Camila arrivò puntuale come al solito. Ormai la casa di Dinah era diventata il loro ritrovo, anche grazie a Regina e Sofi che si fermavano direttamente lì dopo la scuola.
"Mila, meno male che sei arrivata." Le disse Dinah con urgenza.
"Cos'è successo?" Chiese subito preoccupata, senza nemmeno notare il nomignolo che continuavano ad utilizzare per rivolgersi a lei. Lanciò un'occhiata nel soggiorno e notò Regina e Sofia sedute sul divano in mezzo alle ragazze più grandi. La sorellina era appoggiata con la testa sul petto di Lauren, che le accarezzava il braccio come aveva fatto quella mattina con lei. Cancellò quel ricordo, puntando l'attenzione sulla sorella, che piangeva con la faccia tutta rossa. "Sofi." La chiamò preoccupata, avvicinandosi velocemente.
La sorellina alzò la testa, tirando su col naso e cercando di fermare le lacrime. La più grande si inginocchiò davanti a lei per essere alla sua stessa altezza, prendendole le mani. Sembrava angosciata.
"Sofi, che succede?" Le tremò la voce, aveva il fiato corto.
"Io..." Tirò su ancora una volta con il naso. "Io ho mal di pancia." Rivelò quasi imbarazzata.
Camila si fece sfuggire un sospiro di sollievo dalle labbra, rilassandosi. In quei pochi istanti aveva avuto il terrore che magari fosse accaduto qualcosa di terribile alla piccola. "Ok, va tutto bene, ora andiamo a casa e ti passa."
"Voglio la mamma." Mormorò sottovoce la piccola, riprendendo a piangere. Camila si morse il labbro, prima di abbracciare la sorellina e parlarle a bassa voce nell'orecchio. Neanche Lauren, che era molto vicina e davvero interessata, riuscì a sentire le sue parole. La bimba si sciolse in lacrime e singhiozzi tra le braccia della più grande, che la tenne stretta per alcuni minuti finché non si fu calmata. Anche il suo sguardo era pieno di ombre e preoccupazioni.
"Vogliamo andare?" Le chiese infine, prendendole la mano per incoraggiarla ad alzarsi.
"Ma no, dove andate?" Intervenne Malika, la madre di Dinah, entrando nel salotto con una teiera fumante e una tazza su un vassoio. "Ho preparato un infuso miracoloso, quando i miei figli hanno mal di pancia, glielo faccio sempre bere, e poi stanno subito meglio."
"Si, è vero. Funziona. Fa un po' schifo ma funziona." Confermò Regina annuendo, cercando di convincere la cubana più piccola, che infine decise di bere l'intruglio. Al primo sorso fece una smorfia disgustata, ma si convinse a finirlo imbarazzata dalle occhiate delle ragazze più grandi che la guardavano con tenerezza. Camila stava per sedersi sul tappeto come al solito, ma la voce della sorella la fece fermare.
"Kaki, vieni vicino a me?" Le chiese col labbro tremolante, prossima ancora una volta alle lacrime.
Ma non ci vado. Pensò fissando il divano completamente occupato.
"Mi siedo in braccio a te, ti preeeeeeeego." Sofia strappò una risata a tutte le presenti, Camila compresa. Si ritrovò seduta con Sofia in braccio, stretta tra Regina e Lauren. La sorellina si mise di lato per chiacchierare con l'amichetta, probabilmente aveva già dimenticato il terribile mal di pancia di pochi minuti prima. Scosse la testa, appoggiandosi al divano mentre iniziavano a discutere i vari punti del progetto scolastico. Si sentiva stranamente rilassata. Con la mano accarezzava i capelli della sorella, ormai l'unica persona importante che le era rimasta.
Il suo naso era solleticato da un vago profumo di vaniglia, e solo dopo averlo inalato a fondo lo collegò a Lauren, ricordando di aver sentito lo stesso odore quella mattina mentre la corvina l'aiutava a ritrovare la calma. Improvvisamente percepì la sua vicinanza, il suo calore. La coscia scoperta dell'altra emanava un calore che le si propagava su per la propria gamba, nonostante il tessuto dei jeans. Lanciò un'occhiata alla pelle scoperta della ragazza al suo fianco, sentendo il fiato mancarle per quanto corti fossero quei pantaloncini. Ingoiò silenziosamente, e si morse il labbro. Tieniti a bada, Cabello. Si ammonì, costringendosi a guardare altrove. Concentrati su Sofi, o su questo dannato progetto.
Ma quel leggero contatto la deconcentrava, soprattutto quando la corvina si muoveva leggermente.
"Kaki?"
"Eh?" Devo smetterla di pensare alle gambe di Lauren. E a quanto mi piacerebbe aprirgliele e... "Scusa Sofi, dimmi." Scosse la testa a quei pensieri poco opportuni.
"Noi saliamo a giocare." L'avvisò la piccola.
"E il mal di pancia?" Le chiese, curiosa.
"Passato, grazie alla pozione magica della signora Malika." Disse correndo via con l'amica.
Camila scosse la testa, reprimendo un sorrisetto. Adesso poteva prendere un po' di distanza da Lauren. Ma non ne ho la minima voglia. Fece quindi finta di non notare quanto spazio ci fosse alla sua destra, restando vicina all'altra ragazza, ma senza degnarla di attenzioni. Quel profumo e quel contatto le davano un senso di sicurezza che non sentiva da tempo. Rimase in attesa, certa che le Lauren le avrebbe chiesto di farsi più in là, ma non accadde. Intercettò solo l'occhiata che le lanciò, seguita da un sorriso subito mascherato.
Che mi sta succedendo? Mi sono promessa di tenermi alla larga da tutti, qui. Devo stare attenta a ciò che faccio. Allontanarsi o meno? Era questo il dilemma che si poneva, mentre Dinah lanciò un urlo, facendole prendere un colpo.
"Che diavolo succede?" Chiesero Lauren e Normani, mentre Camila cercava di rallentare il battere forsennato del suo cuore.
"Siamo invitate alla festa di chiusura dell'estate, domani sera sulla spiaggia. Ci sarà un falò, alcool e tante belle ragazze." Continuò sognante.
"Cazzo, si. Dobbiamo andarci per forza, è l'evento dell'anno."
Gli occhi delle quattro ragazze si posarono su Camila, che ingoiò nervosamente. No. No. No.
"No." Esternò il proprio pensiero a voce alta, per mettere a conoscenza della sua decisione le ragazze piene di aspettative. "Non ci pensate proprio."
"Oh si, verrai." Le promise maliziosamente Lauren. Camila le lanciò un'occhiataccia per non sorridere. Non sai quanto mi piacerebbe.
"No. NO." Disse, ancora decisa.
"Mila, verremo a prenderti a casa, e se necessario ti trascineremo in spiaggia in pigiama." La mise in guardia Dinah.
"No."
"So dove abiti. E siamo capaci di portartici di peso, seriamente, quindi vedi di farti trovare pronta per...?"
"Per le dieci." Aggiunse Dinah, rileggendo il messaggio che aveva appena ricevuto.
"No. E poi devo badare a Sofia, non la posso lasciare mica da sola a casa per andare ad una festa in spiaggia?" Chiese retoricamente, convinta di essere uscita vittoriosa da quella discussione. Lauren si chiese per un attimo perché Camila non facesse affidamento sui suoi genitori, ma i suoi pensieri furono interrotti.
"Pigiama party con Regina! E noi andiamo alla festa, è deciso!" Esultò Dinah.
"Hai sentito Sofi, faremo un pigiama party!!!" Esultò anche Regina dalla cima delle scale, iniziando a saltare e urlare di gioia con la piccola Cabello. Ma dovevano scendere proprio ora? Che tempismo
"Posso Kaki? Posso?" Le chiese la piccola, contenendo l'entusiasmo. La fissava con i suoi occhi pieni di speranza. Era da tanto che non la vedevo così felice. Chi sono io per spezzare i suoi desideri? Annuì leggermente, portandosi la mano alla fronte. So già che me ne pentirò, ma per te, Sofi, questo ed altro.
STAI LEGGENDO
Thinkin' About You - Camren
FanfictionCamila si è appena trasferita a Miami e conosce Lauren, Dinah, Ally e Normani. Le ragazze proveranno, in diversi modi, a farla integrare nel loro gruppo, mentre lei cercherà di tenere le distanze. C'è una ragione dietro il suo comportamento?