Capitolo 26

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Lauren adagiò dolcemente la piccola sul suo letto. Non era la prima volta che vi adagiava una Cabello priva di conoscenza, e il collegamento fu scontato. La mente ritornò per un attimo a quel momento, e all'immagine di Camila senza sensi, provocandole una fitta di dolore al cuore. 

Le tolse i capelli dal viso leggermente pallido, mentre si sedeva sul bordo del letto. Sentì sua madre entrare nella camera, insieme alla loro improvvisa ospite, che non riusciva a fermare le lacrime.

"Sofi... Mia piccola Sofi..." Mormorò, avvicinandosi. Si fermò ai piedi del letto, indecisa sul toccarla o meno. Lauren la osservò, leggendole addosso tutto il dolore e l'angoscia che aveva.. Sospirò, alzandosi, e le fece cenno di prendere il suo posto accanto a sua figlia. Era il posto che le spettava. Se si fosse trattato di Camila, non si sarebbe mossa di lì nemmeno sotto minaccia. Camila. La mora era il suo pensiero fisso. Dove sei, piccola?

La donna interruppe i suoi pensieri, ringraziandola mentre si avvicinava a sua figlia, con gli occhi pieni di lacrime. Con la mano delineò il suo profilo, in una dolce carezza. La stessa mano che si portò poi alla bocca per soffocare un singhiozzo.

Lentamente, dopo qualche minuto, Sofi si riprese, ancora sotto shock. Cercò con lo sguardo Lauren, che le sorrise rassicurante, anche se dentro si sentiva morire. Puntò gli occhi in quelli di sua madre, timorosa, mentre si metteva a sedere sul letto.

"Sei... sei davvero tu?" Sinuhe l'attirò a sé, stringendola forte senza riuscire più a trattenere lacrime e singhiozzi, accarezzandole la schiena.

"Si, amore. Sono io. E non andrò mai più via, te lo giuro. Non vi lascerò mai più da sole." Le disse, decisa e rassicurante. Il plurale che aveva utilizzato ferì tutte le persone in quella stanza. Dopo un lungo silenzio, continuò. "La troveranno, e andrà tutto bene." La voce le si ruppe, ma almeno non si era sentita tutta  l'incertezza che provava. Sofia si sciolse in lacrime nell'abbraccio della madre. Così come Lauren tra le braccia di Clara, non riuscendo più a trattenersi.

Dopo qualche minuto di conforto, decisero di scendere in salone, dove avevano lasciato Dinah, Ally e Normani in attesa, insieme a Jack Jauregui. Si sentiva la voce dell'uomo all'esterno, evidentemente era a telefono con qualcuno. Le ragazze tirarono un sospiro di sollievo nel vedere che la piccola si era ripresa, abbracciandola e coccolandola per un po'. Sofi le presentò a sua madre, sedendosi poi sul divano tra la donna e Lauren, che aveva tirato vicina a sé prendendola per mano. La presenza della corvina la rassicurava, la faceva sentire protetta e le faceva sentire la vicinanza con sua sorella. Si accoccolò vicino a lei mentre guardava sua madre.

"Ci devi qualche spiegazione, non pensi?" Le parole decise della bambina spiazzarono Sinuhe. Dio, sembra già un'adulta. Non voglio nemmeno immaginare cosa abbia dovuto subire, durante questo anno in cui non ci sono stata.

"Hai ragione, amore." Abbassò gli occhi, sopraffatta dal senso di colpa per non aver protetto le sue bambine. "Sai cosa mi è successo lo scorso anno?"

"Si, io e Kaki abbiamo visto tutto." La voce della ragazzina tremò al ricordo, ma si fece forza e continuò. Le carezze di Lauren le davano il coraggio di continuare. "Lui ti voleva uccidere, così prese un coltello. Tu eri a terra, in una pozza di sangue. Svenuta, o forse già in coma. Kaki si mise in mezzo." Prese un respiro profondo, girando lo sguardo verso Lauren e poi verso le altre. "È così che si è fatta la cicatrice sul braccio." Spiegò, ricordando di quando le ragazze le avevano chiesto spiegazioni al riguardo, e la brusca reazione di Camila a quella domanda. Tornò con lo sguardo a sua madre, gli occhi di entrambe erano pieni di lacrime. Le ragazze invece erano sotto shock, incredule. "Picchiò duramente anche lei, poi andò al bar come se nulla fosse. Credevo di avervi perdute entrambe quella notte." Si asciugò delle lacrime che vagavano sul suo viso. "Chiamai l'ambulanza e vi portarono in ospedale. Kaki si riprese quasi subito. Tu invece... I medici dissero che non ti saresti mai svegliata." Si fermò, le domande erano sottintese.

Thinkin' About You - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora