando un sopracciglio e io abbasso lo sguardo di rimando, giocherellando con il mio anello di fidanzamento, colpevole.
Decido di non rispondere alla sua provocazione mentre prendo la maglia larga del mio pigiama, così da infilarmela e alzarmi.
- abbiamo il broncio stamattina - sospira mentre si dirige verso il suo armadio, dove nota che mancano i miei vestiti che sono ripiegati nella valigia che apro.
- odi quando parlo e adesso ti lamenti che non lo faccio?-
- non fraintendermi, non è una lamentela, sono piuttosto sollevato - ammette alle mie spalle.

Odio quando mi tratta male, soprattutto adesso che sono incinta.
Se prima mi offendevo adesso sono ogni volta sono sul punto di piangere e infatti mi mordo una guancia per non farlo.

- perché hai rimesso la tua roba in valigia? -

Resto in silenzio mentre prendo un vestitino di stampo floreale e un paio di calze. 
- non mi va di occupare il tuo spazio nella tua casa- gli confesso mentre prendo anche la biancheria intima. - non voglio darti fastidio-
Si affretta a venire verso di me quando sente il suono della mia voce.
- oh tesoro- mi canzona prendendomi in giro.
Prima che possa accorgermene, mi ritrovo stritolata tra le sue braccia e con la guancia contro il suo petto nudo.
- Per non darmi fastidio non dovresti respirare- ghigna divertito e io sussulto appena.
- lasciami- piagnucolo cercando di togliermelo da dosso, ma è impossibile.
Il mio metro e sessantatre perde sempre contro la sua altezza e la sua forza.
- vieni a farti la doccia con il tuo fidanzato- dice sensualmente per poi prendermi per le gambe.
Urlo di lasciarmi mentre inizio a riempirlo di schiaffi e di pugni mentre questo che fa? Ride.
Il bastardo cerca di distarmi col sesso - come ogni volta che litighiamo d'altronde- e il bello è che glie lo lascio anche fare, visto che è esattamente quello che voglio.
- Haruno sto solo effettuando un esperimento- ammette mettendo i miei vestiti sul lavandino mentre continuo a mordergli la spalla al punto da fargli trattenere il fiato dal dolore.
- quale? Offendere la madre di tuo figlio?- dico affondando i denti sulla sua spalla facendolo imprecare.
Mi afferra immediatamente per i capelli, ma io non demordo, nemmeno quando entra nella doccia e mi sbatte contro le mattonelle fredde, anzi, mi scappa un piccolo gemito di piacere.
Maledizione..
- devo monitorare i tuoi sbalzi d'umore, altrimenti papà muore prima che nostro figlio possa nascere-
- beh mamma in questo momento vorrebbe tanto riempire di botte papà- gli ringhio contro allacciando le mani dietro le sue spalle.
- anche papà- ammette strappando via le mie mutandine- quante botte?- mi chiede con fare provocatorio mentre apre il getto d'acqua.
- Tante botte- 

- disfa la valigia- ansima ad un tratto mentre continua a prendermi contro le mattonelle del bagno.
Lo stringo più a me con le guance in fiamme mentre boccheggio ad un palmo dalle sue labbra.
- è casa nostra- sussurra al mio orecchio mordendomi il lobo dell'orecchio, facendomi urlare eccitata. - sei la mia futura moglie-
Come fa a parlare in questo momento? Riesco a malapena a respirare e lui invece riesce ad intraprendere questi discorsi così belli mentre mi sbatte contro il muro ancora e ancora.
Sorrido passandomi la lingua sulle labbra, inarcando la schiena verso di lui.
Sono la sua fidanzata, la sua futura moglie.


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