-Hey, Guance Rosse!-
Henry la salutò dal divano e Mia, sentendo l'esclamazione del suo ragazzo, si sporse a sua volta oltre il bracciolo della poltrona e rivolse un sorriso carico di affetto alla più piccola.
Rispose ad entrambi con altrettanto entusiasmo, domandando loro se avessero mangiato o se avesse dovuto preparare qualcosa per cena.
Quando sia Henry che Mia le dissero di non preoccuparsi, lasciò un ultimo bacio volante ad entrambi e si voltò, stirando un sorriso contento.
Tutte quelle persone non facevano altro che farla sentire amata, voluta.
La sua perseveranza, però, la invitò a non perdersi ancora in pensieri nostalgici, colmi di amore e riconoscenza verso ogni persona in quella casa, e di andare dritta al dunque.Si ritrovò a spalancare la porta della cucina ancor prima di poter riflettere, e si ritrovò davanti proprio colui con cui avrebbe doluto parlare quella sera: Oscar.
Oscar con la solita canottiera, i soliti tatuaggi e la solita aria scontrosa e arrabbiata con il mondo intero.
Oscar che Selene aveva imparato ad evitare all'interno di quella casa, ma in quel momento un confronto sembrava proprio indispensabile.
D'altronde lo faceva per Jane, non per lei.
Il maggiore era di spalle, intento a girare qualcosa con una spatola in padella. Si sentiva un vago e familiare odore di formaggio.
In lontananza, forse in giardino, Selene poté anche udire un'accesa discussione tra Logan e Phoebe.
Accartocciò le labbra, veramente dispiaciuta per quei problemi di coppia.-Vuoi mangiare qualcosa?- la voce profonda di Oscar la fece trasalire, ma fortunatamente, facendo un disperato appello alla razionalità e alla freddezza, riuscì a nascondere il fatto che il suono di quella voce l'avesse leggermente spaventata.
Annuì al vuoto, lei che improvvisamente prese a mangiarsi le unghie.
-Cosa stai cucinando?- domandò quasi con aria indifferente, mentre cercava di reggere lo sguardo di Oscar.
Gli occhi di Selene erano tremanti, insicuri solo quando si trattava di lui, invece gli occhi di Oscar erano semplicemente... occhi. Non c'era un particolare che distinguesse quello sguardo da un altro. Erano comuni occhi inespressivi, indifferenti a tutto e a tutti.
-Maccheroni al formaggio.- sputò, quasi aspro.
Si voltò di nuovo verso la padella, non le chiese se quel piatto le piacesse o meno. Non gli importava.
Selene, non essendo vista, tirò il viso in una smorfia quasi di disgusto.
Effettivamente, i maccheroni al formaggio non la facevano impazzire.
Tuttavia decise di accantonare in un angolo il nervosismo, il fatto che odiasse i maccheroni al formaggio e anche il modo in cui il ragazzo non le conferiva minimamente importanza.
Decise di giocarsi la stessa carta di Oscar: la freddezza.Pochi minuti dopo, erano entrambi seduti ai due capi del tavolo. Distanti, sia fisicamente che emotivamente; una padella con un po' di maccheroni rimasti al centro della tavola, e due piatti fumanti davanti.
Selene spiluccò in maniera disinteressata la sua porzione, mentre Oscar mangiava in maniera meccanica.
Non si gustava nulla, né il cibo, né i bei momenti con gli altri. Era un'automa. Se agiva in una determinata maniera era perché sentiva di doverlo fare.
-Che devi chiedermi?- domandò proprio lui.
Ancora una volta la strappò alle sue riflessioni, riportandola bruscamente sul pianeta Terra.
Selene inchiodò lo sguardo su di lui, sorpresa, come se non capisse davvero come Oscar avesse potuto anticiparla.
-È da quando sei entrata che sento odore di ansia e nervosismo, deduco che al centro di tutte queste sensazioni ci sia io.- mormorò, un ghigno quasi cattivo e... soddisfatto, all'angolo destro delle labbra.
Selene mandò giù a fatica la forchettata di maccheroni al formaggio, tanto che si dovette aiutare con un bicchiere d'acqua.
Poi annuì: -Non devo parlare di me, ma di Jane.-
I tratti del viso di Oscar si addolcirono di colpo, perché si sapeva che a Jane riservava tutto l'amore che non dava a nessun altro.
-L'altro giorno mi ha confessato di non essere mai stata al mare, né in qualsiasi altro posto che non sia il bosco.-
-È cresciuta qui, lo so.- era un dato di fatto: quando i Cacciatori arrivarono a sterminare il branco di Jasmine e Oscar, Jane aveva solo due anni.
Non ricordava nulla dei suoi genitori, non ricordava di aver avuto un branco diverso.
Ricordava solo il verde degli alberi e il fruscio di essi.
L'unica cosa che aveva vissuto davvero.

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𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •
FanfictionSEQUEL DI: Push me back • DEREK HALE • NON leggere, se non hai ancora letto la prima storia. Secondo la mitologia greca, gli umani originariamente furono creati con quattro braccia, quattro gambe e una testa con due facce. Temendo il loro potere, Ze...