ventisei

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Beacon Hills

Si stavano preparando all'ennesimo cambiamento all'interno del loro branco, mentre un terrificante odore di malinconia impestava le narici dei mannari. Anche se nessuno parve farci caso.
Sul ciglio di un marciapiede, Scott e Stiles aiutavano la famiglia Yukimura a portare i bagagli in macchina mentre tutti gli altri erano fermi, intenti ad osservare la scena con occhi vuoti e finti sorrisi spenti.
Il signor Yukimura era stato l'insegnante di storia di molti di quei ragazzi prima che raggiungessero tutti l'età per il college e università, e ora che aveva ricevuto una proposta di lavoro, una cattedra in una scuola superiore del North Carolina, tutta la famiglia era stata piegata alla drastica decisione: trasferirsi.
D'altronde il signor Yukimura conosceva perfettamente la situazione di sua figlia, di tutto ciò che era accaduto in quei mesi, dunque pensava che l'idea di cambiare aria per Kira non fosse proprio così male. Sarebbe stato un nuovo inizio, un cambiamento a fin di bene. Sapeva ormai che la vita a Beacon Hills per sua figlia non avrebbe mai potuto riacquistare il suo flusso naturale, la sua routine giornaliera, monotona e al contempo gratificante che era solita a svolgere prima di quei mesi.
Prima di quella perdita.
Theo, se prima aveva osservato quella scena in silenzio, in quel momento decise di prendere uno scatolone dalle mani della signora Yukimura e aiutarli con il resto dei bagagli.
A mano a mano, ognuno si risvegliò da quello stato di trance da cui non riuscivano ancora ad uscire, e ognuno fece la sua parte per il trasloco.

-È tutto, signore?- domandò Scott, in direzione dell'uomo con il gomito già poggiato alla portiera del guidatore. Liam e Lydia, in lontananza, sistemavano gli ultimi scatoloni nel furgone adibito a trasporto per il trasloco della famiglia. Fu il ragazzino biondo cenere a chiudere le porte del furgone, scrollandosi le mani come a sancire la fine di tutta quella fatica.
-È tutto.- assentì il signor Yukimura, rivolgendo un sorriso di ringraziamento a tutti i ragazzi. Per un attimo, tutto il branco guardò in direzione di Kira.
-Penso sia arrivato il momento dei saluti.- disse proprio quest'ultima, con un sorriso impacciato sul volto. Un sorriso che aveva sempre avuto.
Malia fu la prima che corse ad abbracciarla, poi Isaac, che la strinse fortissimo, e seguirono tutti gli altri. Tutti tranne uno... tutti tranne Derek.
Non che avesse avuto molto a che fare con Kira in quegli anni, dunque era anche un comportamento lecito. Se ne stava lì, i piedi piantati sul marciapiede e lo sguardo fisso su Scott e Kira, che non sapevano se baciarsi davanti a tutti — davanti ad Allison, sopratutto — oppure lasciarsi da amici, come se non fosse successo nulla.
Avevano trascorso dei bei momenti insieme, quei due, ma si leggeva negli occhi di entrambi che nessuno dei due era pronto e nemmeno aveva forza di volontà per affrontare e cercare di far funzionare una relazione a distanza.
All'unanimità, quindi, con un solo sguardo, scelsero la seconda opzione. Si abbracciarono, stabilendo la fine della loro relazione — mai realmente cominciata — e iniziando il periodo della loro vera amicizia.
D'altronde, sia lui che lei avevano trovato conforto nell'altro. Erano, prima di ogni cosa, due migliori amici.
Isolata da tutto il resto del branco, dietro di esso, Allison sorrise in un moto di euforia.
Non era un sorriso cattivo, voleva bene a Kira, ma dovette ammettere che assistere a quella scena fu come togliersi una preoccupazione di dosso.

Il rumore della portiera che sbatteva contro l'auto, e Kira che scivolava all'interno di essa, sancì l'ulteriore deterioramento del rapporto generale del branco.
Quest'ultima si sporse ancora una volta fuori dal finestrino, salutando con la mano gli amici rimasti sul ciglio della strada, con la speranza che un giorno sarebbe tornata di nuovo. Non aveva voglia di abbandonare Beacon Hills per sempre.
Quello non era un addio, né un arrivederci.
Era un forse, un magari, un vedremo un giorno.

E mentre Derek rimaneva sul ciglio della strada, immobile, quasi come fosse estraneo alla scena strappalacrime attorno a lui, una strana voragine al centro del petto lo divorò completamente.
Lo colse impreparato l'ansia che lo pervase, la paura che a poco a poco se ne sarebbero andati tutti, proprio come Kira, e lui sarebbe rimasto solo.
In realtà lo pensava da un po' di giorni, da quando, vagando per il loft, aveva trovato dei biglietti aerei per Parigi. Guardando meglio lesse i nomi sui biglietti: Isaac Lahey e Cora Hale. Effettivamente erano gli unici ad aver potuto progettare una cosa del genere. La data di partenza era prevista l'estate successiva, ancora riusciva a spiegarsi il motivo per cui quei due avessero progettato di andarsene ma di farlo più in avanti. Come se si dovessero ambientare al cambiamento drastico nelle loro vite; forse si erano resi finalmente conto che stavano per cominciare la loro vita da Compagni.
C'era tempo prima che se ne andassero, ma si parlava di sei mesi o poco più.
Derek quando l'aveva scoperto aveva fatto finta di nulla, uscendo dal loft e lasciandoselo alle spalle, provando rabbia o forse... gelosia, nei confronti di Cora ed Isaac.
In quel frangente aveva pensato di andarsene anche lui, ma con rabbia era anche giunto alla conclusione che, ovunque fosse andato, scappando dal suo destino, sarebbe rimasto comunque da solo.
Non c'era altra persona con cui voleva passare il resto della sua vita, se non con lei.

𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐦𝐞 𝐛𝐚𝐜𝐤 • 𝐃𝐄𝐑𝐄𝐊 𝐇𝐀𝐋𝐄 •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora