Capitolo 17

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Camz... Ehi Camz... Stai su, cerca di stare su.

Le parole di Lauren le scivolavano addosso. Sentiva, ma non aveva nemmeno la forza di rispondere o aprire gli occhi. Cadde nuovamente in una voragine profonda, addormentata. 

Camz, ehi... Hai fame? Vuoi mangiare qualcosa?

Provò ad aprire gli occhi, voleva incrociare quegli occhi verdi, ma non ci riuscì. Le tenebre l'avvolsero nuovamente.

Mila, ci stai facendo preoccupare.

Qualcuno la stava scuotendo. Buio.

Kaki... Svegliati, ti prego.

Sua sorella. La sua Sofi. Provò a pronunciare il suo nome senza successo, il suo corpo non reagiva agli ordini del cervello. La stanchezza era troppa, lo sforzo immane.

Sta bruciando.

Cosa sta bruciando? Pensò, senza che un solo muscolo si muovesse. Non sento odore di bruciato. Concluse confusamente, mentre scivolava nuovamente dentro l'oblio.


Lauren e Clara la adagiarono sul letto, con delicatezza. Camila dormiva già. L'amica la guardò con preoccupazione.

"Sembra svenuta."

"Se i medicinali sono forti, possono fare questo effetto. Poi è anche gracilina." La rassicurò sua madre, più preoccupata per i lividi che vedeva, che per quella reazione. La maglia di Camila si era leggermente sollevata sull'addome, e riusciva a scorgere una macchia violacea. "Riesci a prenderti cura di lei? Io devo lavorare oggi pomeriggio."

"Si tranquilla. Dì solo a Tay e Sofi che sono qui in camera." La madre uscì, lasciandole la porta socchiusa per permetterle di ascoltare eventuali rumori nelle altre stanze. 

Prese due pantaloncini e due magliette, cambiandosi rapidamente mentre dava le spalle alla ragazza, poi si avvicinò a lei per svegliarla.

"Camz... Ehi Camz... Ti ho preso qualcosa da mettere." La ragazza non reagiva alle sue parole, così provò a scuoterla senza avere successo. Sospirò, decidendo di cambiarla. Non avrebbe avuto da ridire, in fin dei conti l'aveva già vista nuda. Le sbottonò i jeans, tirandoli giù velocemente e togliendoli insieme a scarpe e calzini. Riuscì a infilarle i pantaloncini, mentre con gli occhi accarezzava le sue gambe, dove spiccavano altri lividi. Sospirò alzandole la felpa, restò interdetta dall'entità delle lesioni sul corpo della cubana. Aveva paura di procurarle dolore. Cercò di alzarle la testa, per toglierle il capo d'abbigliamento. Cazzo se era difficile. "Stai su, cerca di stare su."

Ma non reagiva, quindi si arrangiò a farlo da sola, riuscendo dopo un paio di tentativi. Si prese un attimo per osservarla. Non indossava il reggiseno, probabilmente non ce l'aveva fatta perché aveva diversi lividi anche lì. E... È un morso, quello?

Scosse la testa, quelli non erano affari suoi. Non poteva aggiungere la gelosia alla preoccupazione e tutte le altre cose che già provava. Riuscì infine ad infilarle la maglietta. Forse avrei dovuto prenderne una a maniche lunghe, per coprire i lividi. Ma è una fatica immane, ora si tiene questa. Quando si sveglierà, gliene darò una.

Uscì dalla camera per andare a controllare le due ragazzine, erano sedute davanti alla tv e stavano mangiando un po' di pasta.

"La mamma è appena uscita, ha lasciato qualcosa da mangiare anche per voi." L'aggiornò Tay, mentre lei si sistemava dietro la sorella per accarezzarle i capelli.

"Ok. Voi farete le brave? Io sono in camera, lo sento se combinate qualche casino." Le ammonì, guardandole però con complicità.

"Faremo le brave. Kaki come sta?" Chiese preoccupata Sofi.

Thinkin' About You - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora