Jongho's pov
«Rimani anche oggi qui?» mi chiese Yeosang appena entrai nella sua stanza.
Sorrisi e annuii.
«Si, domani ti dimettono, giusto?» questa volta fu il suo turno di annuire.
«Bene, così ti aiuto a prendere le cose» sorrise anche lui e mi fece cenno di avvicinarmi a lui. Andai da lui e mi sedetti sul bordo del letto, attento a non fargli del male.
Si avvicinó a me con il viso e mise le labbra a mo' di bacio.
Ridacchiai e poggiai una mano sulla sua guancia, dandogli poi un bacio.
«Ti sono mancato?» gli chiesi.
«Tu no, ma le tue labbra si» disse lui aggiustandosi nel letto.
«Ah davvero? Allora posso anche andarmene» dissi, per poi girarmi e far finta di andarmene. Lui mi prese per una mano e mi fece girare verso di lui.
«Dai lo sai che scherzo, non fare lo stupido»
«Io non faccio niente, sei stato tu a dire che non ti sono mancato» mi stesi vicino a lui e misi il broncio.
Lui sorrise e si alzó a sedere, mettendosi di lato e poggiandosi su un gomito.
«Lo sai anche tu che mi manchi sempre» sussurró nel mio orecchio e mi accarezzó un braccio, facendomi venire dei brividi lungo tutta la schiena.
Mi diede un bacio sul lobo e poi me lo morse delicatamente. Mi allarmai subito: eravamo in un ospedale e lui non poteva fare troppi sforzi.
«Yeosang?» sussurrai. Lo sentii mugolare in risposta così mi girai con il viso verso di lui.
«Che stai facendo?» gli chiesi.
«Nulla» sussurró ancora, per poi avvicinarsi con il viso al mio e baciarmi.
Ricambiai il bacio e poggiai una mano sul suo fianco, stringendolo leggermente. Si girò ancora di più su di me, per quanto potesse, e fece scontrare I nostri bacini. Sospirai e deglutii, poggiando poi le mani sul suo sedere e stringendolo.
«Siamo in un ospedale Yeosang» gli dissi tra un bacio e l'altro.
«E tu non puoi sforzarti troppo» continuai.
«Shh» disse passando a baciarmi il collo e facendo scendere una mano fino ai miei pantaloni.
«Yeosang, davvero. Non adesso» dissi fermando la sua mano.
Alzò il capo e sbuffó, stendendosi. Tolse la sua mano dalla mia e girò il viso, poggiandolo sul cuscino.
«Non fare così. Domani ti dimettono, poi possiamo fare ciò che vuoi» dissi girandomi verso di lui, stringendolo da dietro.
«Non ti piaccio, vero?» dissi.
«Cosa?» chiesi strabuzzando gli occhi.
«Non ti piaccio più?» ripeté.
«Si che mi piaci, perché dici così?» gli presi il viso, girandolo verso di me.
«Non lo so, non mi hai ancora chiesto di stare insieme» abbassó lo sguardo.
«Non te l'ho chiesto non perché non mi piaci, ma perché non mi sembrava il caso chiedertelo qui.» risposi.
Continuó a non guardarmi, così gli misi due dita sotto al mento e gli feci alzare il viso.
«guardami» gli dissi. Alzó lo sguardo verso i miei occhi.
«io ti piaccio, giusto?» gli chiesi.
Lui annuì ma non rispose.
«Bene. Vuoi metterti con me?» gli chiesi ancora, sorridendo.
Lo vidi sorridere, per poi abbassare la testa e poggiare il viso nell'incavo del mio collo.
«Non nasconderti» dissi ridacchiando. Alzó leggermente la testa e annuì.
«È un "si voglio stare con te"?»
Lui annuì ancora, così gli presi il viso e lo baciai.
«Adesso stai più tranquillo?» risi ancora e presi ad accarezzargli le guance.
«Mhmh» disse lui annuendo e sorridendo.
«Sei un bambino» dissi stringendolo a me.
Lo sentii ridacchiare contro la mia pelle e sorrisi ancora di più.
Ero cotto di quel ragazzo, e anche tanto.
.
Yeosang's pov«Hai preso tutto?» mi chiese Jongho, entrando nella mia stanza.
«Si, puoi aiutarmi?» gli chiesi porgendogli il mio zaino.
Lui annuì e lo prese, mettendoselo poi sulle spalle.
Presi le stampelle e camminai fuori dalla stanza.Dopo aver firmato tutto, in quanto maggiorenne, uscimmo dall'ospedale e mi aiutó a salire in macchina.
Arrivammo a casa mia e appena entrai mi ritrovai tutti i miei amici nel soggiorno con un cartello appeso sul muro con scritto "bentornato Yeosang". Sorrisi e mi avvicinai a loro, facendo attenzione a non far battere la gamba da nessuna parte.«Come stai?» mi chiesero tutti, subito dopo essermi seduto sul divano.
«Sto bene, mi fa ancora un po' male la parte dove ho i punti, sul petto, e mi fa male un po' la gamba. Ma niente che non possa sopportare» risposi sorridendo.
Uno ad uno mi abbracciarono e iniziammo a parlare un po', sia di Woobin che delle cose in generale.
Ero felice di esser tornato a casa, mi erano mancati. E mi era mancato quell'ambiente.
Wooyoung e San non erano riusciti a venirmi a trovare giornalmente, venivano a trovarmi appena il lavoro glielo permetteva. Non ero arrabbiato con loro, non avrebbero potuto non lavorare per me. Mingi e Yunho venivano più o meno quasi tutti i giorni, Seonghwa e Hongjoong venivano ogni giorno, negli orari nei quali Jongho lavorava. Mentre jongho veniva la sera, e rimaneva a dormire, e veniva quando non doveva lavorare. Per il periodo nel quale stavo in coma si era preso un periodo di malattia, me lo aveva detto una sera prima di addormentarci.«Va bene per te Yeosang?» mi chiese qualcuno di loro. Mi ero perso nei miei pensieri, quindi non avevo fatto caso alla domanda.
«Cosa?»
«Di rimanere a casa fin quando non starai meglio con la gamba. Ci saremo noi che ti aiuteremo a studiare. Per te va bene?» mi chiese Seonghwa.
Ero tentato di dirgli che potevo anche andare a scuola, ma in realtà forse avevano ragione. La gamba, anche se la sfioravo, mi faceva male. Quindi sarebbe stato meglio rimanere a casa per un po'.
«Ma non mi bocceranno?»
«No, ho già parlato con la preside della tua scuola e le ho detto delle tue condizioni. Mi ha detto che poi a fine quadrimestre, visto che ormai siamo a dicembre e il quadrimestre è quasi finito, dovrai fare un esame così vedranno che hai studiato in questo mese.» annuii e sorrisi.
«Grazie per quello che state facendo per me» li ringraziai abbassando il capo.
«È il minimo che possiamo fare» disse Yunho accarezzandomi la schiena.
Ero fortunato ad avere loro nella mia vita. Non so come avrei fatto senza i miei amici e mio fratello.
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The Lake In The Forest ˢᵉᵒⁿᵍʲᵒᵒⁿᵍ;ᵃᵗᵉᵉᶻ
FanfictionUn giorno, sulla sponda di un laghetto isolato immerso nella pace, due ragazzi si incontrano per caso. Si avvicinano inconsapevolmente, e inizia uno scambio di appuntamenti che li porterà, insieme ad altre coincidenze, ad incontrarsi. "." = cambio d...