capitolo 10

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Il lunedì successivo, Abby si preparò come al solito per andare a scuola. 

La sveglia era suonata prima del previsto, e fu la prima ad andare in bagno per lavarsi. Indossò una felpa bianca e un paio di jeans chiari sotto. Abbinò al tutto un paio di scarpette grigie ed un cappotto con cerniera di colore rosa.

Quando uscì dal bagno, trovò Harry fuori la camera sua, si stava asciugando i capelli con un asciugamano, ridacchiò mentre guardava la scena. Recuperò lo zaino e il cellulare in camera sua, poi scese al piano di sotto. 

Essendosi già lavata i denti, non mangiò nulla ma bevve un bicchiere d'acqua perché aveva la gola leggermente secca. 

Harry scese al piano di sotto dopo poco tempo, i suoi capelli erano asciutti, anche se leggermente umidi alle punte.

"Buongiorno." lo salutò. 

Lui la guardò, fece il solito cenno del capo e recuperò le chiavi della macchina. "Andiamo?" le chiese, già fuori la porta. 

Lei annuì, dunque insieme uscirono di casa per avviarsi verso l'auto.

Dopo dieci minuti Abby era davanti l'edificio della scuola. 

"Grazie, ci vediamo dopo." lo salutò, lui annuì e solo a quel punto Abby scese dall'auto, sbattendo la portiera un po' più forte del solito. 

Si mise a ridere e raggiunse Sam, stava fumando tranquilla una sigaretta.

"Buongiorno." la salutò, teneva ancora il sorriso sulle labbra.

"Buongiorno." sbuffò del fumo grigio. Abby si allontanò leggermente, odiava la puzza di fumo sul volto. "Niall?" domandò, gettando la sigaretta per terra, noncurante.

"Non verrà nemmeno oggi, dice che ha ancora la febbre." alzò le spalle, mettendo le mani nelle tasche del cappotto.

Sam sospirò. "Ma a me sembra strano che stia facendo così tante assenze... a parte questo, entriamo?" Abby annuì, e la seguì nell'edificio. 

Abby, data l'assenza del suo amico, fu costretta a sedersi nei banchi in fondo da sola. Poggiò per prima cosa lo zaino sul banco, poi si sedette. Aggrottò le sopracciglia quando sentì un qualcosa di appiccicoso sulla coscia, anche se ricoperta dai jeans. Si alzò di nuovo, e fece una smorfia quando notò quella che doveva essere un'enorme gomma masticata. 

Tentò di togliersela con le dita delle mani, ma arrestò i suoi movimenti quando sentì sghignazzare qualcuno davanti a se'. 

Vanessa, naturalmente, e il suo gruppetto di stronze.

"Ma che cosa?" sussurrò, si stava irritando.

"La prossima volta impari a sederti al mio posto." le disse, fece la linguaccia, prendendo posto al banco davanti al suo. 

Stronza

Abby sospirò, poi estrasse un tovagliolo dalla tasca anteriore dello zaino per cercare di ripulire quella schifezza. La grossa palla rosa si tolse, ma vicino ai jeans era rimasta comunque una macchia. Era un vero peccato, perché era il suo paio di jeans preferiti. 

Seguì la lezione del professore di filosofia prendendo appunti sul suo quaderno, si stava sforzando per non pensare a quanto accaduto, altrimenti avrebbe decapitato la ragazza davanti a lei. 

Mad Soul. [hes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora