L'udienza di mio fratello era finita sia berne che male: bene perché non gli avevano dato gli anni da scontare in prigione; male perché, io essendo minorenne dovevo avere un tutore legale, Hongjoong era accusato di omicidio e quindi non sarebbe potuto diventare un tutore legale.
I genitori di Yunho anche ci avevano provato, ma la loro richiesta era stata rifiutata per chissà quale motivo.Adesso ero in viaggio per andare in un orfanotrofio e non avevo nemmeno avuto il tempo di salutare Hongjoong. Non sapevo quando lo avrei rivisto e questa cosa mi faceva stare davvero male.
Andare in quel posto era l'ultima cosa che avrei mai desiderato. Era accaduto tutto così infretta, non credevo che Hongjoong sarebbe potuto essere accusato di omicidio, non ero pronto alla morte dei miei genitori e non ero pronto a lasciar andare l'ultima persona della famiglia che mi rimaneva.In quel momento ero poggiato con la testa contro il finestrino del sediolino posteriore della macchina dei genitori di Yunho. Avevano chiesto di accompagnarmi. Osservai gli alberi che scorrevano veloci alla mia destra e poi anche il cielo colorato di grigio chiaro, a causa delle nuvole che si stavano formando.
Sentii una mano poggiarsi sulla mia e mi girai verso di essa. Vidi Yunho sorridermi, cercando forse di provare a farmi sciogliere leggermente. Scossi la testa, per fargli capire che ormai non c'era più nulla da fare e sospirai, tornado a guardare il cielo.Arrivammo fuori quella struttura, che metteva ansia, essendo interamente bianca, ed entrammo dentro.
Delle signore, dopo aver parlato con i genitori di Yunho, mi portarono con loro.
Però mi allontanai da loro e mi fiondai addosso a Yunho, iniziando a piangere. Lui mi strinse di rimando.
«Ti prometto che ti tireremo fuori da qui, Hongjoong ce la farà e ti tirerà fuori da qui. Te lo prometto» mi diede un bacio sulla guancia e subito dopo mi sentii tirare da una delle due signore. Vidi gli assistenti sociali, quelli che erano andati a casa di Yunho, stare accanto a quelle persone.Mi feci trascinare da un braccio, non avendo la forza per reagire, e aprirono la porta. Mi fecero entrare nella vera struttura per i bambini/ragazzi che stavano lì e mi fecero fare un tour, se così si può dire, della struttura.
C'erano diverse camere da letto, divise in fasce d'età, i bagni in comune, una sala da pranzo, una stanza dove si poteva giocare, delle aule dove si faceva lezione e poi c'era il giardino.Mi portarono nella mia stanza e mi diedero le mie cose, facendomi poi vedere quale sarebbe stato il mio letto. Mi sedetti e mi guardai in torno, non vedendo nessun altro bambino/ragazzo nella mia nuova stanza. Sospirai e misi a posto le mie cose.
Mi alzai e uscii dalla camera, andando nel corridoio. Guardai sia a destra che a sinistra, ma non vidi nessuno. Mi girai verso la mia camera e guardai l'orologio, in alto sulla parete, che indicava le 11 di mattina, quindi molto probabilmente stavano facendo lezione.
Non sapendo cosa fare avanzai e decisi di andare verso la mia destra. Mentre camminavo osservavo ciò che vedevo: mura dipinte di bianco, in alcuni punti sbiadite per via del tempo, forse. Mi misi le mani le mani nelle tasche dei jeans e continuai a camminare, fin quando non incontrai una delle signore, che però non avevo mai visto.«Perché sei in giro per i corridoi invece di fare lezione?»
«Sono arrivato 10 minuti fa» risposi chinando leggermente il capo.
«Quanti anni hai?» mi chiese.
«16» annuì
«Bene, vieni con me che ti porto nella tua classe, così fai anche amicizia.»
Non volendo disobbedire già il primo giorno decisi di annuire e seguirla.Mi portó difronte un'aula dove sulla porta c'era un cartellino con scritto "16-18". Busso contro la porta per poi entrare e salutare.
«Stamattina è arrivato un ragazzo nuovo, ha 16 anni. Vieni presentati» disse tirandomi leggermente da un braccio, così da farmi entrare nell'aula.
Subito sentii gli occhi delle persone lì presenti poggiarsi sulla mia figura. Cercai di non incontrarne nemmeno uno.
«Sono Yeosang» dissi flebilmente.
«Bene, accomodati in uno dei posti liberi» mi disse il professore facendomi il segno di sedermi. Io annuii e feci come mi aveva chiesto, mi guardai in giro e vidi due posti liberi: uno era in un banco singolo mentre l'altro era accanto ad un altro ragazzo.
Decisi di sedermi da solo, quindi mi diressi verso quel banco.Il resto della lezione non la seguii bene, visto che ero entrato in ritardo e non sapevo nemmeno cosa stessero facendo.
Provai a non pensare a Hongjoong e ai miei genitori, ma fu più difficile del previsto.
Ma fortunatamente dopo un'ora la lezione finì e uscimmo dall'aula.
Era ora di pranzo, quindi ci dirigemmo tutti verso la sala da pranzo per mangiare.Avrei voluto avere del tempo per ambientarmi meglio, ma onestamente non mi aspettavo chissà cosa. Dopo tutto era sempre un orfanotrofio, e non avevo mai sentito dire cose carine su questa struttura.
Sarebbero stati degli anni lunghi e difficili. Di questo ne ero sicuro.
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The Lake In The Forest ˢᵉᵒⁿᵍʲᵒᵒⁿᵍ;ᵃᵗᵉᵉᶻ
FanfictionUn giorno, sulla sponda di un laghetto isolato immerso nella pace, due ragazzi si incontrano per caso. Si avvicinano inconsapevolmente, e inizia uno scambio di appuntamenti che li porterà, insieme ad altre coincidenze, ad incontrarsi. "." = cambio d...