Scese le scale di corsa, un sorriso soddisfatto stampato in faccia e il maglione che Jasmine le aveva regalato una settimana prima indosso.
Attraversò il lungo corridoio ansimando e correndo, ignorando persino le domande di Brad che le chiedeva dove fosse diretta e perché con così tanta fretta.
Arrivata alla porta in legno della cucina, la aprì leggermente e guardò all'interno.Lei era lì, la sua piccola Jane.
In quei mesi un insolito affetto le aveva legate e ogni giorno c'era un buon pretesto per condividere qualcosa con quella bambina piccola e bellissima.
Magari la minore chiedeva a Selene di farle le trecce e lei acconsentiva, la sera dopo le leggeva una storia e il mattino dopo ancora lei e Daniel la rendevano partecipe in una passeggiata nei boschi, dove entrambe le ragazze tornavano con dei fiori nei capelli.
Selene osservò la più piccola mangiare una piccola porzione di latte e cereali al cioccolato, i capelli ancora un po' scompigliati dal sonno e il suo solito sorriso che sembrava colorasse l'intera cucina.E così, decise di non poter più aspettare.
Con uno scatto fulmineo, spalancò la porta della cucina che fece leggermente trasalire la bambina intenta a fare colazione.
-Sel! Mi hai spaventata!- urlò Jane, mentre posava il cucchiaio di acciaio sul ripiano di marmo della cucina.
Selene non rispose, e anzi, scoppiò a ridere mentre si avvicinava sempre di più alla sedia dove era seduta l'altra. Si limitò a poggiare sul ripiano una costruzione di carta, qualcosa che gli aveva portato via una buona mezz'ora di sonno: una barchetta.
-Buon compleanno, piccola Jane.- sussurrò, le labbra curvate in un sorriso mentre si godeva la reazione della più piccola.
Faceva otto anni, di lì a poco la sua Lupa interiore avrebbe iniziato a manifestare i primi segni di esistenza.Jane rimase incredula di fronte a quella barchetta di carta, come se non avesse potuto desiderare altro che quel momento.
Si portò le mani alla bocca, tanto che le parole che lasciarono le sue labbra non furono del tutto comprensibili alla più grande.
-Non ti sei dimenticata della nostra promessa.- biascicò, con gli occhi quasi lucidi.
Quella vocina e l'emozione nascosta in essa erano impagabili. Selene sorrise, gli occhi ridotti a fessura per la felicità di quel momento.
-Come avrei mai potuto dimenticarla.-Erano passati mesi da quella promessa tra le due, di costruire una barchetta di carta e poi di farla galleggiare in una pozzanghera quando avrebbe piovuto. E ora che pioveva da settimane, Selene aveva aspettato solo il momento del suo compleanno per mantenere questa promessa nata nei primi giorni della sua permanenza in quella casa, con quelle persone che a poco a poco stavano tutte diventando speciali per lei.
-Chissà quante pozzanghere ci saranno, Selene! Voglio far galleggiare la mia barchetta!- esclamò Jane strappando la più grande a sé stessa, ai suoi pensieri che la facevano involontariamente sorridere. Ma continuò a sorridere di fronte a quell'innocenza che hanno solo i bambini.
Si abbassò all'altezza della più piccola, avvicinandosi al suo picciolo orecchio.
-Corri a metterti un cappotto, e andiamo subito.- le promise.
In tutta risposta, Jane schizzò fuori dalla cucina, e i suoi piccoli passi si interruppero solo una volta che raggiunse le scale e poi il piano di sopra.
-Jasmine, io vado fuori con Selene!- la si sentì urlare per tutta la casa, e seguirono voci che le raccomandavano di stare attenta non solo da sua sorella maggiore, ma anche da Oscar.
Sembrava tenesse molto a quella piccolina, forse era l'unica con cui era diverso.
Più volte Selene l'aveva sorpreso a giocare con Jane, a ridere e scherzare con lei; lo vedeva mentre la prendeva in braccio, le raccontava storie come faceva anche lei e le faceva fare l'aeroplano in aria.
Oscar era una cassaforte blindata e chiusa a chiave, e la combinazione sembrava che la sapessero tutti tranne lei. Sembrava che tutti sapessero perché quel ragazzo avesse quel comportamento scostante, odioso... tutti tranne lei.E mentre la curiosità, la tentazione di scoprire cosa si celasse dietro i brutti modi di fare di Oscar,
una figura alta e longilinea entrò in cucina.
Una massa di capelli biondi, dorati come il sole, le ostruì la vista, e i suoi occhi si persero in quelle iridi azzurre del ragazzo di fronte a lei.
-Oh, ma guarda! Una barchetta!- esclamò Brad a gran voce, con un tono sorpreso che non aveva avuto neanche Jane nell'osservare il suo regalo di compleanno.
Selene sorrise, afferrando la sua costruzione di carta molto prima che potesse farlo quell'altro bambino della casa, di appena ventisette anni.
-Sì, Brad. È una barchetta, e non è per te.- precisò.
Vedere la finta delusione sul volto del biondo fu molto più divertente della sua precedente reazione entusiasta.
![](https://img.wattpad.com/cover/265934258-288-k827728.jpg)
STAI LEGGENDO
𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •
FanfictionSEQUEL DI: Push me back • DEREK HALE • NON leggere, se non hai ancora letto la prima storia. Secondo la mitologia greca, gli umani originariamente furono creati con quattro braccia, quattro gambe e una testa con due facce. Temendo il loro potere, Ze...