31

367 28 9
                                    

Hongjoong's pov

«Joong cosa dovevi dirci?» mi chiese Yunho finendo di mangiare la pizza.
Mi girai verso Seonghwa, che era seduto alla mia destra, e lo vidi annuire.
«Volevo parlarvi di quando Yeosang mi ha trovato nella nostra vecchia casa» abbassai lo sguardo.
«Oh, va bene. Parlacene quando vuoi tu, noi siamo qui per te» Yeosang, che era alla mia sinistra, mi prese una mano e me la accarezzó. Mi girai verso di lui sorridendo appena.

«Ho un gemello e sia io che Yeosang credevamo fosse morto, perché era ciò che ci dissero i nostri genitori. Ma è vivo e si chiama Woobin» Vidi Seonghwa mimarmi di continuare e presi un respiro.
«Dopo esser uscito con Seonghwa sono andato nella nostra vecchia casa.
Lì ho incontrato Woobin» ridacchiai nervosamente.
«Non l'ho proprio incontrato, diciamo che l'ho incontrato solo dopo essermi risvegliato.
La persona con la quale siete stati in quei giorni non ero io, era Woobin.
Siamo identici, è difficile riconoscerci. Se non per una differenza»
«Il neo sull'indice destro..» sussurró Yeosang guardando la pizza nel suo piatto. Tutti si girarono verso di lui.
«Esatto..» sussurrai anche io.
«Mamma ce lo diceva sempre. Lo aveva visto una sola volta, appena nato, e ci disse che l'unica differenza che aveva visto era questa» continuó mio fratello. Io annuii e sorrisi leggermente.

«Era per questo motivo che non voleva mai avere a che fare con noi?» chiese Jongho.
Io annuii, non sapendo cos'altro dire.
«Credo abbia ucciso lui i nostri genitori» dissi a Yeosang.
«Però non è solo. Questi tagli che ho me li hanno fatti altre due persone, un ragazzo e una ragazza» continuai.
«Sai chi potrebbero essere? Cioè, li hai visti?» chiese San.
«No» scossi la testa «Ero al buio, non ho idea di chi fossero.»
Sentii un sospiro generale e abbassai lo sguardo.
«Qualche giorno fa mi è successa una cosa, credo ci siano loro dietro» sussurró Yeosang e ci girammo tutti verso di lui.
«Cosa?» chiedemmo all'unisono io e Seonghwa, preoccupati.

«Quando tornai a casa da solo, dopo esser usciti con quella ragazza e con quel ragazzo» si giró verso gli altri «uscii fuori al balcone e quando rientrai vidi un biglietto sul mio letto. Era scritto in codice morse. C'era scritto "Hongjoong"» disse girandosi verso di me «Poi trovai anche un altro biglietto, attaccato sulla televisione accesa, non da me però, e c'era scritto, sempre in codice morse, "Pericolo"»
«Solo questo? O c'è altro?» chiesi preoccupato
«Solo questo, nient'altro»
«Perché non ce l'hai detto?» chiese Wooyoung.
«Perché non sapevo cosa avrebbe potuto significare»
«Va bene, però se succede altro diccelo perfavore»
Yeosang annuì e riprese a mangiare.

«Quindi questo Woobin adesso dov'è?» chiese Mingi, che fino ad allora non aveva proprio parlato.
«Non ne ho idea, ma credo sappia che mi avete trovato.»
«Comunque non siete al sicuro, né tu né Yeosang» disse Jongho.
«È vero. Yeosang, ti accompagneremo noi a scuola, non voglio che tu vada da solo.» disse Seonghwa.
«Lo accompagno io» disse Jongho.
«Sicuro?» chiese San.
«Si, ci penso io»
«Joong se tu devi andare da qualche parte diccelo che ti faremo compagnia» io Annuii e ripresi a mangiare.

FLASHBACK
Entrai in macchina e misi in moto, dirigendomi verso la mia vecchia casa. Avevo voglia di andare un po' lì, mi mancava quel posto.
Arrivai e scesi, avanzando poi verso l'entrata.
Aprii con le chiavi, che avevo sempre dietro, ed entrai, chiudendo poi la porta.
Chiusi gli occhi e feci un bel respiro, cercando di sentire il profumo dei miei genitori. Come tutte le altre volte mi resi conto che era impossibile, erano passati 4 anni. C'era solo l'odore della polvere.
Girovagai un po' per la casa, non sapendo cosa fare.
Però poi mi ricordai dei fiori che avevo comprato poco prima e andai verso la macchina. Mentre stavo per chiudere lo sportello, dopo averli presi, sentii un fiato caldo sul mio collo. Così mi girai.
Ma non feci in tempo a capire chi fosse perché vidi solo buio e sentii solo un dolore tremendo alla guancia e al collo.
¬
Aprii gli occhi ma vidi tutto buio. Mi guardai in giro e non vedevo nulla, solo nero.
Mossi un po' le mani e capii che erano legate da qualcosa di duro, perché mi veniva difficile muoverle.
Poi all'improvviso la luce venne accesa e finalmente potei vedere dov'ero. Riconobbi lo studio di mio padre e vidi anche una figura, non troppo lontana da me.
Alzai lo sguardo e mi soffermai sul suo viso, non riuscendo a crederci. Ero confuso e spaventato, credevo fosse morto ma invece adesso lo avevo davanti.
«Wo-Woobin?» balbettai insicuro.
«Si, esatto, proprio io. Il figlio preferito» disse, palesemente, ironicamente.
«Cosa vuoi? Perché sono qui?» chiesi provando ad alzarmi, ma non feci caso alla corda che legava anche le mie caviglie e caddi. Sentii una risata da parte di colui che doveva essere il mio gemello.
«Non voglio assolutamente nulla da te.»
«E allora perché sono qui?»
«Perché voglio liberarmi di tutti voi Kim» sussurró con un ghigno, accovacciandosi accanto a me e tracciandomi le linee del viso con un coltellino che aveva in mano.
«Anche tu sei un Kim» gli sputai. Stavo iniziando ad innervosirmi.
«No caro, sono un Lee adesso. Non sono mai stato un Kim visto che nessuno mi ha mai voluto. Anzi, tua madre ha preferito quel Yeosang al mio posto» gli spostai con forza la mano che era vicino al mio viso e mi misi meglio a sedere.
«Non so cosa tu pensi, ma nostra madre non ha mai scelto tra nessuno dei suoi figli e mai lo avrebbe fatto. Ci amava tutti allo stesso modo e posso assicurarti che amava anche te.»
«allora non mi avrebbe spedito a casa di altre persone che abusavano di me.» disse con tono duro.
«i nostri genitori sapevano che fossi morto, era ciò che gli avevano detto i medici quando siamo nati.» lui si alzó e si giró di schiena, incrociando le mani dietro di essa.

«Preparati a piangere per la morte di qualcun altro, perché non è finita qui» non feci in tempo a rispondere che mi diede un calcio nella pancia e poi mi fece sbattere con la testa contro il muro. Facendo i perdere i sensi.

The Lake In The Forest ˢᵉᵒⁿᵍʲᵒᵒⁿᵍ;ᵃᵗᵉᵉᶻDove le storie prendono vita. Scoprilo ora