quattordici

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Beacon Hills

Lentamente, le quattro mura di quel piccolo studio si riempirono di persone, ognuno in un angolo diverso della stanza. Nessuno d'altronde avrebbe aspettato fuori: si trattava di Derek, quindi era una cosa che riguardava tutti.
Il diretto interessato, poi, avanzò per primo, ormai senza il bisogno che Peter e Isaac lo sostenessero e si sedette sul lettino d'ospedale al centro della stanza, illuminata da una potente luce a Led.
Derek rimase lì, con le gambe a penzoloni avvolte nei jeans; l'indice della mano destra a picchiettare contro la carta sul lettino ospedaliero e lo sguardo basso, che ormai era diventato il suo unico modo per approcciarsi al mondo.

Deaton batté le mani per richiamare l'attenzione di tutto il branco, che ormai non era più lo stesso. Invece di riempire l'aria con il sarcasmo di Stiles, le idee folli di Liam, il narcisismo di Peter ed i ringhi sommessi di Derek e Malia, quelli si ammutolivano, e lasciavano che il loro sguardo si perdesse nel vuoto.
-Allora.- disse Alan Deaton. -Cosa è successo?- domandò a gran voce, di modo che la domanda arrivasse chiara a tutti con la speranza che chiunque si risvegliasse da quello stato di torpore cui ormai erano soliti a rimanere.
Nessuno parlò, poiché sapevano quanto desse fastidio a Derek che qualcuno provasse a mettere bocca in questioni che riguardavano lui e lui soltanto, per cui per evitare discussioni inutili gli lasciarono spiegare il tutto.

-Sentivo bruciare all'altezza del petto, all'interno. Come se mi stessero incidendo qualcosa con il fuoco. Sudavo a freddo, facevo fatica a respirare...non mi ero mai sentito così.- parlò velocemente, gesticolando appena con le mani e mantenendo lo sguardo fisso sul pavimento, come se si vergognasse di dover parlare di un suo momento di debolezza.
Era spaventato, perché aveva completamente perso la capacità di dare una definizione razionale e precisa a ciò che sentiva, o ciò che il suo corpo cercava di comunicargli. Era un lupo mannaro dalla nascita, era cresciuto imparando ad interpretare determinati segnali che si manifestavano attraverso sintomi di malessere...ma lì, in quel momento, si sentiva perso, come se fosse alle prime armi.

Lo sguardo di Deaton verso il mannaro era chiaro, limpido: aveva già capito, ma proprio non credeva che quella rivelazione potesse piacere ai presenti, che in quel momento lo fissavano con talmente tanta insistenza da mettergli pressione.

A giudicare dallo sguardo di Peter anche lui aveva ben compreso ciò che suo nipote, o meglio il suo Lupo, avesse potuto percepire durante quel momento di malessere, ma intuendo la reazione di Derek tacque e aspettò fosse il veterinario a parlare.

-Penso che il tuo Lupo abbia trovato la tua Compagna, Derek.- esalò Deaton, grattandosi nervosamente il retro della sua testa pelata.

In risposta, il mannaro scosse la testa: la sua Compagna doveva essergli già stata assegnata da tempo. Una Compagna rappresenta, per i lupi mannari, una specie di anima gemella, e ovviamente esiste solo una Lupa al mondo per ogni Lupo.

-Impossibile: avrei dovuto averla nell'età dello sviluppo.- rispose a tono Derek, scuotendo la testa con fare duro, testardo. Non ci credeva, non voleva crederci...quella Compagna era arrivata nel momento più sbagliato possibile.

-E' possibile, invece.- disse Deaton, con un tono di voce molto più dolce. Il fatto che lo stesse trattando come un bambino irritava parecchio il mannaro. -Sono ormai molto frequenti i casi in cui il Lupo impiega molto più tempo per trovare una Compagna.- spiegò il druido.
-Anche a Scott non è stata ancora assegnata, né ai gemelli e né a Malia.- aggiunse, facendo un esempio.
In realtà Scott era abbastanza sicuro che la sua Compagna fosse Allison, anche se avevano rotto, e ne era sicuro perché il Lupo riesce a trovare un'anima affine solo se anche questa appartiene al mondo dei mannari. Di conseguenza, visto che Allison era umana, forse il giovane McCall non avrebbe mai trovato un'altra Compagna.
Deaton, poi, tagliò fuori dalla situazione Isaac. Questo perché tempo prima il biondo aveva avvertito lo stesso dolore lancinante di Derek, era corso da lui e il druido gli aveva comunicato la stessa diagnosi.
Aveva per tanto tempo cercato di capire chi fosse la sua Compagna, perché se il suo Lupo l'aveva trovata voleva significare che non era Allison così come sperava, e dopo tanto era riuscito a capirlo: era Cora, la sua anima affine, ed era sempre stata lei.
Avrebbe dovuto capirlo, e invece riuscì a realizzarlo solo quando, finalmente, il suo Lupo decise di fargli aprire definitivamente gli occhi.
Cora, d'altronde, lo sapeva da molto tempo prima di lui, poiché le donne del mondo dei mannari sono ben più sveglie, ma aveva tenuto la bocca chiusa fino al momento in cui anche il biondo si rese conto che, effettivamente, lui non riusciva a stare senza di lei e viceversa.

𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora