Capitolo 22

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- Voleva vedermi, capo? - gli chiedo sorridendo maliziosamente mentre chiudo a chiave la porta del suo ufficio.

Alza la testa da sopra quei fogli, guardandomi avvicinare a lui.

Fa cenno di si con la testa mordendosi appena il labbro per non sorridere quando mi posiziono tra le sue gambe.

- Cosa posso fare per lei?- mi metto seduta sulla sua scrivania, poggiando i piedi sui braccioli della sedia, così da aprire le gambe verso la sua direzione.

- In effetti c'è qualcosa che può fare, dottoressa-

Si alza dalla sedia e si avvicina a me come se fossi la sua preda preferita afferrandomi per i fianchi.

- Sentiamo- sospiro mentre inizia a lasciare una scia di umidi baci sul mio collo.

Si avvicina al mio viso, guardando per un secondo le mie labbra e poi i miei occhi e mi ritrovo a fare lo stesso sorridendogli.

- Mangiare- mi sorride di rimando per poi allontanarsi da me.

- CHE?! Stai scherzando? –

- Io non scherzo mai Haruno. Mangia- mi ordina

Sbuffo scendendo di colpo dalla scrivania. Avevo preso un granchio, bello groppo per giunta.

Mi siedo sulla poltrona di fronte alla sua scrivania, prendendo tra le mani il piatto sbuffando mentre lui ride sotto i baffi per poi iniziare a mangiare.


Da quel giorno, ci ritroviamo spesso a pranzare nel suo ufficio così da assicurarsi che io mangi e che non picchi quella sgualdrina dai capelli rossi.

- Non vedo il mio nome sulla tabella degli interventi- lo ammonisco mentre addento la mia frittata.

- Non è colpa mia se non ingrassi- sentenzia prima di bere un lungo sorso d'acqua.

- Tsunade ha detto che sto recuperando! – mi lamento sbattendo i piedi a terra come una bambina, il che lo fa sibilare un "tsk".

Ed era vero, mi stavo impegnando o meglio, lo stavo accontentando.

Pranzavamo insieme quando ero di turno e lui non aveva un intervento o una riunione da tenere. Tutto questo solo per rassicurarlo e farmi nuovamente ritornare in sala operatoria, visto che ormai le mie "lezioni per elaborare il lutto" era finite.

Adesso la sala operatoria è di nuovo bandita per la dottoressa Haruno.


E' l'ora della pausa pranzo e mi ritrovo al solito tavolo con le mie solite amiche.

Ino non fa che parlare del suo toy-boy, Sai.

Ebbene si, quello specializzando incapace che avevo sgridato in quell'ascensore era proprio il ragazzo della mia amica.

Mentre continua a raccontarci di quanto sia bravo nel disegno, mi ritrovo a guardarmi intorno.

Dove sei?

Stamattina, leggendo la tabella della sala operatoria, ho notato che doveva fare un intervento difficile, per questo mi sono ritrovata a pranzare con le mie amiche. Per quanto ne sapevano, mangiavo qualcosa al volo nel poliambulatorio per via del lavoro, quindi erano più che contente nell'avermi tra loro.

Ci saranno state delle complicanze?

All'improvviso sento dell'acqua fredda bagnarmi da capo a piedi.

Alzo subito lo sguardo.

Karin.

- Oh scusami, dottoressa, mi è caduto per sbaglio il bicchiere...che onore averla tra i comuni mortali oggi -

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