Era ormai da più di una settimana che la tenevano d'occhio, ma nessuna di loro quattro aveva più tentato alcun approccio. La stavano studiando, senza però scoprire nulla.
"Tutti i giorni la stessa storia." Sbuffò Normani durante la pausa pranzo. "Viene per i fatti suoi, non da corda a nessuno, se ne sta in disparte e non mangia nemmeno per non avere interazioni sociali. Se qualcuno le rivolge la parola, se ne pente immediatamente. Inizio a pensare che questa ragazza sia una sociopatica."
"Magari vuole solo starsene per i fatti suoi." Commentò Ally.
"Dobbiamo trovare un modo per avvicinarci senza spaventarla."
"Lau, non è un animale selvaggio. Una ragazza della nostra età dovrebbe essere avvezza alle interazioni sociali."
"Troveremo il modo." Assunse ottimista.
L'occasione si presentò pochi minuti dopo, quando uno dei loro professori esordì dicendo:
"Allora ragazzi, quest'anno il 75% del voto finale sarà deciso da un progetto sperimentale che mi proporrete in gruppo. Bene o male, come lo scorso anno insomma." Diede le specifiche del progetto, dopodiché chiese di consegnargli la lista dei gruppi, dai 4 ai 6 elementi. Lauren e le sue amiche si guardarono, consapevoli che la maggior parte dei gruppi erano già formati e consolidati negli anni, e la mora non avrebbe potuto rifiutare di unirsi al loro. Di fatti, cinque minuti dopo le varie liste furono presentate al docente. "Perfetto, potete iniziare già ora."
"Mi scusi." La voce di Camila era dubbiosa. "E io? Cosa dovrei fare?" Era forse la seconda o terza volta che sentivano la sua voce.
"Cabello, lei è in gruppo con la signorina Hansen e le altre ragazze." Fece indicandole. La mora si voltò verso di loro, evidentemente poco felice della decisione.
"Sei con noi." Le confermò Dinah con un sorriso, che sparì subito appena si accorse dell'occhiataccia che le stava lanciando la nuova ragazza.
"Mi scusi." Ripeté nuovamente la mora, marcando le parole ed alzando leggermente il tono di voce, rivolta al docente che nel frattempo aveva immerso la testa in alcuni documenti. Era più che chiaro il fastidio che la mora provava in quel momento. Quando ebbe di nuovo la sua attenzione, continuò. "Non lavoro bene in gruppo, le presenterò il progetto da sola." Concluse come se la decisione finale spettasse a lei. Ciò fece indispettire il professore che si aggiustò nervosamente gli occhiali sul naso.
"Signorina Cabello, se ha intenzione di superare questo corso, farà bene ad abituarsi al lavoro di gruppo. Mi aspetto che lei partecipi attivamente, anche perché ogni componente del gruppo presenterà vari aspetti del progetto, quindi mi accorgerò se il lavoro l'avranno fatto tutto le altre componenti. Mi auguro che si abitui a lavorare in gruppo." Chiuse il discorso il docente, ancora infastidito.
Lo sguardo indurito di Camila seguì i movimenti dell'uomo, mentre la sua mascella si contraeva. Bastardo. Fece dei respiri profondi per calmarsi e si voltò verso quelle ragazze che la stavano osservando. Ognuna di loro le rivolse un sorriso contenuto, forse un po' infastidite dal suo comportamento. Chi se ne frega. Si accorgeranno che avevo ragione. Rifletté, avvicinandosi finalmente a loro. Prese una sedia vicina e si accomodò, con il suo comportamento freddo e distaccato.
"O-ok." Dinah si schiarì la voce. "Non credo che abbiamo avuto ancora l'opportunità di presentarci." La mora le puntò addosso il suo sguardo gelido e insofferente, facendole intendere quanto gliene fregasse. "Beh comunque... Io sono Dinah, loro sono Ally, Normani e Lauren." Fece, indicandogliele.
Camila annuì, senza proferire parola. Il silenzio imbarazzante era sicuramente causato dall'atteggiamento strafottente di Camila, che iniziava a dare i nervi al resto del gruppo. In effetti iniziavano a chiedersi se non fosse stato un errore inserire il nome della ragazza nel loro gruppo.
Ally iniziò a fare proposte per il progetto, così iniziarono a confrontarsi animatamente. Tutte tranne lei, che si limitava ad ascoltare con quell'aria di strafottenza. Ogni tanto qualcuna le lanciava uno sguardo, ma lo distoglievano immediatamente.
"Ok, direi che ci conviene continuare dopo la scuola. Facciamo a casa mia oggi?" Propose Dinah. Prima che le altre potessero accettare, Camila sbottò.
"Cosa? Dovremo vederci anche fuori da scuola?" Sembrava seriamente arrabbiata.
"Si, dovremo farlo per avere un buon voto, Camila." Le disse acida Lauren, visibilmente scocciata dal comportamento che aveva avuto la mora per tutto il tempo. Le interruppe la campanella, e la cubana si alzò immediatamente, prendendo le sue cose, prima di allontanarsi dicendo:
"Comunque oggi ho da fare."
Le ragazze la guardarono uscire dall'aula prima di iniziare a parlare tra di loro.
"Non so per quanto tempo riuscirò a sopportarla, se ha intenzione di continuare così." Lauren fu la prima a parlare.
"Credo seriamente che abbiamo sbagliato ad inserirla nel nostro gruppo."
"Lo penso anche io, parliamo col prof, magari la mette con qualcun altro." E ci provarono, ma il docente fu irremovibile.
"I gruppi sono fatti, ora sono problemi vostri. Buon lavoro." Le liquidò velocemente.
Non restò loro che andare via, e si diressero tutte insieme verso l'abitazione degli Hansen. Furono accolte dalla mamma di Dinah, indaffarata come al solito. Iniziarono a studiare nel salone, interrotte ogni tanto da qualche fratello della padrona di casa. Poi bussarono alla porta.
"DJ, apri tu." Le urlò sua madre dalla cucina. La ragazza si alzò scocciata, ma quando aprì la porta una scossa di eccitazione le risalì lungo la schiena. Di fronte a lei, in shorts, crop top ed occhiali da sole, c'era Camila, che la guardò stranita tanto quanto lei.
"Uhm..." Sentì anche gli sguardi delle altre ragazze che si erano voltate verso di lei. "Dovrebbe esserci mia sorella qui."
"Se ti accontenti di un bambino qualsiasi, prendine uno e portalo via!" Rise Dinah. La mora naturalmente, non sapendo della famiglia numerosa di Dinah, non capì la battuta e continuò a guardarla stranamente. La più alta scosse la testa, arrendendosi. "Entra."
Intanto Camila era entrata, restando vicina alla porta, pronta ad andare via. La mamma di Dinah entrò nel salone, asciugandosi le mani nel grembiule che indossava.
"Oh, tu devi essere la sorella di quell'adorabile bambina. Vado a chiamartela." Disse prima di salire le scale. Adorabile? Se ha lo stesso carattere della sorella, ho i miei dubbi. Pensò Lauren.
"Così era questo il tuo impegno, oggi? Andare a prendere tua sorella?" Le chiesero, mentre analizzavano ogni centimetro della sua pelle scoperta. Camila si limitò ad annuire, distogliendo per un attimo lo sguardo dalle scale per fulminare quella che doveva essere Lauren. O almeno così le sembrava.
"Kaki, Kaki." Urlò una bambina dalla cima delle scale. Camila non riuscì a nascondere un accenno di sorriso, mentre la bambina si lanciava giù dalle scale e poi tra le sue braccia. Notarono tutte il cambiamento nella mora. Il suo sguardo da glaciale era diventato improvvisamente caldo, dolce, pieno di amore. Il sorriso l'aveva letteralmente illuminata. Dovrebbe sorridere sempre. Pensò ancora Lauren, ma di certo non era l'unica ad essere colpita dal cambiamento.
"Kaki lei è Regina, la mia nuova migliore amica. Regina lei è mia sorella, Kaki."
"Camila, piacere di conoscerti." Si presentò trattenendo una risata, mentre stringeva la mano alla piccola. "Ok, Sofi, andiamo?"
"Maaaaaaa io voglio restare ancora un poooooooooooo'." Piagnucolò la sorella minore.
Prima che Camila potesse dissentire, Dinah si intromise.
"Perfetto, andate a giocare un altro po', noi saremo qui a studiare." Prese Camila dal braccio tirandola verso il tavolino, mentre le due ragazzine si dileguarono rapidamente al piano superiore. La mora si tolse bruscamente le mani dell'altra di dosso, sembrava quasi che non sopportasse di essere toccata. Dinah alzò le mani in segno di resa, e le fece segno di accomodarsi sul pavimento insieme a loro.
Mi hanno incastrata, cazzo. Pensò Camila, sedendosi. Le altre si scambiarono un sorriso, prima che Ally prendesse parola.
"Bene. Ricapitolando..."
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Thinkin' About You - Camren
FanfictionCamila si è appena trasferita a Miami e conosce Lauren, Dinah, Ally e Normani. Le ragazze proveranno, in diversi modi, a farla integrare nel loro gruppo, mentre lei cercherà di tenere le distanze. C'è una ragione dietro il suo comportamento?