ventuno

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I minuti, i giorni, i mesi volarono senza che lei se ne accorgesse. In casa tenevano un calendario proprio all'ingresso della cucina, ma si era imposta di non controllarlo mai. Aveva iniziato ad odiare il Tempo e ad odiare la smania delle persone di doverlo tenere sempre sotto controllo. Pensava le facesse venire solo più ansia di quanta già non ne avesse.

Si godette l'estate e i suoi giorni di sole; si allenò per la maggior parte del tempo, sotto gli occhi attenti di Logan, Brad e Oscar che controllavano i suoi progressi. Anche quest'ultimo, il più scontroso dei tre Alpha del branco, dovette affermare che fosse migliorata un sacco.

Sapeva come controllare le sue emozioni e di conseguenza le sue trasformazioni; la sua prima luna piena l'aveva passata selvaggiamente incatenata ad una quercia accanto alla casa di legno, assieme a Charlie; aveva ormai imparato a controllare i suoi ultrasensi in modo tale da vivere meglio, come se fosse stata del tutto umana. Certo, non si poteva dire che avesse il totale controllo della sua Lupa, e per questo Logan sosteneva non fosse ancora pronta per passare le notti delle sue future lune piene in autonomia, libera e slegata, ma il fatto che negli allenamenti riuscisse addirittura ad avere la meglio su Austin era già qualcosa.

Il resto del tempo, quando non si allenava, lo passava sul tetto in compagnia di Daniel; osservavano la luna o il sole, a seconda del momento della giornata in cui decidevano di salire sul tetto di casa attraverso la soffitta spoglia e impolverata. Passavano le ore lì fermi, per la maggior parte del tempo in silenzio, ad abbronzarsi o a contare le stelle. Altre volte decidevano di spezzare il silenzio - questo accadeva principalmente di sera - e raccontarsi qualsiasi cosa.

Quei due impararono a conoscersi a vicenda, a fondo. Selene pareva sorridesse solo quando era su quel tetto, e quando quel sorriso poteva vederlo solo Daniel. E lui lo stesso. Non permettevano a nessun altro di prendere parte alla loro contemplazione del cielo in silenzio, poiché era una cosa loro e tale doveva rimanere. Capitava spesso che Jane facesse i capricci per poter salire assieme a loro ma che Selene, per quanto adorasse quella bambina, le facesse capire con gentilezza e affetto che avrebbe dovuto aspettarli di sotto.

In un pomeriggio inoltrato, né troppo caldo e né troppo freddo, lei e Daniel erano ancora lì su quel tetto.
-Tra un paio di giorni ci sarà la tua quarta luna piena, sei pronta?- le aveva domandato lui, un sorriso beffardo sulla faccia come a volerle giocosamente dire: io non ho più bisogno di temere la luna piena, ormai so controllarmi.

E proprio perché lei colse quella frase sottintesa nel tono di voce del corvino, che ormai aveva imparato a conoscere molto bene, emise una sorta di lamento. -Possiamo parlare di altro, Dan? Non voglio pensarci.- usò il soprannome con cui lo chiamava sempre più spesso per rabbonirlo, poiché parlare della luna piena le metteva sempre ansia.

Il ragazzo annuì, regalando una risata smorzata a quell'aria leggermente pungente, che non sapeva più tanto d'estate ormai. Neanche il cielo, a dire la verità, era così limpido.

-Okay, allora...- Daniel si arrese, alzando gli occhi al cielo e cercando un nuovo argomento su cui spendere ore e ore in una discussione. -Il tuo colore preferito? Qual'è?- domandò, cogliendola leggermente impreparata. Quei mesi spesi a parlare del più e del meno avevano fatto sì che quei due esaurissero ogni tipo di conversazione, per cui erano arrivati a porsi le domande più stupide.

-Non me l'hai mai detto.- osservò Daniel, scrollando le spalle. Selene lo guardò incuriosita, perché d'altronde lo era sempre stata da lui. Fece finta di pensarci un po' su, ma in realtà aveva la risposta pronta da chissà quanto tempo. -Il verde.- rispose infine, rompendo il silenzio che si era venuto a creare.

-C'è un motivo in particolare?- chiese Daniel, il sorriso ancora stampato in faccia. Sì, Selene aveva un motivo anche per quella sua scelta, ma preferì non dirlo ad alta voce. Forse avrebbe messo entrambi in imbarazzo o forse, semplicemente non voleva rivelarlo al maggiore.

𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora