Era ferma da più di venti minuti davanti al proprio armadio, non sapendo cosa indossare per quella dannata festa in spiaggia. Come cavolo ho fatto a farmi convincere? Brava Camila, cerchi di tenerle lontane e poi ci vai insieme alle feste... Scosse la testa, persa nei suoi pensieri. Per non parlare del fatto di esserti praticamente buttata tra le braccia di Lauren. Perché non riesco a starle lontana?
"Kaki, sei pronta?" Le chiese la sorellina, entrando in camera con lo zainetto già sulle spalle, pronta ad uscire. La fissò sconvolta, vedendola ancora con addosso il solo asciugamano. "Sei ancora così? Tra poco arriva Lauren." Protestò.
"Devo solo decidere cosa mettere, Sofi, due minuti e sono pronta." Sbuffò tornando a guardare l'armadio aperto, passando in rassegna i vari abiti. Questo no. Questo no. Orrendo. Questo mi sta male. Questo non va bene per una festa sulla spiaggia. Questo perché diavolo l'ho comprato? No. No. No.
Assorta nella scelta, non si accorse del campanello o di Sofi che correva ad aprire. O della stessa che trascinava Lauren in camera sua, pregandola di aiutare sua sorella a scegliere qualcosa.
"Se no non ne usciamo più." Concluse, attirando l'attenzione di Camila e spingendo Lauren verso di lei. "Io torno tra due minuti, e spero proprio che tu sia pronta." Alluse una velata minaccia, alzando il dito a mo' di rimprovero, seguito da un'occhiataccia, e infine uscì. Lauren non sapeva se ridere per la piccola, o bearsi della figura mezza nuda della cubana, che imbarazzata, si strinse nell'asciugamano, rendendosi conto di quanto fosse striminzito.
Si fissarono imbarazzate per un attimo, finché anche Camila prese a squadrarla. Lauren era una favola, indossava un vestitino semplice, verde, che le risaltava gli occhi. Sulle labbra, un rossetto scuro, che le faceva sentire la gola secca. La scollatura sul seno era ampia, e le faceva venire voglia di prendere a morsi quei seni pieni e duri. Trattenne l'impulso di farlo per davvero, costringendosi a guardare di nuovo verso l'armadio per scacciare il desiderio. Si morse forte il labbro. Sentiva gli occhi della corvina scivolarle sulla pelle scoperta, e poteva indovinarne i pensieri, molto simili ai suoi.
"Un minuto." La voce minacciosa di Sofia le raggiunse dalla cucina. Risero entrambe.
"Aiutami a scegliere qualcosa da mettere, prima che il generale ci fucili entrambe." Propose Camila. Lauren le si avvicinò, sforzandosi di toglierle gli occhi di dosso. Scovò un vestitino nero con una profonda scollatura sulla schiena e lo tirò fuori dal mucchio.
"Questo. Assolutamente." Si voltò, incrociando lo sguardo con quello divertito della cubana. "Se vuoi ti aiuto a indossarlo, anche se preferirei togliertelo..." Il lampo di desiderio fu lampante negli occhi castani. La distanza tra le due era minima, i respiri mozzati.
Ci pensò Sofia a spezzare la tensione sessuale accumulatasi tra le due, spostando rumorosamente una sedia. Sentirono i suoi passi avvicinarsi, e si allontanarono. Mentre la corvina si girava, Camila la trattenne impulsivamente da un polso, avvicinandosi al suo orecchio da dietro. Il suo seno sfiorò l'altra ragazza. Cosa cazzo sto facendo?
"Con il reggiseno o senza?" Le chiese spudorata, a bassa voce. Iniziavano a piacerle le reazioni della corvina mentre la stuzzicava. La sentì tremare leggermente e rispondere con la voce rauca.
"Senza." Lauren ingoiò, prendendo un respiro affannoso. "Decisamente senza." Sembrava senza fiato, e la cosa eccitò ancora di più Camila, che ancora non mollava la presa. Stasera voglio solo divertirmi, senza pensare ad altro.
"E le mutandine? Le metto?" Chiese a voce ancora più bassa, sempre vicina all'orecchio dell'altra. Poteva sentire il profumo della sua pelle, del suo shampoo. Si passò la lingua sulle labbra, mentre con l'altra mano raggiungeva la vita di Lauren, facendola poi risalire leggermente sul fianco.
"Kakiiiiiii, ti muovi???" Camila si spostò un passo indietro, mentre la sorella si affacciava sull'uscio della porta.
"Si Sofi, ho fatto, devo indossare solo il vestito e arrivo." Spinse leggermente Lauren verso la porta con una leggera pacca sul culo. L'altra analizzò il significato della frase e ingoiò a vuoto.
Questa ragazza mi ucciderà.
Accompagnarono Sofia a casa Hansen, recuperando al suo posto Dinah, che si accomodò sul sedile posteriore dell'auto di Lauren, evidentemente su di giri.
"Mila, sei venuta!"
Non ancora...
"Mi avete incastrata ancora una volta, come potevo non farlo?" Trattenne un sorriso. Quelle ragazze stavano intaccando la sua barriera protettiva. Ma chi voglio prendere in giro? L'hanno già distrutta.
Lauren ripartì, dirigendosi verso casa di Ally, dove avrebbero trovato sia lei che Normani. Mise su un po' di musica per alleggerire l'atmosfera.
"Lau, sei silenziosa stasera. Tutto bene?" Notò Dinah mentre si fermavano per far salire le ultime due amiche in auto.
"Si, tutto bene." Assicurò la corvina, lanciando un'occhiata a Camila seduta affianco a lei. O meglio alle sue gambe scoperte, appetitose. Il vestito era leggermente risalito da quando si era seduta, e la cosa la distraeva molto. Vorrei solo sapere alla fine se le ha indossate oppure no, le mutandine. La cubana trattenne una risatina, come se le avesse letto nel pensiero. Lo scoprirò. Decise Lauren, passandosi la lingua sulla labbra.
La musica risuonava alta nel silenzio della notte, la sabbia era fresca tra le dita dei piedi nudi. C'era una leggera brezza fresca, piacevole. L'atmosfera era calda e rilassata, diversi percorsi partivano da varie angolazioni della spiaggia, e con la luce soffusa delle fiaccole, puntavano verso il centro della festa. Nel mezzo, un gran falò illuminava i volti degli astanti. C'era chi chiacchierava, chi rideva, chi ballava. Si dovrebbe essere sempre così spensierati a quest'età. Pensò Camila con rammarico. Un drink arrivò tra le sue mani, lo bevve in un solo sorso, stupendosi di quanto fosse dolce, ma allo stesso tempo forte. Aveva bisogno di una spinta per lasciarsi andare. Per una sera voglio essere anche io così. Una volta nella vita, voglio provare tutto questo.
Delle mani le accarezzarono la vita, ebbe il sospetto che si trattasse di Lauren, e quando il suo profumo la raggiunse, ne ebbe la certezza. Iniziava a riconoscere quel tocco, e i brividi che le causava ovunque.
"Balliamo?" La sua voce roca la raggiunse direttamente nell'orecchio, procurandole una fitta di piacere verso il ventre. Giochi bene, mi stai ripagando con la mia stessa moneta...
"Ok." Sorrise, iniziando ad ondeggiare i fianchi, prima di premerli all'indietro, mozzando il respiro all'altra, che le teneva ancora le mani sulla vita. Non te l'aspettavi, eh? Pensò, esacerbando il contatto. Notò lo sguardo stupito di Dinah osservarle; le rispose con un sorrisetto malizioso, e con un gesto del capo la invitò ad unirsi.
Le mani di Lauren intanto si stringevano sul suo addome, e la attaccavano ancora di più al suo corpo. Sentì le labbra della ragazza dietro di lei, calde, umide e morbide, posarsi sul suo collo, lasciando piccoli baci, prima di trovare il suo punto debole e iniziare a succhiare, facendola gemere senza ritegno.
Una bottiglia di alcool e quella che sembrava una sigaretta, ma dall'odore sembrava tutt'altro, si materializzarono davanti a lei mentre riapriva gli occhi.
"Credo che ne avremo bisogno." Comunicò Dinah, già mezza ubriaca, avvicinandosi a lei.
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Thinkin' About You - Camren
FanfictionCamila si è appena trasferita a Miami e conosce Lauren, Dinah, Ally e Normani. Le ragazze proveranno, in diversi modi, a farla integrare nel loro gruppo, mentre lei cercherà di tenere le distanze. C'è una ragione dietro il suo comportamento?