Erano riuscite a farle abbassare la febbre con degli asciugamani bagnati applicati in vari punti del corpo, ora scottava ma molto di meno, e le convulsioni erano passate.
"Non so cos'avrei fatto senza di voi qui." Confessò Lauren.
"Ce l'avresti fatta comunque. Ma siamo amiche, e sai che puoi sempre contare su di noi. E anche lei." Indicò la cubana ancora incosciente, alla quale Lauren stava accarezzando i capelli umidi, seduta sul letto accanto a lei.
"Mmmhh." Mugolò Camila, attirando l'attenzione delle ragazze. Aveva ancora gli occhi chiusi, ma sembrava essere in procinto di svegliarsi. La guardarono con apprensione mentre apriva piano gli occhi, sbattendo diverse volte le palpebre prima di capire dove fosse e con chi.
"Camz... Finalmente!" Lauren tirò un sospiro di sollievo, abbracciandola piano. Avrebbe voluto stringerla forte, ma si era ricordata delle sue costole.
"Che... Che succede?" Si guardò confusamente intorno, tirandosi su a sedere con difficoltà, subito sorretta dalla corvina.
"Succede che ci hai fatto morire di paura, cazzo." Le rispose Dinah, con voce dolce, sedendosi dall'altro lato del letto.
"Chiamo Sofi, era davvero preoccupata." Avvisò Normani scendendo. Camila si osservò, prima di puntare gli occhi in quelli di Lauren, preoccupata e in cerca di una spiegazione.
"Non sapevo che sarebbero venute, e per la cronaca, non è stato facile vestirti." Cercò di giustificarsi lei, capendo la sua apprensione.
"Va tutto bene, Mila. Eravamo preoccupate per te." Le accarezzò dolcemente un braccio, mentre sentirono la corsa concitata di Sofi su per le scale.
"Kaki... Kaki." Si lanciò tra le braccia della sorella, procurandole un gemito di dolore che cercò di camuffare. "Sei sveglia. Mi hai fatto preoccupare tantissimo."
"Ehi, piccola, sto bene, tranquilla. Ho solo dormito un po'. Giusto?"
"Solo dormito, dici? Sei collassata per tutto il pomeriggio, non riuscivamo a svegliarti in nessun modo. Poi ti è venuto un febbrone e tremavi come una foglia. Sono stata sul punto di chiamare un'ambulanza diverse volte." Le spiegò Lauren, mentre la cubana coccolava la sua sorellina e Lauren continuava ad accarezzarle i capelli, scendendo a volte sulla schiena.
"Potrei aver preso qualche antidolorifico in più." Confessò imbarazzata. E non solo quello. Forse non avrei dovuto prendere quel cocktail di medicinali.
"Non farlo mai più." Mormorò Sofi con la testa sul suo seno.
Ally, Normani e Dinah non fecero alcuna domanda sui suoi lividi, e Camila lo apprezzò. Non voleva pensarci al momento, avrebbe trovato il modo di affrontarlo in seguito. Le abbracciò tutte e tre quando stavano per andare via. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma non era mai stata brava con le parole, almeno non a dirle. Era brava solo a scriverle.
"Ciao, tu devi essere Camila. Io sono Clara, la mamma di Lauren, Taylor e Chris." La donna osservò la ragazza, finalmente cosciente, che entrava in cucina seguendo sua figlia. Aveva degli occhi marroni molto espressivi, proprio come sua sorella, i capelli ancora umidi, probabilmente aveva appena fatto una doccia. Indossava una tuta di sua figlia, che la faceva sembrare ancora più piccolina di quello che era, visto che le stava larga e leggermente lunga. Notò le maniche lunghe, ma non ne fece parola.
"Salve, signora Jauregui. Mi dispiace averle procurato disturbo, io e Sofi andiamo subito via." Prese il bicchiere di acqua che Lauren le stava porgendo, bevendolo tutto d'un fiato.
"Assolutamente no, Camila, e chiamami Clara. Vi fermate per cena? E comunque, non date mai fastidio voi due, siete le benvenute qui."
"Non si preoccupi, mangeremo qualcosa a casa."
"Insisto, e non si discute. Preparo la pizza." Concluse, girandosi verso la cucina per tirare fuori recipienti e ingredienti.
"Camz, perché non restate a dormire qui? Se ti salisse nuovamente la febbre?" Le chiese Lauren, seriamente preoccupata.
"Ha avuto la febbre?" Si intromise sua madre, lanciandole un'occhiata indagatrice.
"Un febbrone da cavallo, ha iniziato a tremare e scottava tantissimo. E non si svegliava."
"Beh, se devi avvisare qualcuno, fallo. Stanotte resterai in 'osservazione' in casa Jauregui. Lauren, voglio che mi chiami se succede qualsiasi cosa, a qualsiasi ora."
"Ok, mà."
"Ma non c'è nessun bisogno, non vi preoccupate." Cercò di insistere, non sapendo come comportarsi con suo padre, con la questione di Austin, e non volendo dare disturbo alla famiglia di Lauren.
"Camz, tu non esci di qui stasera. E nemmeno Sofi." Impose la corvina, ma con voce dolce.
Camila alla fine si convinse, e contattò suo padre, dicendo che sarebbe rimasta con la sorella a casa dei vicini, perché era stata poco bene. L'indifferenza del padre la ferì, ma ci era abituata. Era solo contento che avesse soddisfatto il suo pupillo. Ingoiò delle lacrime amare, non volendo ripensare alla sera precedente.
Le due Cabello rimasero quindi lì, e mangiarono tutta la pizza, trovandola buonissima. Sofi e Tay si addormentarono subito dopo cena, stremate dal pomeriggio saturo di giochi. Conobbero anche Chris, un ragazzino alto quanto Lauren, simpatico e chiacchierone. Finalmente le lasciò salire in camera, Camila era stremata.
La corvina accese il suo portatile, poggiandoselo sulle gambe, mettendo un film che avevano scelto insieme. Camila si accoccolò a lei, passandole le braccia attorno alla vita, mentre Lauren la teneva vicina con un braccio sulle spalle, accarezzandola. Rimasero a guardare il film senza spostarsi, mentre si scambiavano sorrisi, pareri sul film, carezze innocenti. Erano serene, rilassate. Quando il film finì, Camila era quasi addormentata, così Lauren cercò di non disturbarla mentre riponeva il portatile e si cambiava, di spalle.
Si voltò per tornare a letto, beccando la cubana a fissarla, ma senza malizia.
"Torna a letto, Laur..."
Non la fece attendere, scivolando sotto il lenzuolo che già copriva l'altra, e avvicinandosi per riprendere la posizione di prima. Sentì Camila accoccolarsi di nuovo su di lei, tra le sue braccia, rilassata.
"Notte, Camz."
"Notte, Laur." Camila alzò la testa verso di lei, trovandosi a pochi centimetri dal suo volto. Si avvicinò per poggiare le labbra sulle sue, dolcemente, sentendo l'altra ricambiare. Non era nulla di sessuale, ma sembrava pieno di significato. Si allontanò dopo qualche istante, tornando subito nella posizione di prima. Sono cotta. Sono fottuta.
Si addormentarono entrambe con un sorriso sul viso, teneramente strette l'una all'altra.
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Thinkin' About You - Camren
FanfictionCamila si è appena trasferita a Miami e conosce Lauren, Dinah, Ally e Normani. Le ragazze proveranno, in diversi modi, a farla integrare nel loro gruppo, mentre lei cercherà di tenere le distanze. C'è una ragione dietro il suo comportamento?